Ti ho chiamato
di Francesca Moro

non so più quante volte ti ho chiamato
l’idea è grigio appesa al tuo silenzio

aspetto quindi - e nel frattempo
scorro le pagine d’altri mondi

di delirio e fantasie-realtà solo sognate
oppure vissute nello spazio di

pensiero orbitante nei vortici
amaranto di un tramonto ai confini
già fuso in angoli
di tracciati labili che l’occhio non afferra
soltanto immaginati preesistenti

a latitudine e longitudine di cui
s-conosco la perfetta locazione

ora non è più il capitano che
traccia la rotta a mano
inserisci i numeri e alé si salpa

ma ancora non rispondi