Lo scultore Fellicu Fadda è nato ed opera in Ghilarza. Giovanissimo inizia con la lavorazione della pietra, soprattutto il basalto di cui è ricca la zona e di cui intuisce tutta la potenzialità nascosta.
Le prime opere sono legate alle civiltà preistoriche, alle emozioni che le testimonianze conservate nella zona hanno suscitato nel suo immaginario.
I riferimenti a questo momento della civiltà sarda animano, infatti, le prime raffigurazioni: l’uomo costruttore di nuraghi, la Dea Madre, la rappresentazione di episodi mitologici. Egli tende con fatica, quasi con violenza, a rendere semplicemente la materia dei corpi; ne risulta una forma plastica, chiusa, concentrata.

Talvolta i tratti della modellazione anatomica sono appena accennati e viene in tal modo esaltato l’effetto di massa, di una forza che si sprigiona dalla materia, più accennata che spiegata.
Il passato antropologico dell’uomo, il suo ambiente, la sua fede negli elementi della natura, costituiscono il leit-motiv della sua opera di scultore.
Negli ultimi anni si è dedicato anche alla realizzazione, di elementi puramente decorativi nei quali si manifesta un’abilità manuale non comune, talvolta manieristica ma sempre interessante. Numerosi anche i gruppi, alcuni concepiti all’ombra di modelli classici: la lotta, la pietà, l’amore materno, l’amore profano; altri di ispirazione religiosa tra cui un suggestivo, animato presepe.
Non vanno poi dimenticate le rappresentazioni dei personaggi che sono l’anima stessa della cultura sarda = Grazia Deledda e Antonio Gramsci.
Se in queste produzioni si nota l’approdo a un modellato più morbido, è sempre presente, in esse una componente emotiva tesa alla ricostruzione lirica del soggetto.

 

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