Clochard
di Michela Zanarella

Ad un angolo di marciapiede
stringevi l'anima agli stracci
in rissa col freddo di gennaio
i denti color ruggine.
Ti inseguiva qualche cane
randagio
che ti credeva padrone,
la notte era il salotto
della tua vita
sotto la pelle delle stelle.
Dormivi coperto dai giornali
sfrattati dalla mira dei topi
tra polveri d'asfalto
e mediocri speranze.
Ti svegliava l'eco dell'alba
ed il primo chiasso delle nuvole,
nei tuoi occhi un mosaico
di vergogna
si trasformava in un inferno
di lacrime.
Nell'indifferenza degli sguardi
ti sentivi un uomo senza patria
un'ombra tra le tante della strada.
La tua mano tremante
imprecava pietà in silenzio,
mentre milioni di piedi
ti confondevano con un lampione
spento.

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