Il Barbone
di Antonio Mastinu

Son barbone
e me ne vanto,
quando posso
anch'io canto.
Ho la faccia
da birbone,
con la barba
lunga e folta
e nessun
mi apre
la porta.
Me ne frego
della vita,
degli orari
e degli impegni,
vivo solo
di sostegni.
Il cappuccino
a colazione
me lo paga
il mio dottore,
durante la mattina
si avvicina
sor peppina
per donarmi
una pastina.
Quando vien
l'ora di pranzo
me la cavo
con l'avanzo
del cavalier
Costanzo.
Durante
il pomeriggio
nel piazzale
della scuola
ci sono le bidelle
che mi danno
caramelle.
Alla sera
ormai avanzata,
col panino
e l'aranciata,
che mi ha dato
Suor Donata,
me ne vado
alla stazione
e mi corico
in panchina,
aspettando
la mattina.
Ogni giorno
è sempre
uguale:
non ho niente
da pagare.