Maria Giovanna Cherchi

Una stella nel mondo musicale isolano

Intervista a Maria Giovanna Cherchi
Unu frore che a tie
(Vita Nostra 16 giugno 2002)

Chi la sente cantare non può rimanere conquistato dalla melodia della sua voce, e chi ha modo di scambiare due parole con lei non può rimanere colpito dalla dolcezza del suo viso.

Maria Giovanna Cherchi ha realizzato il suo ultimo lavoro discografico. Un cd prodotto con la collaborazione di Piero Marras. La sua è una splendida carriera a soli 23 anni, è diventata una delle voci più conosciute della nostra isola. E' lei infatti l'interprete della sigla che apre la trasmissione di Videolina, "Sardegna Canta".

Ha iniziato a cantare davanti a un pubblico all'età di sei anni perchè la sua è una passione di famiglia. Il padre anni fa aveva fondato a Bolotana un complesso che eseguiva musica anni '60, i "Greff" e ha continuato sempre ad esibirsi in spettacoli e nelle piccole televisioni locali. Maria Giovanna, naturalmente, lo segue e canta con lui. Poi la svolta importante per la sua carriera; nel 1994 partecipa e vince a Olbia a un concorso regionale con una canzone in sardo "Roccas" scritta dal poeta di Ottana, Costantino Soru. Lì conosce colui che è il suo manager e l'agenzia Reg-Music di Olbia. Con loro inizia lo spettacolo "Cantare la Sardegna" dove presenta la storia delle origini del canto in Sardegna. Spettacolo che è stato presentato in tutta l'isola per cinque anni.

Sempre con la Reg-Music incide anche il suo primo disco "Ammentos", con canzoni di poeti bolotanesi, come Costantino Longu. Durante uno degli spettacoli la sente cantare Piero Marras e da questo incontro p nato il disco "Unu frore che a tie", titolo della sigla di Sardegna Canta. Ora dopo due anni di preparazione presenta un nuovo Cd; otto tracce con testi e musiche di Paolo Pillonca e Piero Marras. Vita nostra l'ha incontrata per un'intervista.

Cos'è per te il canto?

"Da sempre ho amato cantare. Ma il canto che mi rappresenta di più è quello in lingua sarda. Prima cantavo in italiano ora, invece, propongo il canto sardo. Sono ritornata alle mie origini perchè voglio avvicinare i giovani alla musica sarda. Per i ragazzi è difficile ascoltare un canto a chitarra; io con le mie interpretazioni voglio affascinarli a questo tipo di melodie".

Parlaci del tuo nuovo lavoro discografico....

"ho avuto la grande fortuna di lavorare con Piero Marras e l'opportunità di crescere artisticamente e umanamente. Per me si tratta di un grande salto di qualità".

Non hai dimenticato nel tuo cd i tanti sardi sparsi nel mondo.

"I sardi che ammiro sono quelli che hanno il coraggio di partire, lasciare tutto, per lavorare; quelli che portano con se un pezzo di Sardegna per farla rifiorire in ogni parte del mondo; quelli che non si dimenticano mai il profumo, i colori, i sapori della terra madre; quelli che hanno nel cuore il desiderio di tornare e trovarla, quel giorno, più bella che mai; quelli che non perdono mai la speranza e sanno comunque ambientarsi ovunque; quelli che hanno il volto della Sardegna in Canada, in Germania, in Belgio in Svizzera....      I sardi che si ritrovano per ballare e ascoltare la nostra musica, quelli che sanno parlare tutte le lingue man non dimenticano mai la nostra, quelli che come me hanno la Sardegna negli occhi, nella lingua, nel cuore. A loro dedico questo mio album; li abbraccio tutti e con l'anima sono loro vicina sempre. Un invito a tutti gli emigrati: portate la Sardegna nel cuore perchè ovunque voi siate, chi vi guarderà in faccia capisca che venite da una terra antica e meravigliosa".
 

Sei anche una studentessa dell'Istituto di Scienze Religiose di Nuoro: questa esperienza ti arricchisce?

"Approfondire la Sacra Scrittura e la Teologia mi ha permesso di comprendere meglio la fede cristiana. Al momento sto preparando un esame sulle Lettere paoline. Spero di poter realizzare prossimamente un altro sogno: insegnare religione nelle scuole"

Angela Fois
Home Page