Salvator Ruju

Salvator Ruju (Sassari, 6 maggio 1878 – Sassari, 21 giugno 1966), che nelle opere in sassaresu impiegò il pseudonimo Agniru Canu, è certamente uno dei grandi poeti e prolifici autori in turritano; parlata della significativa e popolosa fascia territoriale della Sardegna nord-occidentale, che interessa diversi comuni della Nurra, Romangia e Anglona. Il sassarese, per via della sua collocazione territoriale, particolarità linguistiche e caratteristiche fonetiche-lessicali, è considerata e descritta come lingua ponte/contatto fra il corso-toscano e il logudorese. Attualmente sono soprattutto i giovani, tra i 15 e i 24 anni, a dichiarare un uso frequente del sassarese nella quotidianità.

Salvator Ruju, figlio dell’agricoltore Francesco e di Teresa Mannu, si distingue giovanissimo nello studio. Si laurea in Giurisprudenza a Sassari nel 1901 e in Lettere a Catania, nel 1908, discutendo una tesi sul Petrarca con Luigi Capuana. È fondatore a Sassari del settimanale goliardico “Il Burchiello”, che annovera come collaboratori, tra gli altri, Sebastiano Satta, Antonio Ballero e Salvatore Manconi. Con il conseguimento della laurea in leggi si trasferisce a Roma ed inizia una costante collaborazione con “La Nuova Sardegna”: puntuali articoli di critica letteraria e di cronaca mondana e sociale della Capitale. Frequenta gli ambienti artistici e letterari, anche grazie alla Deledda, e oltre le collaborazioni giornalistiche scrive versi e pubblica novelle in diverse riviste. Il suo esordio letterario risale comunque alla pubblicazione delle sillogi A Vent’anni (1898) e Palmira (1899). Lo consacrano invece poeta in sassarese, appunto con lo pseudonimo di Agniru Canu, le raccolte Agnireddu e Rusina (1956) e Sassari vèccia e nòba (1957). Al poeta della Sassari zappadorina sono stati intitolati il premio di poesia “Agniru Canu”, istituito nel centenario dalla nascita, la cui prima edizione vide vincitori ex aequo Aldo Salis e Dino Pirastru, e una piazza nel centro cittadino, dove dal 1980 è collocato un ritratto bronzeo realizzato da Gavino Tilocca. Dal 1910 si era ristabilito stabilmente a Sassari, dedicandosi all’insegnamento ed ad un’intensa attività giornalistica e letteraria che gli dona una duratura notorietà. Agniru Canu, con le composizioni in sassarese ha espresso in modo genuino il suo amore alla città e ai suoi abitanti che ancora oggi ne custodiscono un affettuoso ricordo. (C.P.)

  1. Pascha d'amòri
  2. Sirinada

CONTOS

COSTANTINO LONGU    FRANCESCHINO SATTA    POESIE IN LINGUA ITALIANA

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