Madre
di Maria Baingia Dettori

Madre corteccia
che il vento raccogli
in mia vece;
qui al sicuro
non temo le scosse,
i bradisismi
della vita.
Il tuo stomire
cheta il mio pianto.
Madre falesia
corazza sui flutti,
custode di nidi
e di orizzonti
infiniti.
Come una torcia
scacci la notte
dei miei incubi
e guidi gli approdi,
le false partenze
e di esperienza
disseti
i sogni smarriti.
Se il tempo scolora
il ricordo,
un’eco profonda
riaffiora:
i magici accordi
sul pentagramma
dei tuoi insegnamenti.