Apprendiamo con entusiasmo che nel nostro Paese è nato un nuovo gruppo politico. É doveroso, in un periodo di così drammatica sterilità procreativa, brindare ad un evento gioioso che riempie tutti noi d'immensa felicità. Se questo però è il primo vagito del neonato, vi consigliamo l'intervento di qualche buon specialista poiché la creatura presenta sintomi preoccupanti. Con altrettanta letizia ci viene confermato che l'attuale maggioranza consiliare, che in maniera maldestra tenta di governare il nostro Paese, ha una connotazione partitica. È la prova che i nostri concittadini furono allegramente presi in giro da coloro che, in campagna elettorale si erano presentati come lista civica, ed esenti da qualsiasi contaminazione politica. Come Democratici di Sinistra non avevamo alcun dubbio che la coalizione vincente era composta da Forza Italia, Alleanza Nazionale, CCD-CDU e una parte di Socialisti, non avevamo però consapevolezza, e ce ne scusiamo, che dell'allegra compagnia facessero parte anche il gruppo dei Riformatori Sardi. Presumiamo che uno dei sopraccitati Gruppi abbia subito una metamorfosi e abbia cambiato casacca. Rimaniamo in ansiosa attesa di conoscerne i componenti, in quanto siamo convinti che coloro che fanno sistematicamente i saltimbanchi della politica, non perseguano mai un fine nobile e spirituale ma abbiano la vocazione a cose più concrete e materiali.
Dopo questa premessa, è però necessario entrare nel merito del contenuto che il volantino dei cosiddetti riformatori sardi bolotanesi ha voluto evidenziare. Intanto il documento conferma l'annaspamento in cui si dibatte la vostra attuale maggioranza, che sta facendo precipitare il paese in un drammatico declino. Che un mix di cattiva amministrazione e irresponsabilità sta annichilendo la nostra comunità. Che in modo irresponsabile sta favorendo la nascita nel nostro Centro, storicamente pacifico, da sempre politicamente e culturalmente di livello, di pericolosissime tensioni sociali. L'attacco volgare e d'inequivocabile sapore squadristico che si è voluto portare ad un dirigente politico del nostro partito mette in evidenza la scarsa cultura democratica che pervade i componenti di questo gruppo politico nascente.
SOTTOLINEIAMO CHE TUTTA L'AZIONE POLITICO-AMMINISTRATIVA FATTA DAL NOSTRO ESPONENTE POLITICO È STATA SEMPRE IMPRONTATA SULLA TRASPARENZA, SENZA PERSEGUIRE MAI NESSUN INTERESSE PRIVATO. SFIDIAMO CHIUNQUE A DIMOSTRARE IL CONTRARIO. Sono documentate le battaglie che nelle sedi adeguate sta portando avanti, assieme ad altri compagni, per difendere gli interessi del nostro territorio. Il segnale che il nostro consigliere provinciale ha voluto lanciare dalle pagine della Nuova Sardegna voleva essere un messaggio di disponibilità per risolvere assieme i drammatici problemi della disoccupazione, un atto di testimonianza civile rispetto alla scarsa attenzione che il governo nazionale e la giunta regionale stanno dimostrando verso il nostro territorio. Ha citato in quell'articolo dati inconfutabili che tenacemente ribadiamo: delle risorse assegnate dal CIPE alla Regione Sardegna pari a 287,82 milioni di Euro, solo briciole sono arrivate nel centro dell'Isola. In particolare alla voce SVILUPPO LOCALE dove erano previsti 50 milioni di Euro, non un centesimo è stato allocato nel nostro territorio.
Queste ultime risorse sono state così ripartite: 46.532.819 ai Comuni della Provincia di Cagliari, i rimanenti 3.467.181 ai comuni della Provincia di Sassari. Delle risorse POR 2000-2006 che ci spettano in quanto geograficamente posizionati in zona marginale, non si vede finora traccia. Evidentemente il vostro gruppo politico è refrattario a toccare l'argomento Regione in quanto equivale ad informare i cittadini dell'esperienza fallimentare del centro destra in Sardegna. È nostro dovere comunque portare a conoscenza dell'opinione pubblica quanto segue: non c'è ancora uno straccio di bilancio e si tira a campare con l'esercizio provvisorio, fenomeno che si ripete per il quinto anno consecutivo. Indubbiamente un record negativo su scala planetaria, un trofeo che il centrodestra deve esibire suo malgrado di fronte agli elettori. La manovra finanziaria scivolerà oltre questo mese di Aprile ritardando i trasferimenti regionali verso gli Enti Locali già massacrati dal Governo nazionale. Una situazione comatosa, quasi irreversibile perché sotto la giunta di centro-destra la Regione ha quasi raddoppiato l'indebitamento (circa 12 mila miliardi di vecchie lire) rispetto al 1999. Una giunta che si sbrana in modo feroce per spartirsi le ultime spoglie delle vuote casse regionali.
Questi sono i fatti e i problemi veri sui quali chiedere conto agli attuali responsabili del malgoverno.
Il resto è chiacchiera truffaldina, mistificazione per gonzi pronti a farsi prendere ancora per i fondelli. Sono dunque queste sterili lamentele? Può un amministratore locale far finta che questa drammatica disattenzione da parte della Giunta Regionale sia un dettaglio marginale? Desideriamo sapere se, oltre a "sparare" quotidianamente sul Contratto d'Area, innegabilmente in sofferenza, senza indicare proposte risolutive, sia stata fatta qualche rimostranza e un'efficace azione politica verso l'Amministrazione Regionale. Oppure i vostri attuali padroni politici (in futuro chissà quali saranno vista la vostra naturale propensione a cambiare squadra) compiono azione d'imbavagliamento? Avete dichiarato che siete favorevoli allo strumento della programmazione negoziata e conseguentemente all'insediamento del contratto d'area; ebbene! Se avete ancora un briciolo di coerenza dissociatevi dall'esecutivo regionale e dall'On. Pili che auspicò la sparizione del comparto industriale dal nostro territorio.
Quando si parla di cattiva gestione del contratto d'area, del degrado ambientale, di fase istruttoria (a tal proposito chiediamo se qualche illustre componente dei Riformatori Sardi Bolotanesi, ci può rendere edotti sul ruolo avuto dalle banche in questa vicenda) oltrechè della iniquità delle assunzioni da noi a suo tempo fortemente evidenziato, vi dimenticate irresponsabilmente che questo sito industriale è nel territorio di Bolotana. Vi dimenticate che il Sindaco è espressione della vostra maggioranza e che in base alle recenti riforme costituzionali ha sovranità e competenza nel territorio dove siamo diventati ormai modesti comprimari.
Quindi siamo noia chiedere quali provvedimenti si stanno adottando per risolvere la situazione. Quali politiche sta mettendo in essere e in quali tavoli di contrattazione si siede? Ha consapevolezza del suo ruolo che deve essere quello di produrre atti e decisioni? Ha interloquito con gli imprenditori? Ha spiegato che l'insediamento industriale è nel nostro territorio e abbiamo diritto perlomeno ad un trattamento di pari dignità? È necessario che il vostro lungimirante gruppo politico ne prenda atto, se poi avete le prove che ci sia poca trasparenza sui criteri adottati nell'individuazione dei soggetti imprenditoriali denunziatelo pubblicamente, altrimenti sarà un continuo abbaiare alla luna, un'infinita orgia di chiacchiere. Noi vi accusiamo d'inerzia, la vostra maggioranza è totalmente avulsa dal contesto territoriale. Non basta gestire l'ordinario e fare pellegrinaggio in Regione col cappello in mano. Vi abbiamo chiesto frequentemente che alternativa proponete, che idea di sviluppo avete del territorio. Siete convinti che si può creare sviluppo e occupazione investendo le risorse pubbliche della L.R.37 in ridicoli progetti come il centro di educazione ambientale? Di spendere risorse del nostro scarno bilancio comunale in iniziative scopiazzate e male organizzate. A tal proposito dove sono andati a finire i finanziamenti promessi dalla Regione, e se esistono, a quanto ammontano? Appartiene al vostro gruppo il genio creativo, che sta dietro le quinte e suggerisce all'attuale esecutivo progetti cervellotici con notevole sperpero di risorse pubbliche? I vostri consulenti non vi hanno spiegato che non c'è un'efficace politica per il turismo e conseguente occupazione se essa è separata dalla programmazione dello sviluppo locale, se non è coordinata con gli altri settori economici, con la stessa formazione delle risorse umane. Perché non promuovete un dibattito pubblico su tutte le vicende che riguardano le questioni regionali e locali? Per parlare appunto di trasparenza, di metodi usati per affidare gli incarichi a tutti i livelli, della filosofia montante, nel variegato mondo di centro-destra, del fenomeno Parentopoli. Sappiate che non ci faremo fuorviare dalle polemiche e dagli effetti speciali ad uso elettorale che volete creare, ma saremo vigili nel controllare e combattere l'incalzante disfacimento di cui siete protagonisti. Illudersi che la maggioranza dei cittadini bolotanesi sia composta da imbecilli integrali, ACCANTONATELA. Il fatto che l'elettorato abbia creduto una volta alla favola delle vostre promesse NON GARANTISCE CHE CI CASCHI PER L'ETERNITÁ.

08-04-2004

Sezione Democratici di Sinistra "R. Laconi" Bolotana

Da qualche tempo assistiamo a delle polemiche sterili sul contratto d'area che riteniamo siano dovute più al clima di campagna elettorale che a un interesse per le sorti del medesimo.
La lettera alla "Nuova Sardegna" in data 09.03.2004 del consigliere provinciale DS Manconi ci pare un tentativo abbastanza goffo di intorpidire le acque per nascondere un fallimento che è sotto gli occhi di tutti.
Come gruppo dei Riformatori Sardi facente parte della maggioranza che governa il Comune di Bolotana, ci preme chiarire in modo netto la posizione del gruppo e della maggioranza stessa in modo da sgombrare il campo da illazioni fatte da parte di chi utilizza la politica a proprio uso e consumo.
Sia chiaro che eravamo e siamo assolutamente favorevoli allo strumento della programmazione negoziata attraverso cui si è arrivati all'intesa del contratto d'area, che negli intenti metteva insieme soggetti pubblici e privati per una gestione unitaria ed efficace delle risorse finanziarie disposte dallo Stato. Riconosciamo che questo strumento ha segnato una rivoluzione poiché i soggetti promotori (amministratori locali, imprenditori, sindacati e associazioni di categoria) sono diventati protagonisti di una proposta di sviluppo economico e sociale non più decisa altrove come avvenne per esempio negli anni 70 con l'industrializzazione di Ottana.
Posizione rimarcata in occasione della riunione del Consiglio provinciale del 17-2-2004, da sindaco di Bolotana che, memore di precedenti fraintendimenti e strumentalizzazioni, sottolineò a chiare lettere la posizione favorevole dell'Amministrazione Comunale sullo strumento "contratto d'area".
Contratto d'area sottoscritto il 18 febbraio 1999 con il primo protocollo aggiuntivo per l'insediamento di 29 nuove aziende per un'investimento complessivo di 363 miliardi delle vecchie lire per 1184 unità lavorative previste. Il nuovo processo fu affidato all'ufficio responsabile unico, individuato dai firmatari dell'accordo nel presidente della provincia di Nuoro. Diamo atto al consigliere Manconi che questa grande conquista "è stata ottenuta grazie all'azione fatta da tutte le componenti sociali della sinistra", ma quel che Manconi si dimentica (volutamente?) di dire, e che a noi pare importante evidenziare, è che quelle stesse componenti della sinistra hanno gestito e stanno gestendo tutte le fasi del contratto d'area, e su questo veramente "stendiamo un velo pietoso". E' esattamente questo che l'amministrazione comunale contesta: la gestione dissennata e totalmente incapace da parte di quella sinistra che ha utilizzato lo strumento del contratto d0area come leva di ricatto sociale.
Il fallimento della gestione è sotto gli occhi di tutti:
1) Infrastrutture e servizi: basta addentrarsi nella zona industriale per rendersi conto che il sito assomiglia più a una Bagadad che a una zona di sviluppo.
2) Aziende beneficiarie delle agevolazioni del contratto d'area: ci pare che il metodo di selezione seguito sia stato fatto con molta approssimazione sulle garanzie imprenditoriali, finanziari e di mercato, aziende che si sono spartite la torta dei soldi pubblici con contributi in conto capitale fino all'82%.
3) Costruzione dei capannoni industriali: si vorrebbe capire qualcosa di più sui criteri adottati per l'individuazione dei soggetti imprenditoriali che hanno realizzato le strutture industriali considerato che tutti i manufatti sono stati realizzati da un'unica cooperativa.
In questo contesto si inserisce il Sindaco di Bolotana "reo", secondo il consigliere provinciale DS Manconi, di voler boicottare questo contratto d'area e queste aziende, perché in diverse occasioni ha fatto la voce grossa nell'interesse dei numerosi disoccupati di Bolotana considerato che le assunzioni del personale venivano e vengono effettuate principalmente in altre zone nonostante il maggior onere di questa industrializzazione gravi sul territorio di Bolotana.
Al consigliere Manconi, che si esprime con evidente astio e livore probabilmente a causa della bruciante sconfitta politica non ancora somatizzata, ricordiamo che in diverse occasioni, non ultima la lettera datata 17 Settembre 2003 al responsabile del contratto d'area Presidente Licheni rimasta senza risposta, il Sindaco Giov. Antonio Saba a nome di tutta la maggioranza ha con forza sostenuto la necessità che il responsabile del contratto d'area si attivasse a voler verificare i metodi di assunzione del personale poiché questo avveniva senza un minimo di trasparenza ed in totale dispregio delle giuste aspettative del territorio.
Alla luce di tutto questo siamo convinti che chi banalizza e mistifica non è l'Amministrazione comunale, che doverosamente chiede posti di lavoro per i tanti giovani disoccupati di Bolotana, che domanda un po' più di chiarezza sulla evoluzione degli investimenti fatti - o non fatti - all'interno del contratto d'area.
Fare queste domande, curare cioè i bisogni del Paese Bolotana, significa voler affossare il Contratto d'area? Rappresenta questo un ragionamento "stravagante"?
Crediamo "stravagante", invece, la divagazione - "consentita con sistemi democratici" - del Consigliere Manconi, che si rifugia nelle lamentele dirette verso l'alto del Governo Regionale per impedire di vedere chiaro su questa realtà a noi terribilmente più vicina e più preoccupante, perché tutti interessati, come il consigliere Manconi, alle sorti delle imprese che si sono impegnate a creare sviluppo ed occupazione chiedendo contributi a Pantalone e perché centinaia di giovani - di Bolotana e non - chiedono lavoro.

01-04-2004

RIFORMATORI SARDI
COORDINAMENTO DI BOLOTANA