| 
   ////////////////////////////  
         A Sedriano (Milano) due 
        emozionanti giornate di cultura e solidarietà promosse dal Circolo sardo “Amedeo Nazzari” di Bareggio-Cornaredo
 ////////////////////////////// %2004%2012%202011.jpg) 
 L’aministrazione comunale di Sedriano (centro di 10.000 abitanti 
        in provincia di Milano), che aveva favorito nello scorso ottobre l’allestimento, 
        presso la sala “Mario Costa”, della mostra di vignette satiriche 
        “Fratelli d’Italia. 150° anniversario dell’Unità 
        d’Italia celebrato per immagini”, proposta dall'associazione 
        culturale sarda “Amedeo Nazzari” operante nei vicini comuni 
        di Bareggio-Cornaredo, nei giorni 3 e 4 dicembre ha voluto di nuovo dare 
        fiducia e spazio a una impegnativa manifestazione di cultura e di sensibilizzazione 
        sociale promossa dallo stesso Circolo di sardi, il cui infaticabile presidente 
        Franco Saddi è stato nel frattempo “premiato” ad Abano 
        Terme (quinto Congresso nazionale della FASI, Federazione delle Associazioni 
        Sarde in Italia, 21-23 ottobre) con l’elezione a componente dell’Esecutivo 
        nazionale.
 
  Sono 
        state due emozionanti giornate di arte, danza, cultura e solidarietà 
        tenutesi presso l’auditorium comunale della scuola media “Luigi 
        Pirandello”. Nel corso della prima si sono avvicendate: l’apertura 
        della mostra fotografica-paesaggistica della Sardegna di Alessandro Spiga; 
        lo spettacolo di danza “Me” animato dalle ballerine Simona 
        Atzori (nata senza braccia) e Eloisa Milletti, Mariacristina Paolini, 
        Giusy Sprovieri; la presentazione del recentissimo libro della Atzori 
        intitolato “Cosa ti manca per essere felice?” edito da Mondadori. 
        Nel secondo giorno si è svolto un convegno sul baco da seta (confronto 
        storico fra la produzione serica in Sardegna e in Lombardia) in memoria 
        e in onore di Francesca Sanna Sulis, eccezionale figura di imprenditrice 
        sarda del Settecento (1716-1810) attiva nel campo della produzione della 
        seta; a conclusione la “festa delle donazioni”, tradizionale 
        momento – rinnovato per il quindicesimo anno consecutivo – 
        in cui l'associazione sarda di Bareggio-Cornaredo, grazie al contributo 
        volontario dei volenterosissimi soci, dona in beneficenza, ad associazioni 
        e a famiglie disagiate, il ricavato della grande kermesse annuale (gastronomia, 
        spettacoli, cultura) che per 11 giorni estivi vivacizza lo spazio attrezzato 
        per grandi manifestazioni del Comune di Cornaredo. Andiamo quindi con ordine. Il sindaco di Sedriano Alfredo Celeste e il 
        presidente Franco Saddi, dopo aver tagliato simbolicamente il nastro dell’inaugurazione 
        della mostra di Alessandro Spiga, hanno posto in evidenza, di fronte al 
        foltissimo pubblico, l’eccezionalità dello spettacolo di 
        danza “Me” (ideato da Simona Atzori) che lei e le altre componenti 
        della compagnia “SimonArteDance Company” stavano per offrire.
 Quindi la performance di danza: un continuo soprassalto di emozioni per 
        la mente e il cuore degli spettatori che non hanno potuto trattenersi 
        dall’ “obbligo” di immedesimarsi con commozione nelle 
        diverse sequenze (gioia; riflessione; determinazione; passione) in cui 
        si articola questo racconto di sé che una donna speciale come Simona 
        Atzori riesce a dare attraverso i movimenti della danza.
 Dopo essere stata protagonista sul palco, Simona lo è stata dietro 
        il tavolo della presidenza. Accanto al sindaco Celeste, a Franco Saddi, 
        al sottoscritto (incaricato di delineare le qualità di forma e 
        di contenuto presenti nell’opera autobiografica di Simona), durante 
        la presentazione del suo libro “Cosa ti manca per essere felice?”.
 La novella scrittrice (non più solo ballerina e pittrice) ha maneggiato 
        con sicurezza il microfono, usando il suo piede (-mano). Con la stessa 
        semplicità e tranquillità ha maneggiato, grazie alla sua 
        intelligenza maturata e direi forgiata man mano che riusciva a superare 
        ciascuna delle molte e difficili prove che la vita le ha messo di fronte, 
        i concetti che sorreggono le sue determinazioni dal punto di vista psicologico 
        e dal punto di vista “filosofico” per cui non ha titubanze 
        nel dichiarare a voce e nelle pagine del libro: “Sono felice, smodatamente, 
        spudoratamente felice. Ed è una gioia raccontarla, questa mia felicità”.
 La seconda intensa giornata “sarda” a Sedriano si è 
        sviluppata con un convegno che ha voluto mettere a confronto l’allevamento 
        del baco da seta in Lombardia e in Sardegna sulla base della rievocazione 
        di una figura simbolo come quella dell’imprenditrice della produzione 
        serica Francesca Sanna Sulis, studiata dal giornalista Lucio Spiga (il 
        suo volume, di 240 pagine riccamente illustrate, è stato pubblicato 
        nel 2004 a Selargius, CA, dalla casa editrice Workdesign) e approfondita 
        anche in due convegni tenuti a Como e a Pavia (di quest’ultimo, 
        organizzato dal Circolo culturale sardo “Logudoro” e tenuto 
        il 6 marzo 2010 presso l'Aula Foscolo dell'Università degli studi, 
        sono stati pubblicati gli atti a cura di Gesuino Piga e Paolo Pulina in 
        un volume di 64 pagine edito da Nuova Tipografia Popolare di Pavia). Una 
        copia dei due libri è stata messa a disposizione dei lettori che 
        frequentano la biblioteca comunale di Sedriano.
 Franco Saddi ha fatto intervenire i rappresentanti istituzionali presenti 
        al tavolo di presidenza del convegno: Comune di Sedriano (sindaco Alfredo 
        Celeste e Assessore alla Cultura Silvia Scolastico), Comune di Cornaredo 
        (sindaco Luciano Bassani e assessore Corrado D’Urbano), Comune di 
        Quartucciu (Assessore alla Cultura Damiano Paolucci e all’Urbanistica 
        Roberto Congia; Quartucciu è il Comune nel quale più profonda 
        e incisiva è stata l’attività della Sanna Sulis), 
        Associazione Onlus “Baco da seta” di Sedriano (presidente 
        Silvio Marco Scalambra; aiuta le persone più deboli e cura ricerche 
        sulla cultura del territorio).
 Gesuino Piga (presidente del Circolo culturale sardo “Logudoro” 
        di Pavia, cioè dell’altra associazione di sardi emigrati 
        che ha collaborato con quella di Bareggio-Cornaredo per l’organizzazione 
        delle due giornate a Sedriano), coordinatore dei lavori del convegno sul 
        baco da seta, ha fornito un inquadramento storico che ha messo in luce 
        la situazione della Sardegna fino al secolo, cioè il Settecento, 
        che ha visto all’opera l’intraprendente imprenditrice sarda. 
        Ha quindi dato la parola al giornalista e scrittore Lucio Spiga (che ha 
        delineato i termini della biografia e dell’azione innovativa svolta 
        nel campo produttivo, nel settore della formazione professionale e della 
        lotta all’analfabetismo da Francesca Sanna Sulis, riassumendo quindi 
        i risultati conoscitivi della sua pluriennale ricerca storica su un personaggio 
        prima assolutamente sconosciuto) e alla relatrice Cristina Ravanelli (dell’Associazione 
        Onlus “Baco da seta” di Sedriano), la quale ha riportato agli 
        uditori il racconto da lei raccolto presso le sue nonne e bisnonne del 
        modo in cui a Sedriano e dintorni si faceva posto, d’inverno, nel 
        caldo delle mura domestiche (i cristiani potevano accontentarsi di ambienti 
        più freddi), ai bachi da seta (“i cavalier”), autentica 
        “ricchezza” per il sostentamento delle famiglie grazie al 
        prezioso prodotto finale del loro breve ma affascinante ciclo di vita.
 A chiusura del convegno il sindaco di Sedriano, con un abile coup de théâtre, 
        ha voluto dare una notizia che ha inorgoglito tutti i sardi presenti, 
        sia quelli arrivati appositamente dall’isola per la manifestazione 
        sia quelli stabilmente residenti nel territorio (sempre più ampio) 
        in cui opera il circolo sardo di Bareggio-Cornaredo e, in generale, in 
        Lombardia (tra questi anche i dirigenti nazionali della FASI Antonello 
        Argiolas, di Magenta, vice-presidente vicario e coordinatore della circoscrizione 
        dei circoli della Lombardia, e Filippo Soggiu, presidente emerito, di 
        Pavia): una delle cinque “rotonde” che saranno inaugurate 
        prossimanente porterà il nome di Francesca Sanna Sulis. Prontamente 
        Franco Saddi ha assicurato che il circolo da lui presieduto si occuperà 
        di tenerla nel miglior ordine.
 Ma le emozioni non erano ancora finite. Quest’anno, come negli anni 
        precedenti, non poteva certo mancare la commozione nei momenti in cui 
        il presidente Saddi comunicava la motivazione della consegna di un aiuto 
        in denaro a persone in difficoltà o a rappresentanti di famiglie 
        colpite da terribili lutti o ad associazioni che cercano di attenuare 
        il disagio sociale. Questa volta però la commozione ha toccato 
        il picco di intensità quando è stata annunciata la donazione 
        di un assegno, che potrà essere ritirato al compimento della maggiore 
        età, al piccolo Francesco Usai, figlio del sardo eroe civile Sandro 
        Usai, che ha perduto la vita durante la recente alluvione a Monterosso 
        dopo aver messo in salvo molti suoi concittadini. Francesco, accompagnato 
        dallo zio Amedeo e dalla sua signora, ha detto una parola (“grazie”) 
        e un numero (quello, altissimo, delle persone salvate dall’estremo 
        sacrificio di papà Sandro). A Francesco anche noi diciamo, col 
        cuore, una sola parola: coraggio!
 (06-12-2011)
 |