Goccie d'eternità
di cenere (pseudonimo)

 


La sofferenza è una sedia che la vita ti pone dinanzi; non ti resta che fermarti e sederti.
Adesso, trovo il tempo per vivere.
Davanti a me, il mondo corre trafelato ad inseguire il niente.
Seduto su quella sedia, osservo, assaporo, vivo...
Che poesia dietro il mio tramonto! Dai vetri delle mie finestre, le forze della natura sembrano esseri viventi: la pioggia chiacchera con me, il vento mi burla, il sole mi accarezza. La solitudine non è questa!
Poi, adagio, adagio, la malinconia, l’amarezza si trasforma; come chiamare, allora, quel sentimento nuovo? Goccie di Eternità, che cadendo su un piccolo deserto, fa nascere l’uomo nuovo, un Uomo grande che riscopre la sua vera immagine.
La sua somiglianza con il Divino. La sua appartenenza al Divino.
Non son più solo.
Seduti l’Uno accanto all’Altro, Io e Dio, a raccontarci, a rivelarci l’Uno all’Altro.

 

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