Paesaggio in una foresta
di Antonio Sangervasio

Ho sempre pensato
ad una foresta
come ad un mare
asciugato dal tempo,
coperto dai fustelli intricati
come i miei capricci,
ombra e sole
come i miei stati d'animo.
Una foresta da attraversare
con scarpe
pesanti,
per non sentire i dolori
incombenti di chi soffre,
nelle croci dietro
gli alberi.
Le liane
sono i consigli
su cui aggrapparsi,
quelli di genitori
e amici,
da afferrare al volo.
L'afa,tanta,
per le fatiche quotidiane,
tanto sudore
come nei rimorsi,
anime taglienti come fauci d'animale,
attendono.
Rimpianti
che fanno piangere
come il freddo
della notte sui tagli non rimarginati.
Foresta
gravida di rabbia,
proteggi.
Tra alberi le poche certezze
nel legno ansimante di speranza,
che rigoroso cresce,
tra gli scempi delle nostre pazzie.

 

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