Padre Luca Cubeddu

A numene mi naro Padre Luca


A numene mi naro Padre Luca,
A provegliu mi naran Padre Solle;
Sos versos chi mi ‘essint dae ‘ucca
Parent essere bettados a su molle.

Giovanni Pietro Cubeddu (noto come Padre Luca) nativo di Pattada nel 1748, morì a Oristano nel 1828. Fu mandato a Sassari sin da bambino per seguirvi gli studi, dove rivelò ben presto la sua vena poetica, tanto che a 16 anni godeva già di una certa fama presso i suoi compagni di studio. Divenuto padre scolopio, insegnò per alcuni anni; poi, improvvisamente, abbandonato l’abito sacerdotale, tornò al suo paese, dove si rifugiò nella campagna, vivendo a lungo negli ovili, e cantando per i pastori i suoi versi.
Sul declinare degli anni, desiderò rientrare nel suo ordine, dedicandosi alle opere di carità, alla predicazione e all’insegnamento.
Fu l’antesignano dei poeti arcadici in Sardegna, di quell’Arcadia che, ormai, sopravvisse nell’Isola per tutto l’Ottocento e non può dirsi ancora del tutto scomparsa.
  1. In disizos de t’ ‘ider
  2. Apollo
  3. A su primu ispuntare de su die
  4. Confessione e comunione
  5. Discurret su leone seriamente
  6. Honesta in su trattare, bella e pura
  7. In disizos de t’ ‘ider
  8. Isculta, Clori hermosa
  9. O ninfas d'Elicona
  10. O zegos de su mundu habitadores
  11. Sa femina honesta (a Clori)
  12. Si fit a modu de tinde furare
  13. Sos deghe cumandamentos
  14. Su bentu infuriadu
  15. Su leone ei s’ainu
  16. Tres rosas
  17. Unu puzone rusticu insolente

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