Assemblea sullo stato di attuazione del Contratto d’area: mille nuovi posti di lavoro entro giugno
Scoppia la grana delle assunzioni
Denuncia da Bolotana: «Discriminati i nostri disoccupati»
(L'Unione Sarda 23 novembre 2002)  

Dal nostro inviato
Bolotana Due secchiate d’acqua gelida sopiscono anche l’eco delle polemiche politiche scoppiate a Nuoro. Toni Saba, sindaco di Bolotana: «Chiediamo che vengano accertate le diverse responsabilità sia sui criteri di assunzione se su 164 occupati solo 7 sono del nostro paese; sia sulla grave lentezza con cui procede la realizzazione delle opere che sta fortemente penalizzando l’entrata in produzione delle nuove iniziative imprenditoriali». Paola Delrio, giovane di Ottana, operaia della Plasteco: «Da 15 mesi siamo senza stipendio. Abbiamo protestato. Siamo stati licenziati e sostituiti con assunti da un’agenzia interinale. Mio marito è disoccupato: come faccio a dire a mio figlio che in casa non abbiamo nulla da mangiare?».
Il prisma della reindustrializzazione della Sardegna Centrale mostra tutte le sue facce nell’affollata sala di quella che era la mensa della Metallurgica. Si parla di Contratto d’area, sogno in cui credono ancora fermamente sindacati, industriali e l’Amministrazione provinciale. Un fiume di miliardi, 29 nuove iniziative produttive che entro il prossimo giugno devono essere complete di capannoni e macchinari per distribuire oltre mille nuove buste paga. A Nuoro si è appena placata la tempesta scatenata dal presidente della Lega Toto Meloni che proprio sul Contratto d’area aveva denunciato una commistione di ruoli tra sindacato e imprenditori, come da poche ore al Consorzio industriale è iniziata la battaglia per la presidenza scatenata dalla nomina dei nuovi amministratori decretata dal presidente della Provincia Francesco Licheri che vorrebbe sostituire - Tar permettendo - il suo compagno di partito (Margherita) Michele Ladu con il diessino Costantino Tidu. Giochi politici rimasti fuori dalla porta perché c’è un sindaco come Toni Saba che vorrebbe offrire un’alternativa ai giovani che emigrano (da Bolotana negli ultimi due anni ne sono partiti un centinaio) e deve spiegare ai suoi paesani che «le buste paga vanno altrove mentre resta l’inquinamento e il saccheggio del territorio». E c’è Paola Delrio che insieme ai compagni di lavoro (o sono disoccupati?), 13 donne e quattro uomini, conquista il microfono per dimostrare a tutti fino a che punto può portare lo scontro con un imprenditore.
Così nel “Consiglio comunale aperto” voluto dagli amministratori di Bolotana ma sollecitato dalla minoranza di centrosinistra, si parla di assunzioni, ritardi, imprenditori pronti a fuggire con il malloppo dei fondi pubblici. Tocca al presidente della Provincia Francesco Licheri, al segretario della Cgil Vincenzo Floris e al presidente dell’Associazione industriali Michelino Denti cancellare dubbi e paure: delle 29 imprese, otto hanno completato i lavori e alcune sono già in produzione, sei sono sotto il 50 per cento dei lavori, quindici oltre la metà e otto sfiorano il 90 per cento. Le iniziative del Contratto d’area - unico caso di investimento incentivato - sono continuamente monitorate, se non si rispetteranno i tempi sono previste penali e la procedura può portare anche alla revoca del finanziamento. Le assunzioni? Un osservatorio già istituito in Provincia farà incontrare la richiesta di lavoro con la domanda (tenendo conto che si tratta di imprenditori privati) cercando di spalmare i posti di lavoro su tutto il territorio. Licheri, Floris e Denti parlano di massima trasparenza e avvertono: «Attenti a non farci del male, il Contratto d’area è forse l’ultima occasione per rilanciare, nel nome delle piccole imprese l’industria in Barbagia. Entro giugno mille operai dovrebbero lavorare nelle 29 fabbriche». E poi, come attuazione, siamo primi tra i il Contratti di tutta Italia, «Sassari è ancora ferma al palo».
Qualcosa deve essere però andato storto se lo stesso Michelino Denti denuncia il problema delle professionalità che rischiano di arrivare da fuori. Eppure una prima tranche di corsi si è già tenuta e il consigliere Roberto Capelli denuncia senza giri di parole una gestione clientelare di quell’iniziativa di formazione professionale «avviata nel 1999, in campagna elettorale». Lo stesso Bruno Murgia, consigliere regionale di An non è tenero: «Diciamolo con chiarezza - commenta - in quest’area i giovani di destra sono stati da sempre discriminati».
Sull’altro versante al moderato ottimismo, di Francesco Licheri, Vincenzo Floris e Michelino Denti si contrappone un’altra realtà. È quella descritta dall’assessore comunale all’Industria Mario Bussa che contesta le cifre da primato sullo stato di avanzamento dei lavori, parla di un’impresa finanziata che si è trasferita a Cagliari, una a Nuoro (Pratosardo), un’altra a Orani. «Di altre cinque società non si ha notizia, tre sono insediate a Ottana, 21 a Bolotana». Ergo, Bolotana non ottiene niente e se Bussa non si nasconde il timore «per altri miliardi buttati al vento».
Il dibattito scivola su questioni locali. I consiglieri comunali di minoranza Bachisio Tanchis e Armando Saba battibeccano con il sindaco. Arrivano anche le critiche alla giunta regionale di centrodestra colpevole di aver scippato alle zone interne i fondi europei ottenuti proprio per rilanciare le zone deboli. L’assessore regionale ai Lavori pubblici Silvestro Ladu riprende la proposta di Michele Ladu di cominciare a pensare a un secondo Contratto d’area «purché esteso anche alle altre zone industriali della provincia di Nuoro». Il suo collega al Lavoro Matteo Luridana, cerca di andare oltre le beghe di paese parlando di formazione professionale e della necessità di evitare nelle assunzioni guerre da poveri.
Alla fine proprio gli amministratori di Bolotana si augurano di cogliere i frutti dell’incontro. fuori dalla sala è già calato il buio: la chiamano zona industriale, ma per districarsi nel dedalo di strade strette, disseminate di buche e senza segnaletica, si può fare affidamento solo sulla luce della luna.

Michele Tatti

La rabbia degli operai Plasteco
(L'Unione Sarda 23 novembre 2002) 

Bolotana. L’odissea della Plasteco sembra non aver mai fine. I lavoratori continuano a presidiare i cancelli impedendo così qualsiasi attività produttiva e amministrativa. Il titolare Piergiorgio Nonnis rivendica il fatto di aver avuto l’idea e progettato lo stabilimento, che inizialmente, doveva sorgere ad Oristano: «Consapevole della forte disoccupazione di questa zona - dice - ho dirottato l’attività a Bolotana, ma subito dopo mi sono reso conto che continue ingerenze nel sistema, creavano ostacoli al decollo dell’attività». Nonnis afferma che, malgrado non giungessero le materie prime, ha erogato gli stipendi maturati e ha anticipato gli oneri riguardanti i cinque mesi di cassa integrazione. Sulle maestranze il direttore tecnico Gianni Efisio Pinna sostiene: «Da mesi non entrano in stabilimento a produrre e pretendono il riconoscimento di spettanze maturate, questo senza che abbino lavorato».
Sono di avviso  completamente diverso, gli operai in lotta. «Smentisco assolutamente quanto dichiarato dal Nonnis - sostiene Agnese Mereu - su questo punto abbiamo incaricato i nostri legali del recupero dei crediti». Intanto è giunta la lettera di licenziamento per 16 dei 32 dipendenti. L’accusa, oltre al mancato rientro in fabbrica è quella di violenza privata per il continuo blocco dei cancelli. Nella serata di ieri, nel corso del Consiglio comunale, le maestranze della Plasteco in un primo momento hanno cercato di occupare gli spazi riservati agli amministratori con l’intento di esporre il loro caso. Con la mediazione si sono calmati gli animi e dopo il suo intervento il sindaco Saba ha dato loro la parola. «Non facciamo politica - ha rimarcato Paola Del Rio - noi vogliamo lavorare onestamente e cercare di portare due soldini a casa, ma ormai siamo da 15 mesi che viviamo nell’indifferenza più totale, ho un bambino di 4 anni e un marito disoccupato da due, ditemi voi cosa devo fare per poter vivere».  Nanni Mura, altro lavoratore in lotta, dichiara: «Con la manifestazione dimostrativa in Consiglio, non è stata nostra intenzione mancare di rispetto ai presenti, ma abbiamo colto l’opportunità per sensibilizzare sul nostro problema l’opinione pubblica». I lavoratori chiedono al sindaco una seconda riunione, dove emergano le problematiche dell’azienda. Intanto proseguono l’occupazione.

Luigi Ladu

Plasteco, sfiorata la rissa fra operai
(L'Unione Sarda 15 novembre 2002)   

Bolotana. Ancora tensione ieri mattina ai cancelli della Plasteco di Bolotana. Le maestranze, che da diversi mesi occupano lo stabilimento per rivendicare alcune mensilità arretrate e una maggiore chiarezza sulle prospettive future, hanno nuovamente alzato il tiro di una protesta diventata ieri incandescente. Il titolare dell’azienda, infatti, avrebbe provveduto a chiamare al lavoro un gruppo di disoccupati che, puntualmente, alle otto di ieri mattina si sono recati al lavoro. Ai cancelli hanno però trovato gli operai in lotta che, dopo aver spiegato ai nuovi assunti le problematiche che li costringono alla protesta, li hanno invitati a desistere dall’entrare nello stabilimento. Ma ai cancelli sono volate anche parole grosse: «Non si può pretendere di bloccare l’ingresso di chi ha voglia di lavorare - ha detto il direttore del personale Gianni Nieddu - ritengo che anche gli stessi scioperanti dovrebbero entrare e produrre: ho assicurato loro che nel giro di qualche giorno riceveranno quanto dovuto».
Ma gli operai, stanchi delle continue promesse, non prestano più fede alla parole della dirigenza aziendale e non intendono abbandonare il presidio dello stabilimento. Nel frattempo la vigilanza è affidata ai carabinieri della stazione di Bolotana e agli agenti del Commissariato di polizia di Ottana.

Luigi Ladu

Gli operai Plasteco occupano il Comune
(L'Unione Sarda 13 novembre 2002)  

Bolotana. Occupazione simbolica degli uffici comunali e protesta a oltranza da parte delle maestranze della Plasteco, che da oltre 15 mesi sono senza stipendio. I lavoratori, con a capo il sindacalista della Uil Nicolino Pittalis, hanno chiesto con forza al primo cittadino Giovanni Antonio Saba di farsi carico delle problematiche che da circa due anni investono i lavoratori assunti nello stabilimento realizzato a Bolotana con i contributi della legge 488. Stanchi delle continue promesse e dopo aver attuato per diversi mesi l’occupazione dell’azienda, escono allo scoperto per raccontare la loro situazione di padri e madri di famiglia privati dello stipendio e senza una seria prospettiva per il futuro. Il primo cittadino di Bolotana, dopo aver calmato gli animi dei manifestanti, ha espresso la sua perplessità sulle nuove industrie legate al contratto d’Area in via di realizzazione nella zona industriale di Bolotana: «Capisco il vostro problema e me ne farò portavoce con il Prefetto di Nuoro» ha detto Saba ai lavoratori. Nicolino Pittalis (Uil) si è invece soffermati sulle continue, estenuanti e mai mantenute promesse per una pronta soluzione alla crisi finanziaria dell’azienda: «L’amministratore delegato Pier Giorgio Nonnis», ha detto Pittalis, «si ostina a illudere disoccupati, chiamandoli a sostenere dei colloqui per eventuali assunzioni. In questo modo a subire le false promesse non sono solo i dipendenti da mesi senza stipendio, ma anche altri giovani di belle speranze». I lavoratori, nel frattempo, restano in stato di agitazione e annunciano nuove manifestazioni di protesta con il coinvolgimento d altri comuni del territorio.

Luigi Ladu

Plasteco - maestranze da oltre 15 mesi senza salario
Vogliamo i nostri soldi
(12 novembre 2002) 

Bolotana. Occupazione simbolica degli uffici comunali attuata nella mattinata di ieri delle maestranza della Plastico, che da oltre 15 mesi sono senza stipendio. I Lavoratori, con a capo il segretario provinciale della Uil Nicolino Pittalis, hanno chiesto con forza al primo cittadino di farsi carico delle problematiche che da circa due anni investono i lavoratori assunti per lo stabilimento realizzato a Bolotana con i contributi della 488. Stanchi delle continue promesse e dopo aver attuato per circa un mese l’occupazione dell’azienda escono allo scoperto per portare fuori la loro situazione di padri e madri di famiglia privati dello stipendio e senza una seria prospettiva per il futuro. “Il primo cittadino di Bolotana Toni Saba, dopo aver calmato gli animi dei manifestanti, ha espresso la sua stessa perplessità sulle nuove industrie legate al contratto d’area in via di realizzazione in territorio di Bolotana. “Capisco il vostro problema e mi farò immediatamente portavoce col Prefetto di Nuoro – sostiene il sindaco – chiederò un suo immediato interessamento”. Nicolino Pittalis si sofferma sulle continue ed estenuanti false promesse per una prossima soluzione al problema finanziario e il pagamento delle spettanze dovute. “L’amministratore delegato PierGiorgio Nonnis, secondo Pittalis, sta illudendo ancora, una buona parte di disoccupati, chiamandoli a sostenere dei colloqui per eventuali assunzioni  - in questo modo, oltre a prendere in giro gli attuali dipendenti, sta creando false promesse ai disoccupati” rimarca il sindacalista. Dal canto suo il capo del personale Gianni Pinna afferma: “Ultimamente si sono concretizzati dei movimenti, che fanno ben sperare per una positiva soluzione finanziaria, e nel giro di qualche giorno credo si possa risolvere il problema” Per quanto riguarda i colloqui per nuove assunzioni, Pinna sostiene che sono finalizzate ad un secondo stabilimento e non alla Plasteco. I lavoratori delusi e amareggiati, rimangono in stato di agitazione e annunciano nuove manifestazioni di protesta, questa volta coinvolgendo i comuni del territorio. Intanto le stesse maestranze, hanno affidato il mandato ai propri legali, per eventuali azioni da perseguire.

Luigi Ladu