Il temporale
              di Gigi Noce
             Come rideva Primavera in 
              cuore!
              Sembrava non dovessi mai lasciarla
              ma lasciai Primavera per Amore
              senza rimpianti. Solo in qualche sogno
              tesi la mano all’ultimo aquilone
              che rotto il filo fuggiva ormai lontano
            Estate fu benigna e lunga 
              e calda
              e qualche lieve nube all’orizzonte
              da Zéfiro fu spinta assai lontano
              lasciando veleggiar speranze e sogni
            Poi…un temporale estivo 
              mi rammento
              la nube che sconvolse l’orizzonte
              e il turbinar del vento che ci avvolse
              sempre più forte e che alla fin ci vinse
            ed in quel volo che parèa 
              di morte
              precipitando, un ramo saldo strinsi
              ed una mano verso te protesi
              che a un filo d’erba ti vedevo avvinta
            -non mi lasciare mai- questo 
              ti chiesi
              poi il grido del mio cuore lacerato
              e un vento freddo ti portò lontano
              e piovve, piovve, piovve.
              
              Quante volte, nel buio della notte,
              quando il silenzio accresce ogni rumore
              mi è parso di sentire la tua voce
              -non ti ho lasciato, sai-
            Poi finalmente è 
              ritornato il sole
              il freddo sole dell’autunno mio
              e, al sole freddo, caddero le foglie
              …sulle speranze e i sogni.