Figlia del mare
di Maria Rosa Cugudda

Son stata e
son tua figlia
o inquieta e
potente distesa
d’azzurra acqua.
Ti ho amato e
nelle tue dolci acque
sempre mi sono
lasciata cullare.
Non stanotte,oh mio Mare,
sei duro e violento
troppo sicuro di te,
per questa fragile notte per me!
Il mio spirito
è sopraffatto dal tuo fragore,
invoco,sai tu chi,
per calmarti
e lasciare che
le mie ossa stanche
tra le tue ormai rilassate braccia
s’assopiscano, finalmente!