Così narrano le fole/mezzo vere mezzo strane
di Ange de Clermont

Nella notte buia e grigia
senza luna e senza vento
la tua anima si pigia
tutta presa da spavento.

Senza amore sei rimasta
è fuggito dal tuo cuore
come al gioco di canasta
la passione con l’ardore.

Sei rimasta sola sola
piena d’ansia e di spavento
ma il pensiero se ne vola
a velocità del vento.

Una favola ti conto
dolce bimba nel tuo letto
in sul fare del tramonto
quando il cor batte nel petto

“Una volta c’era un uomo
vecchio e giovane ad un tratto
che pregava dentro il duomo
mezzo sano e mezzo matto.

D’improvviso a lui appare
una bionda giovinetta
che d’amor volle parlare
prima adagio e dopo in fretta.

Il buon uomo l’ascoltò
verso lei sempre più forte
per intero si voltò
e sentì vicin la morte.

Lei scomparve all’improvviso
come una dolce morgana
le lasciò solo un sorriso
ed una speranza vana.

Pianse rise il giovin vecchio
corse verso la montagna
a cercar dentro lo specchio
la scomparsa sua compagna.

Dopo che per monti e valli
la chiamò senza risposta
cercò in fretta nelle calli
a Venezia la risposta.

Affacciata ad un balcone
vide il suo tesoro amato
si gettò dentro un barcone
per sentir di lei l’afflato.

Ma finì nell’acqua chiara
sprofondò tutto nel mare
e riemerse nella bara
senza più poter amare.

Fu sepolto in un convento
proprio accanto a una regina
che di lei il portamento
ricordava da vicina.”

Così narrano le fole
mezzo vere mezzo strane
ma il mio cuore già si duole
per codeste storie arcane.