Sulla linea effimera
di Francesco Pasella

Un giorno in questa stanza non ci sarò più io;
come nella stanza affianco non c'è più mia madre;
ma per stanotte sono ancora un animale caldo,
che si nutre di abitudini e sorrisi;
e pensa al domani per cibarsi di altra vita;
per osservare una radiosa ragazza stendere
un bucato gentile e garbato;
sono e sarò un animale pronto a lottare,
leggere, salutare; vedere occhi illuminati,
prendere decisioni in un momento,
vivere il tempo nelle sue congiunture
immutabili; soffrire e gioire,
sulla linea effimera,
che ogni tanto crediamo immortale.