Luogosanto
di Mons. Pietro Meloni

L o c u s a n t u !

O “tarra di l'incantu”
porta santa del cielo
e casa di Maria
noi ritorniamo a te
ardenti pellegrini
per gustare l'abbraccio della Madre
domandare umilmente il suo soccorso
sentir l'aroma della santità.
E riassaporare nel villaggio
l'antica amabile ospitalità.

Luogosanto!
Tu terra benedetta
dalla rugiada dell'Onnipotente
e dal sorriso di “Maria Bambina”
un di' accogliesti i tuoi santi eremiti
Nicola e Trano
nella grotta segreta
icona di Betlemme
che ispirava nel cuor pensieri santi.

Santi sono i tuoi monti di granito
Casteddu, Ruiu e il gigante Juanni
sentinelle di Dio
chiamate a custodire
la fede del tuo popolo festante.

Cantu lu to' isplendori
M a r i a di L o c u s a n t u !
Regina di Gallura !

Il tuo amore per noi è “Festha Manna”!
A Te cantano “osanna”
scalpitanti dinanzi al Santuario
i focosi cavalli e i cavalieri
i giovani, gli anziani ed i bambini
il “buon pastore” e la “suprastantìa”
tra luninarie, stendardi e bandiere.

Sorride la natura verdeggiante
profumata di ulivi ed olivastri
mandorli e melograni
e corbezzoli in fiore
tra le solenni querce
e i sugheri maestosi
allietati
dall'acqua prodigiosa di Filetta.

Il vento soffia lieve tra i ginepri
dipingendo i pireddi e i fichi d'India
le more dei roveti
i ciliegi e le viti delle vigne
mentre scorron tranquille sotto i ponti
le onde dei ruscelli
abbeverando pecore e caprette
e sù nel ciel cinguettano contenti
passeri e merli e storni e cardellini.

L'antico carro a buoi risale lento
e racconta la storia degli stazzi
il sudore dei padri nelle tanche
e le dolci carezze
delle madri che cullano i bambini
stirando tra la sala e la cucina
e in cuore rosariando...
E all'alba della festa
impastano la candida farina
che le mani fatate
trasfiguran nel pane profumato
segnato da una croce
gioia dei figli alla frugale mensa.

“Colcia la banca
undi manca
la balba bianca!”.

All'orizzonte appare la “cussoggja”
gentil costellazione
di stazzi e stazzareddi
dimora un tempo di famiglie sante:
Val di Corru, Sfussatu e Palazzeddu,
La Murichessa, Carana e Crisciuleddu,
Mucareddu, Siddura e Canaili,
Cultisia, Balaiana e Vaddi d'Ulimu,
Piandaina, Capriolu e Muntiggioni
Agnata, Calcinaggiu e Primatìu
Carraggjioni, Ciabattu e Cacabrocciu...
E nella valle il castello di Baldu
dei Visconti di Pisa.

Al tramonto del sole
da un comignolo sale alla collina
il fumo denso del tuo focolare
che odora di “rivea”,
e di “zuppa cuata”
di “carr ' e coggju” e buona “mazzafrissa”.
E l'umile profumo
di “lu coccu in la zidda”
ridesta il sogno dell'antica “agliola”
e l'allegra magìa della “binnenna”.

Locusantu !

Tu onori i tuoi caduti per la patria
nell'armonica Piazza Rotareddu.

Tu nella tua “basilica” splendente
nel piccolo tempietto a Santu Chilcu
e nelle miti chiesette campestri
adori il pane che è “corpo di Cristo”:
a Santu Tranu e a Santu Micali
a Santu Malcu, Izzana e Sant'Antoni
a Sant'Andria ed a Santu Linaldu
a Santa Maria di lu Macchiettu
a Santu Jacu
e a Santa Reparata
“undi è falata
la piena e no' si l'ha pultata”.

Miracolo di Dio
e incanto della gente
che ama, lavora e prega
agli occhi dell'Altissimo
sotto il gran manto di “Maria Bambina”.

• LUOGOSANTO – Sassari: settembre 2017