COMUNE DI BERCHIDDA
Provincia di Sassari

Associazione Eredi Pietro Casu

Verbale della Giuria

Concorso di poesia “Pietro Casu” XVI edizione (2022-2023)
organizzato a cura dell’Amministrazione comunale di Berchidda
in collaborazione con l’Associazione Eredi Pietro Casu

Il giorno sette del mese di maggio dell’anno duemilaventitre, alle ore 09:30, si è riunita la Giuria del XVI Premio di Poesia “Pietro Casu”, composta dai seguenti membri:
Giuseppe Meloni (Presidente), Maurizio Brianda, Antonio Brundu, Paolo Fresu, Gianfranco Garrucciu, Antonio Rossi (Segretario), Anna Cristina Serra.


L’Amministrazione Comunale, la Giuria e l’Associazione Eredi Pietro Casu, come premessa a questo verbale, ritengono doveroso formulare un ringraziamento particolare a tutti i poeti, veri protagonisti, a prescindere dalla graduatoria di merito e dalla competizione letteraria, in quanto, con la loro partecipazione, hanno tutti in larga parte onorato il premio. Le loro opere, debitamente archiviate, contengono una miriade di termini e concetti in lingua sarda e rappresentano, quindi, un inestimabile patrimonio linguistico e culturale. Lo sforzo profuso dagli organizzatori è stato ampiamente ripagato, al concorso hanno partecipato ben novantadue autori, un numero considerevole e in linea con la media registrata nelle varie edizioni dell’agone letterario.
Continuano a pervenire le attestazioni di stima nei confronti dell’illustre sacerdote, indirizzate direttamente per iscritto alla segreteria del premio o espresse verbalmente. Questo non è un fatto di poco conto, se consideriamo il grande lasso di tempo trascorso dalla morte di Pietro Casu. Diverse liriche presentate sono a lui dedicate e sono intrise di versi che testimoniano il grande lascito culturale e morale del parroco berchiddese. L’Associazione Eredi Pietro Casu ha deciso di conferire la segnalazione Premio Speciale “Alla Cultura” al Mons. Pietro Meloni, Vescovo emerito di Tempio e Nuoro, che ha dedicato al sacerdote berchiddese la lirica “Don Pietro Casu”.
La Giuria è stata in parte rinnovata, anche per il rispetto del principio dell’alternanza. Il Prof. Giuseppe Meloni, medievista italiano e già preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari, è subentrato in qualità di Presidente al posto del Prof. Giuseppe Soddu, mentre Antonio Brundu, poeta di Orani, ha preso il posto di Susanna Paulis.
Si ritiene altresì doveroso rivolgere un sentito ringraziamento a tutti i componenti di Giuria, compresi quelli delle passate edizioni, all’Amministrazione comunale di Berchidda, alla Biblioteca, agli uffici del Comune preposti ai servizi culturali e ai vari apparati organizzativi, che nel corso degli anni, con impegno encomiabile, hanno contribuito a raggiungere il traguardo della sedicesima edizione. Un grazie particolare a Bastianina Calvia, presidente dell’Associazione eredi Pietro Casu e ad Antonio Canalis, per lungo tempo validi componenti della Giuria, che sono fuoriusciti, per motivate esigenze personali e familiari.
Si ringraziano anche i vari sacerdoti che nelle passate edizioni si sono resi disponibili a ospitare l’avvenimento nella locale chiesa di S. Sebastiano Martire, dove il presbitero berchiddese, cui è intitolato il premio, ha professato il suo ministero d i Parroco ininterrottamente dal 1912 fino all’anno della sua morte avvenuta nel 1954.
E’ assolutamente poi doveroso ricordare la figura di Paolo Pillonca, purtroppo scomparso, Presidente della Giuria nelle edizioni IX, X, XI, XII, XIII. Il giornalista, tra i maggiori esperti di lingua e poesia sarda, scomparso nel 2018, ha contribuito, con la sua qualificata presenza, alla crescita culturale del premio, sia in sede di valutazione delle opere, sia durante le cerimonie di premiazione. Nella sua carica di Presidente ha trasmesso e messo a disposizione tutto il suo scibile letterario, maturato in seno alla poesia e alla cultura sarda in generale.
Prima di entrare nel vivo delle valutazioni la Giuria ritiene essenziale soffermarsi brevemente sulla figura del sacerdote. Il Casu era nato a Berchidda il 13 aprile 1878. Conseguita la laurea in teologia e ordinato sacerdote nel 1900, insegna Lettere nel seminario di Ozieri dal 1901 al 1906 e a Sassari dal 1919 al 1924. È nominato parroco, prima di Oschiri (1906-1908) e poi, dal 1912 fino all’anno della sua morte, di Berchidda. Acquista ben presto una certa fama come predicatore e poeta in lingua sarda.
Egli utilizza il logudorese illustre. Negli anni compresi tra il 1910 e il 1929, scrive una serie di romanzi di argomento sar do che gli procurano fama e prestigio negli ambienti cattolici nazionali. Nel 1910 pubblica, in italiano, Notte sarda, il più noto tra i suoi romanzi. Alla fine degli anni settanta fu pubblicato il volume Preigas, contenente alcune prediche da lui lasciate solo come manoscritto. Il sacerdote compose anche le famose Cantones de Nadale. Si dedica inoltre alla stesura di un’imponente opera lessicografica, costituita da migliaia di voci, intitolata Vocabolario Sardo Logudorese-Italiano. Muore nel suo paese natale, dopo una lunga malattia, il 20 gennaio 1954.
Le opere pervenute al concorso appartengono alle parlate delle varie aree geografiche della Sardegna ed è sicuramente interessante, a questo proposito, fornire un’analisi dettagliata delle lingue utilizzate. Il ceppo “logudorese” considerato nel complesso delle sue diverse sottospecie (settentrionale, centrale e meridionale), predomina nettamente sulle altre lingue, infatti, lo stesso è presente in una percentuale di circa il 59 % sul numero totale delle opere partecipanti. Segue con una percentuale di circa il 16% il campidanese, poi il gallurese con il 15% circa, mentre le altre lingue (catalano di Alghero, Isola della Maddalena, Sassarese, castellanese ecc.) si attestano nel complesso in una percentuale del 10% circa. In ogni caso si riscontra che, appena si cambia zona o paese, pur rimanendo salda la specie linguistica di base, i termini si diversificano. Non sembra invece decollare la cosiddetta lingua sarda comuna (LSC). Tale lingua fu adottata nel 2006, in modo sperimentale, dalla Regione Autonoma Sardegna, per la redazione di documenti ufficiali. Essa si sviluppa su basi logudoresi – nuoresi e accoglie terminologie delle parlate appartenenti all’area di transizione fra il logudorese e campidanese. Si colloca foneticamente e lessicalmente come lingua intermedia tra le due varietà di sardo letterario già esistenti. I poeti sembrano, per ora, non essere interessati a cimentarsi in questa variante.

Gli scrittori, in larga parte, osservano in modo ormai consolidato le regole dettate, anni addietro, dal Premio Ozieri di letteratura sarda e denominate undici indicazioni essenziali.
Il verso libero è più utilizzato, ma la poesia espressa in rima è ancora proposta da molti appassionati (circa il 38% sul tot ale delle opere presentate). Si riscontrano alcune novità metriche, in genere poco adoperate in lingua sarda e varie espressioni metrico-musicali più vicine alla poesia in lingua italiana. Persiste qualche forma arcaica (vedi arrepentina a sa dereta ecc.), magari da conservare, però con un rinnovamento dei contenuti. Sono molti anche i giovani e giovanissimi che si affacciano per la prima volta all’esperienza poetica e questo è motivo di conforto e di confronto generazionale. Anche nella presente edizione, per incoraggiare questi giovani, è stato previsto il riconoscimento speciale denominato “Birde poesia”. Si registra anche un’importante partecipazione femminile.
I temi che prevalgono sono intrisi del sentimento del rimpianto e della nostalgia per il tempo passato. Alcune opere celebrano o rimpiangono persone scomparse, non necessariamente poeti. Si avverte nei versi un eccesso di pessimismo e il dramma delle morte. Altre richiamano semplici momenti di vita quotidiana o descrizioni di paesaggi sublimi. Emerge anche qualche componimento di stampo politico (vedi poesia dedicata al grande pensatore del XX secolo Antonio Gramsci). Non mancano i riferimenti alla tragedia dei migranti e alle guerre in atto. Si sente in ogni caso il disagio che gli autori manifestano nei confronti di un mondo sovrastato dall’edonismo e dalla superficialità. Un’umile religiosità penetra infine in diverse composizioni.
Al concorso ha partecipato anche un detenuto carcerario al quale il Presidente dell’Associazione Eredi Pietro Casu, Bastianina
Calvia, ha voluto attribuire un riconoscimento speciale per il riscatto sociale dei detenuti, prendendo spunto dai versi del sacerdote di Berchidda, tratti da “Sardigna noa”: Chi logret pane e pasu ogni persone/e dogni brazzu sanu hapat trabagliu/si jambet in iscola ogni presone.
I membri della Giuria, durante la loro discussione, auspicano che i poeti sardi si orientino, per l’avvenire, pur nel solco della tradizione linguistica, a trattare maggiormente i temi legati alla contemporaneità e a percorrere con coraggio la strada dell’originalità.
Si avverte comunque qualche piccolo cambiamento nelle liriche dei più giovani.
Fatte queste doverose considerazioni, dopo un intenso e articolato dibattito, si passa alla formulazione dei giudizi finali e si delibera, all’unanimità, di assegnare i seguenti premi e riconoscimenti:

PREMI
1° premio Paolo Sanna Puisia p. 1

Cun d’una metafora semplitze ed efficatze, su poete si interrogat subra su sensu de sa vida. Sa poesia, “in un lampu”, est capatze de inchendere una lughe de ispera puru in sos momentos ue totu paret andende “innorammara”. Su componimentu riprendet una traditzione chi, abberta dae Leopardi in su Zibaldone, attraessat puru sa litteradura sarda in printzipiu ‘e su Noighentos, comente dimostrat su sonette Ses poesia de Montanaru, autore abituadu a “cuntrestare” cun sa poesia pro chircare unu pagu ‘e ecreu in mesu a sas temperadas de sa vida. Sa felitzidade, ineffabbile chei sa poesia, est unu lampu chi paret sanare s’anima, ma chi luego s’istudat.
Con una metafora semplice ed efficace ci si interroga sul senso della vita. La poesia, “in un lampu” è capace di accendere una speranza, anche in un momento in cui tutto sembra andare “innorammara”. Il componimento riprende una tradizione che, a partire dal Leopardi dello Zibaldone, attraversa finanche la letteratura sarda al principio del secolo ventesimo secolo, come dimostra il sonetto “Ses poesia” di Montanaru, autore solito a discorrere con la personificazione della poesia per cercare un po’ di conforto alle tempeste della vita. La felicità, ineffabile come la poesia, è un lampo che sembra curare le ferite dell’anima, ma in baleno si spegne.

2° premio Antonello Bazzu Est avreschende p. 1
Poesia classica, pastorale, chi ponet a dainanti a sos ojos de su lettore un’arveschida de una Sardignaoe avviada a una lenta iscurigada, atzelerada dae una modernidade sempre piùs inimiga de sos valores antigos. Su tema, caru a meda poetes, cunsolidat una traditzione chi partit dae Teocrito fintzas, pro restare in domo nostra, a arrivire a Su massaju de Pedru Casu. Si sos sonos chi abberin su componimentu torran a sa mente sas poesias pascolianas, su poete si nde istejat ponzende su tribagliu de su massaju in primu pianu. Sa oghe “retumbat” in s’aera, ischidende ammentos oramai ismentigados, in d’una die ue su sole, timidu, paret ballende in su chelu.
Poesia classica, pastorale, che mette davanti agli occhi del lettore un’alba di una Sardegna che oggi pare avviarsi al tramonto. Crepuscolo ormai accelerato da una modernità che par sempre più nemica degli antichi valori di un tempo. Il tema, caro a molti poeti, consolida una tradizione che parte da Teocrito sino ad arrivare, per restare nell’isola, a Su massaju di Pietro Casu. Se i suoni che aprono il componimento rimandano alle poesie pascoliane, il poeta se ne distacca mettendo in primo piano “su massaju”. La sua voce rimbomba nella valle, risvegliando ricordi ormai sopiti, in una giornata dove il sole, timido, sembra ballare nel cielo.

3° premio Giuseppe Tirotto Comenti l’istiu ‘i lu triggu p. 1
Poesia de sentidos fortes e universales. A binchere, in sos versos de su poete de Casteddu Saldu, est su colare inesorabbile de sas dies, chi battit cun isse sos ammentos de su tempus passadu chi, debbadas, s’omine chircat de impittare pro sanare su montalianu male de vivere. Sas preguntas implitzitas de su componimentu sun duas: resessit s’ammentu a “intebiare” sa malincunia? E ite restat de sos ammentos?
Solu pabiros ingroghidos dae su tempus e fertas in s’anima. Cuntzettu meda affine a cussu chi su romanzeri tattaresu Salvatore Mannuzzu (accurzu geograficamente a s’autore) mustraiat in d’una ‘e sas operas suas: La ragazza perduta, ue si concluet chi sos ammentos dan solu s’illusione de poder torrare a bida unu sentidu suppullidu dae su pesu ‘e sos annos. Sos ammentos torran, ma “aggrànfani l’anima”, lassende “pustemmi da sanà”.
Poesia di sentimenti forti ed universali. A vincere, nei versi del poeta di Castelsardo, è lo scorrere inesorabile dei giorni che porta con sé la malinconia di un tempo irrimediabilmente perduto. Tuttavia sono proprio i ricordi del passato ad allietare il montaliano mal di vivere. Le domande implicite nel componimento sono due: riescono i ricordi a mitigare la malinconia? E cosa resta di essi? Solo pezzi di carta ingialliti dal tempo e ferite nell’anima. Un concetto molto affine a quello che il romanziere di Sassari Salvatore Mannuzzu (vicino geograficamente all’autore) mostrava in una delle sue opere: La ragazza perduta, nella quale si arriva alla conclusione di come i ricordi diano solo l’illusione di poter resuscitare un sentimento orami sepolto dal peso degli anni. I ricordi ritornano, ma “aggranfàni l’anima”, lasciando “pustemmi da sanà”.

MENZIONI
Domenico Battaglia I cordi da to chitarra (A Fabrizio De André) p. 2
Pier Giuseppe Branca Tèssere p. 3
Angelo Contini La cjaramedda di l’undi p. 2
Teresa Piredda Si as amau e... p. 2
Giangavino Vasco Ponzo fattu a su tempus p. 2

SEGNALAZIONI
Domenico Angelo Fadda Non t’isco ismentigare p. 4
Stefano Flore Binnennas p. 3
Massimiliano Fois Deo e Ninu comente iniberos semus p. 5
Antonello Isoni Pinseri d’ottugnu p. 4
Vittoria Anna Perotto Oltra la llum p. 5
Giancarlo Secci Cand’edt stètiu p. 3

RICONOSCIMENTI
- Segnalazione Speciale “Alla cultura”. Premio dell’Associazione Eredi Pietro Casu.
Mons. Pietro Meloni Don Pietro Casu p. 5
- Riconoscimento Speciale del Presidente dell’Associazione Eredi Pietro Casu, Bastianina Calvia per “il riscatto sociale dei detenuti”
Domenico Porcu Presumo chi su scriere p. 11
- Riconoscimento Speciale dell’Associazione Eredi Pietro Casu “Per la conservazione della lingua e della parlata berchiddese”
Andrea Brianda X de Austu istellas tramunendhe p. 11
Giacomo Calvia Logos p. 4
Antonio Soddu Fiore p. 4
- Riconoscimento Speciale “Memoria ‘ia” dell’Associazione Eredi Pietro Casu (in ricordo della sua figura):
Andrea Manca Torra in Berchidda p. 12
Maria Francesca Ricci Pro Babbai Casu p. 12
- Riconoscimento Speciale dell’Associazione Eredi Pietro Casu “Birde poesia” (giovani autori)
Arianna Mura L’Alguer p. 12
Chiara Pischedda Sant’Antoni e li so misteri p. 12
Michelle Lorelaine Sanna La mea femina p. 12

Concorso di poesia “Pietro Casu”
XV edizione (2020-2021)
organizzata a cura dell’Amministrazione comunale di Berchidda
in collaborazione con l’Associazione Eredi Pietro Casu


Verbale della Giuria


Il giorno diciotto del mese di giugno dell’anno duemilaventuno, alle ore 09:30, si è riunita la Giuria del XV Premio di Poesia “Pietro Casu”, composta dai seguenti membri:

Giuseppe SODDU (Presidente)
Maurizio Brianda
Paolo FRESU
Gianfranco GARRUCCIU
Susanna PAULIS
Antonio ROSSI (Segretario)
Anna Cristina SERRA

L’organizzazione del premio Pietro Casu, nonostante la grave pandemia che si è sviluppata nel 2020 e che perdura da oltre un anno, ha creduto con grande coraggio in una nuova edizione del concorso letterario. Lo sforzo profuso dall’Amministrazione Comunale, dall’Associazione eredi del grande scrittore e di quanti hanno dato il loro contributo per l’approntamento della manifestazione, è stato ampiamente ripagato dalla notevole mole di opere presentate. Alla segreteria sono, infatti, pervenute ben centosette opere (più altre tre fuori concorso), un numero fra i più alti registrato nelle varie edizioni dell’agone poetico dedicato all’illustre sacerdote. L’amore per la poesia è testimoniato da una mail giunta alla sede del concorso, inviata a bando appena aperto, da un poeta di oltre novant’anni che è stato duramente colpito dal Covid e nonostante questo ha comunicato la sua intenzione di partecipare, quasi fosse una priorità su qualunque altra cosa. Una persona addirittura ha voluto inviare “fuori concorso” una poesia del padre, Mimmiu Manca, deceduto nel lontano 1969.

Numerose sono state le attestazioni di stima nei confronti di Pietro Casu, espresse verbalmente o indirizzate direttamente alla segreteria del premio. E non è un fatto da poco se si considera il grande lasso di tempo trascorso dalla sua morte. L’illustre scrittore è magnificato in alcune liriche e poeti di vecchia data portano testimonianze personali. “Nella lirica “Berchidda gentile et facoltosa” così si esprime un autore di novantacinque anni: Torro a su 1947, appo connottu e faeddadu personalmente in prima persona a Babbai Casu, isse fit lughe divina de amore azzesa pro illuminare onzi mente tenebrosa…”.
E’ bene, prima di entrare nei dettagli delle valutazioni, ricordare, a grandi linee, la figura di Pietro Casu. Il sacerdote nato a Berchidda il 13 aprile 1878 da Salvatore e Maria Apeddu, è il settimo figlio di una famiglia numerosa. Conseguita la laurea in teologia e ordinato sacerdote nel 1900, insegna Lettere nel seminario di Ozieri dal 1901 al 1906 e a Sassari dal 1919 al 1924. È nominato parroco, prima di Oschiri (1906-1908) e poi, dal 1912 fino all’anno della sua morte, di Berchidda. Acquista ben presto una certa fama come predicatore e poeta in lingua sarda. Egli utilizza il logudorese illustre. A Cagliari, nella chiesa di Sant’Anna in occasione del Congresso Mariano e alla presenza dei vescovi sardi e del cardinale Gaetano Bisleti, intraprende un discorso in logudorese che suscita grande attenzione. Negli anni compresi tra il 1910 e il 1929, scrive una serie di romanzi di argomento sardo che gli procurano fama e prestigio negli ambienti cattolici nazionali. Nel 1910 pubblica, in italiano, Notte sarda, il più noto tra i suoi romanzi che è accolto positivamente dalla critica. Il romanzo sarà tradotto anche in tedesco. Pietro Casu è stato elogiato perfino da Grazia Deledda che lo definisce un “profondo conoscitore dell’anima dei suoi compaesani”. Il critico letterario Giuseppe Lipparini recensisce positivamente Notte Sarda sul “Marzocco”, rivista letteraria fondata a Firenze, e ne inserisce un capitolo nell’antologia Primavera. Giovanni Papini ne cura la pubblicazione a puntate su “La Festa”, rivista letteraria di cui è direttore. L’opera, di cui si ebbero diverse edizioni, negli intendimenti dell’autore, avrebbe dovuto costituire il primo romanzo di una trilogia seguita da Aurora sarda (1922) e conchiusa da Meriggio sardo che non fu, però, mai realizzato. Partecipa con intellettuali della statura di Giovanni Antioco Mura, Filiberto Farci e Filippo Addis al progetto della rivista “Il Nuraghe” di Raimondo Carta Raspi. Contestualmente collabora a diversi giornali e riviste con articoli, novelle e racconti. Ricordiamo in particolare: “Arte e vita”, “Ars Italica”, “La Tribuna”, “Sardegna Cattolica”, “La Domenica del Corriere”, “L’Isola”, “Il Giornale d’Italia”, “Il Corriere dell’Isola”, “La Nuova Sardegna”, “L’Unione Sarda”, “Libertà”, “Il Corriere d’Italia”, “Matelda”, “Carroccio”, “Il Momento”, “La Festa”. Tra il 1925 e il 1942 raccoglie in volume numerose novelle che usciranno in diversi giornali e riviste della Penisola. Esegue anche la versione dal castigliano di un libro ispirato a devozione del padre gesuita Fiorentino Alcañiz. Alla fine degli anni settanta fu pubblicato il volume Preigas, contenente alcune prediche da lui lasciate solo come manoscritto. Il sacerdote compose anche le famose Cantones de Nadale, che ormai si sentono echeggiare in moltissime chiese. Si dedica inoltre alla stesura di un’imponente opera lessicografica, costituita da migliaia di voci, intitolata Vocabolario Sardo Logudorese-Italiano. L’opera è stata pubblicata nel 2002. Per i suoi studi sulla lingua sarda ricevette i riconoscimenti degli intellettuali tedeschi Wagner e Rohlf. Nel 1950 gli fu attribuito il primo premio “Grazia Deledda” per la poesia dialettale sarda. Muore nel suo paese natale, dopo una lunga malattia, il 20 gennaio 1954.
Nella ricorrenza dei settecento anni dalla morte di Dante si vuole ricordare che Pietro Casu tradusse in lingua sarda la Divina Commedia. Traspose in sardo anche l’opera di Ugo Foscolo Dei Sepolcri e altre di grandi nomi della letteratura.
I componenti della commissione, prima di affrontare il dibattito che porterà alla scelta delle opere ritenute più meritevoli, vogliono ricordare Paolo Pillonca, presidente della Giuria nelle edizioni IX-X-XI-XII-XIII. Il giornalista, tra i maggiori esperti di lingua e poesia sarda, scomparso nel 2018, ha contribuito, con la sua qualificata presenza, alla crescita culturale del premio. Sia in sede di valutazione delle opere, sia durante le cerimonie di premiazione, ha trasmesso e messo a disposizione tutta la sua esperienza, maturata in seno alla poesia e alla cultura sarda in generale.
Il segretario del premio, Antonio Rossi, prima di passare al dibattito che porterà alla scelta delle opere premiabili, ritiene di dover rivolgere un sentito ringraziamento, in nome dell’Associazione Eredi Pietro Casu, a tutti i componenti di Giuria, compresi quelli delle passate edizioni, all’Amministrazione comunale di Berchidda, alla Biblioteca, agli uffici del Comune preposti ai servizi culturali e ai vari apparati organizzativi, che nel corso degli anni, con impegno encomiabile, hanno contribuito a raggiungere il traguardo della quattordicesima edizione. Un grazie particolare a Bastianina Calvia, presidente dell’Associazione eredi Pietro Casu e ad Antonio Canalis, per lungo tempo validi componenti della Giuria, che sono fuoriusciti, per motivate esigenze personali e familiari, a partire da questa nuova edizione. Al loro posto, in un’ottica di rinnovamento e di giusta alternanza, sono subentrati due giovani: Maurizio Brianda di Berchidda e Susanna Paulis residente a Cagliari.
Si ringraziano anche i vari sacerdoti che nelle passate edizioni si sono resi disponibili a ospitare l’avvenimento nella locale chiesa di S. Sebastiano Martire, dove il presbitero berchiddese, cui è intitolato il premio, ha professato il suo ministero di Parroco ininterrottamente dal 1912 fino all’anno della sua morte avvenuta nel 1954.
Ci sembra doveroso, inoltre, formulare un ringraziamento particolare a tutti i poeti, veri protagonisti, a prescindere dalla graduatoria di merito e dalla competizione letteraria, in quanto, con la loro partecipazione, hanno tutti in larga parte onorato il premio. Le loro opere, debitamente archiviate, contengono una miriade di termini e concetti in lingua sarda e rappresentano, quindi, un inestimabile patrimonio linguistico e culturale. La valenza di questo patrimonio è avvantaggiata dal fatto che alle varie edizioni del premio hanno partecipato e continuano a partecipare molti poeti di “vecchia data”, ancorati a un mondo (quello specialmente agro-pastorale), dal quale è sempre derivata la cultura linguistica più spontanea e genuina.
Gli scrittori, in larga parte, osservano in modo ormai consolidato le regole dettate, anni addietro, dal Premio Ozieri di letteratura sarda e denominate undici indicazioni essenziali.
Il verso libero è più utilizzato, ma la poesia espressa in rima è ancora proposta da molti appassionati (circa il 30% sul totale delle opere presentate). Si riscontrano alcune novità metriche, in genere poco adoperate in lingua sarda e varie espressioni metrico-musicali più vicine alla poesia in lingua italiana. S’intravvede qualche componimento originale e fra questi inaspettatamente un “acrostico”. Sono molti anche i giovani e giovanissimi che si affacciano per la prima volta all’esperienza poetica e questo è motivo di conforto e di confronto generazionale. Anche nella presente edizione, per incoraggiare questi giovani, è stato previsto il riconoscimento speciale denominato “Birde poesia”. Si registra anche un’importante partecipazione femminile. Ben tredici le donne che hanno ricevuto premi o riconoscimenti.
Le opere pervenute al concorso appartengono alle parlate delle varie aree geografiche della nostra terra.

E’ sicuramente interessante, a questo proposito, fornire anche un’analisi dettagliata in termini di appartenenza delle opere alle diverse aree geografiche della Sardegna. Il ceppo “logudorese” considerato nel complesso delle sue diverse sottospecie (settentrionale, centrale e meridionale), predomina nettamente sulle altre lingue, infatti, lo stesso è presente in una percentuale di circa il 64 % sul numero totale delle opere partecipanti. Seguono con una percentuale di circa il 15 %, il gallurese e il campidanese con l’11 % circa, il sassarese si attesta a circa il 4 %, così come si attesta a circa il 4 % il catalano di Alghero. Poche presenze per le altre lingue “minoritarie” presenti nell’isola, che nel complesso raggiungono circa il 2%, in virtù del fatto che queste ultime insistono in aree geografiche più ristrette e meno popolate. In ogni caso si riscontra che, appena si cambia zona o paese, pur rimanendo salda la specie linguistica di base, i termini si diversificano. Salvo qualche piccolo accenno, non sembra invece decollare la cosiddetta lingua sarda comuna (LSC). Tale lingua fu adottata nel 2006, in modo sperimentale, dalla Regione Autonoma Sardegna, per la redazione di documenti ufficiali. Essa si sviluppa su basi logudoresi – nuoresi e accoglie terminologie delle parlate appartenenti all’area di transizione fra il logudorese e campidanese. Si colloca foneticamente e lessicalmente come lingua intermedia tra le due varietà di sardo letterario già esistenti. I poeti sembrano, per ora, non essere interessati a cimentarsi in questa variante.

I temi trattati sono intrisi del sentimento del rimpianto e della nostalgia per il tempo passato.
Non potevano mancare diverse liriche sul dramma del Coronavirus. Alcune opere celebrano persone scomparse, non necessariamente poeti. Altre richiamano semplici momenti di vita quotidiana. Si sente in ogni caso il disagio che gli autori manifestano nei confronti di un mondo sovrastato dall’edonismo e dalla superficialità. Un’umile religiosità penetra infine in diverse composizioni.

I membri della Giuria, durante la loro discussione, auspicano che i poeti sardi si orientino, per l’avvenire, pur nel solco della tradizione linguistica, a trattare maggiormente i temi legati alla contemporaneità, seppur si avverta già nelle liriche dei più giovani un cambiamento in atto.

Fatte queste doverose considerazioni, dopo un intenso e articolato dibattito, si passa alla formulazione dei giudizi finali e si delibera, all’unanimità, di assegnare i seguenti premi e riconoscimenti:


Premi

1 Premio
Àlichi
Domenico Battaglia
2 Premio
B’at dies Maria Sale
3 Premio ex aequo Cosa imbararà… Giuseppe Tirotto
3 Premio ex aequo A unu fiore Giangavino Vasco

Premio Speciale alla scrittrice Antonietta Langiu per la sua carriera, improntata alla scoperta e valorizzazione culturale dei suoi luoghi e della sua gente.

Menzioni

Assandiras astrales
Pier Giuseppe Branca
Da lu monti a lu mari
Angelo Contini  
Joc Claudia Crabuzza  
Torra luxi Dante Erriu  
Li Fuifuniddi di la pizzinnia Mario Lucio Marras  

 

Segnalazioni

Luna de atunzu in s’imprenta ‘e custos passos
Angelo Maria Ardu
Che musca
Melissa De Santis  
Fozas de ispera Rachel Falchi  
Pane (Grassia de Deus) Gino Farris  
Lo xiulet del tren Anna Cinzia Paolucci  
Carignos de istellas Natalia
Giovanna (Vanna) Sanciu
Sperus e pani cocoi Marinella Sestu  

Riconoscimenti

Riconoscimento Speciale al poeta Raimondo Dente
per la conservazione della lingua e della poesia berchiddese


Riconoscimento Speciale “Memoria ‘ia”
(in ricordo della figura di Pietro Casu):

Berchidda gentile et facoltosa Giuseppe Fois


Riconoscimento Speciale “Alla memoria”
al poeta berchiddese Giulio Sini (pseudonimo Bore Nulvara) nato nel 1903 e scomparso nel 1990


Riconoscimento Speciale ex aequo
“Birde poesia” (Giovani autori):

Lu mari
Fabio Cossu
Amicizia
Maura Figus  
Su destinu de Berteddu Andrea Manca  
Sureddi di li rosi Alessandro Pirrodda  
La me’ femina Jessica Teresa Pitturru  
Mama Luna
Michelle Lorelaine Sanna
Notas insignificantes Mihaela Sirghe  
Su zovanu Marta Rosa Valentino  

 

 

 

Concorso di poesia “Pietro Casu”
XIV edizione (2018-2019)


La manifestazione di premiazione si terrà a Berchidda il giorno 24 aprile 2019, alle ore 16,30 nel locale Teatro Santa Croce, in Piazza del Popolo.


Verbale della Giuria


Il giorno quattordicidel mese di aprile dell’anno duemiladiciannove, alle ore 09:30, si è riunita la Giuria del XIV Premio di Poesia “Pietro Casu”, composta da:

Giuseppe SODDU (Presidente)
Bastianina CALVIA
Antonio CANALIS
Paolo FRESU
Gianfranco GARRUCCIU
Antonio ROSSI (Segretario)
Anna Cristina SERRA

La Giuria, come per le passate edizioni, costata ancora una volta la massiccia partecipazione di poeti appartenenti alle varie aree geografiche della nostra isola. Gli autori che hanno fatto pervenire le proprie opere sono in numero di novantaquattro, con altrettante poesie. Numerose sono state le attestazioni di stima, nonostante il gran lasso di tempo trascorso dalla sua morte, nei confronti di Pietro Casu, espresse verbalmente o indirizzate direttamente alla segreteria del premio. Diverse liriche presentate magnificano l’illustre scrittore e alcuni autori di vecchia data portano addirittura delle testimonianze personali. Un poeta, nato nel 1925, nei suoi versi ricorda di aver ascoltato, nel 1947, una predica dell’illustre berchiddese nella chiesa di Santa Maria del Regno, ad Ardara, e così si esprime su di lui: “Una figura de impittu potente, ma sempre fitcun su risu in laras e paraulasgiaras pro lucumprendere sa povera incredula zente”. Proprio per questi motivi la Giuria ha deciso di conferire, così come nella passata edizione, il riconoscimento speciale intitolato “Memoria ‘ia”.

I componenti della commissione, prima di affrontare il dibattito che porterà alla scelta delle opere ritenute più meritevoli, vogliono rendere un doveroso e sentito omaggio a Paolo Pillonca, presidente della Giuria nelle edizioni IX-X-XI-XII-XIII. Il giornalista, tra i maggiori esperti di lingua e poesia sarda, scomparso nel 2018, ha contribuito, con la sua qualificata presenza, alla crescita culturale del premio. Sia in sede di valutazione delle opere, sia durante le cerimonie di premiazione, ha trasmesso e messo a disposizione tutta la sua esperienza, maturata in seno alla poesia e alla cultura sarda in generale. Augurano, altresì, al nuovo Presidente Giuseppe Soddu, pronipote di Pietro Casu e Preside del Liceo Parini di Milano, un buon lavoro, nella convinzione che egli saprà degnamente continuare il percorso intrapreso dal suo predecessore.
Il segretario del premio, Antonio Rossi, prima di passare al dibattito che porterà alla scelta delle opere premiabili, ritiene di dover rivolgere un sentitoringraziamento, in nome dell’Associazione Eredi Pietro Casu, a tutti i componenti di Giuria, compresi quelli delle passate edizioni, all’Amministrazione comunale di Berchidda, alla Biblioteca, agli uffici del Comune preposti ai servizi culturali e ai vari apparati organizzativi, che nel corso degli anni, con impegno encomiabile, hanno contribuito a raggiungere il traguardo della quattordicesima edizione.
Si ringraziano anche i vari sacerdoti che nelle passate edizioni si sono resi disponibili a ospitare l’avvenimento nella locale chiesa di S. Sebastiano Martire, dove il presbitero berchiddese, cui è intitolato il premio, ha professato il suo ministero di Parroco ininterrottamente dal 1912 fino all’anno della sua morte avvenuta nel 1954.
E’ inoltre doveroso formulare un ringraziamento particolarea tutti i poeti,veri protagonisti, a prescindere dalla graduatoria di merito e dalla competizione letteraria, in quanto, con la loro partecipazione, hanno tutti in larga parteonorato il premio.Le loro opere, debitamente archiviate, contengono una miriade di termini e concetti in lingua sarda (si potrebbe dire un eccellente vocabolario sparso) erappresentano un inestimabile patrimonio linguistico e culturale. La valenza di questo patrimonio è avvantaggiata dal fatto che alle varie edizioni del premio hanno partecipato molti poeti di “vecchia data”, ancorati a un mondo (quello specialmente agro-pastorale), dal quale è sempre derivata la cultura linguistica più spontanea e genuina.
E’ naturalmente poi necessario ricordare, a grandi linee, la figura di Pietro Casu. Il sacerdote nato a Berchidda il 13 aprile 1878 da Salvatore e Maria Apeddu, è il settimo figlio di una famiglia numerosa. Conseguita la laurea in teologia e ordinato sacerdote nel 1900, insegna Lettere nel seminario di Ozieri dal 1901 al 1906 e a Sassari dal 1919 al 1924. È nominato parroco, prima di Oschiri (1906-1908) e poi, dal 1912 fino all’anno della sua morte, di Berchidda. Acquista ben presto una certa fama come predicatore e poeta in lingua sarda. Egliutilizza il logudorese illustre. A Cagliari, nella chiesa di Sant’Anna in occasione del Congresso Mariano e alla presenza dei vescovi sardi e del cardinale Gaetano Bisleti, intraprende un discorso in logudorese che suscita grande attenzione. Negli anni compresi tra il 1910 e il 1929, scrive una serie di romanzi di argomento sardo che gli procurano fama e prestigio negli ambienti cattolici nazionali. Nel 1910 pubblica, in italiano, Notte sarda, il più noto tra i suoi romanzi che è accolto positivamente dalla critica. Il romanzo sarà tradotto anche in tedesco. Pietro Casu è stato elogiato perfino da Grazia Deledda che lo definisce un “profondo conoscitore dell’anima dei suoi compaesani”. Il critico letterario Giuseppe Lipparini recensisce positivamente Notte Sarda sul “Marzocco”, rivista letteraria fondata a Firenze, e ne inserisce un capitolo nell’antologia Primavera. Giovanni Papini ne cura la pubblicazione a puntate su “La Festa”, rivista letteraria di cui è direttore. L’opera, di cui si ebbero diverse edizioni, negli intendimenti dell’autore, avrebbe dovuto costituire il primo romanzo di una trilogia seguita da Aurora sarda (1922) e conchiusa da Meriggio sardo che non fu, però, mai realizzato. Partecipa con intellettuali della statura di Giovanni Antioco Mura, Filiberto Farci e Filippo Addis al progetto della rivista “Il Nuraghe” di Raimondo Carta Raspi. Contestualmente collabora a diversi giornali e riviste con articoli, novelle e racconti. Ricordiamo in particolare: “Arte e vita”, “Ars Italica”, “La Tribuna”, “Sardegna Cattolica”, “La Domenica del Corriere”, “L’Isola”, “Il Giornale d’Italia”, “Il Corriere dell’Isola”, “La Nuova Sardegna”, “L’Unione Sarda”, “Libertà”, “Il Corriere d’Italia”, “Matelda”, “Carroccio”, “Il Momento”, “La Festa”. Tra il 1925 e il 1942 raccoglie in volume numerose novelle che usciranno in diversi giornali e riviste della Penisola. Traspone in sardo la Divina Commedia di Dante e Dei Sepolcri di Foscolo, nonché una serie di opere di alcuni grandi nomi della letteratura. Esegue anche la versione dal castigliano di un libro ispirato a devozione del padre gesuita Fiorentino Alcañiz. Alla fine degli anni settanta fu pubblicato il volume Preigas, contenente alcune prediche da lui lasciate solo come manoscritto.Il sacerdote compone anche le famose Cantones de Nadale, che ormai si sentono echeggiare in moltissime chiese. Si dedica inoltre alla stesura di un’imponente opera lessicografica, costituita da migliaia di voci, intitolata Vocabolario Sardo Logudorese-Italiano. L’opera è stata pubblicata nel 2002. Per i suoi studi sulla lingua sarda ricevette i riconoscimenti degli intellettuali tedeschi Wagner e Rohlf. Nel 1950 gli fu attribuito il primo premio “Grazia Deledda” per la poesia dialettale sarda. Muore nel suo paese natale, dopo una lunga malattia, il 20 gennaio 1954.
E’ bene inoltre soffermarsi sugli elaboratipervenuti al concorso.Si premette che gli scrittori, in larga parte, seguono in modo ormai consolidato le regole dettate, anni addietro, dal Premio Ozieri di letteratura sarda e denominate undici indicazioni essenziali. Il verso libero è decisamente più utilizzato, ma la poesia espressa in rima conta molti affezionati. Si riscontrano alcune novità metriche, in genere poco utilizzate in lingua sarda e varie espressioni metrico-musicali più vicine alla poesia in lingua italiana. Alcuni giovani e giovanissimi si affacciano per la prima volta all’esperienza poetica e questo è motivo di conforto per il futuro della nostra cultura. A questo proposito, per incoraggiare i poeti “in erba” è stato previsto, anche nella presente edizione, il riconoscimento speciale denominato “Birde poesia”. Buona anche la partecipazione femminile.

E’ sicuramente interessante fornire anche un’analisi dettagliata in termini di appartenenza delle opere alle varie aree geografiche dalla Sardegna. Il ceppo “logudorese” sviluppato nelle diverse sottospecie (settentrionale, centrale e meridionale), predomina nettamente sulle altre lingue, infatti, lo stesso è presente in una percentuale di circa il 70% sul numero totale delle opere partecipanti. Seguono con una percentuale di circa il 10%, il gallurese e il campidanese, il sassarese si attesta a circail 9%. Poche presenze, invece, per le lingue “minoritarie”: l’algherese catalano, il tabarchino, il maddalenino o cosiddetto “isulanu”, ecc. in virtù del fatto che queste ultime insistono in aree geografiche più ristrette e meno popolate. In ogni caso si riscontra che, appena si cambia zona o paese, pur rimanendo salda la specie linguistica di base, si diversificano svariati termini. Salvo qualche piccolo accenno, non sembra invece decollare la cosiddetta lingua sarda comuna (LSC). Tale lingua fu adottata nel 2006, in modo sperimentale, dalla Regione Autonoma Sardegna, per la redazione di documenti ufficiali. Essa si sviluppa su basi logudoresi – nuoresi e accoglie terminologie delle parlate appartenenti all’area di transizione fra il logudorese e campidanese. Si colloca foneticamente e lessicalmente come lingua intermedia tra le due varietà di sardo letterario già esistenti. I poeti sembrano per ora disinteressarsi a essa.

Per quanto riguarda i temi trattati continuano a prevalere i sentimenti del rimpianto e della nostalgia per il tempo passato. Alcune liriche celebrano persone scomparse, non necessariamente poeti. Alcuni autori manifestano il loro disagio nei confronti di un mondo dominato dall’edonismo e dalla superficialità. Altri componimenti sono intrisi di un’umile religiosità.

I membri della Giuria, nella loro discussione, auspicano che i poeti sardi si orientino, per l’avvenire, pur nel solco della tradizione linguistica, ad affrontare maggiormente i temi legati alla contemporaneità. In questo modo la voce della poesia sarda e di conseguenza la nostra identità, avrebbe una maggiore risonanza.

Dopo queste doverose considerazioni e un intenso dibattito, si passa alla formulazione dei giudizi finali e si delibera, all’unanimità, di assegnare i seguenti premi e riconoscimenti:

Premi

1 Premio Sa domo ‘e su laoreindeoradu Pier Giuseppe Branca
2 Premio ex aequoAmmentu Domenico Battaglia
2 Premio ex aequo Su caminu de s’ojada... Rachel Falchi
3 Premio Te’nsèsanat en vol Claudia Crabuzza


Premio Speciale della Giuriaal poeta Franco Cocco, per la sua lunga e fruttuosa carriera e per il suo componimento poetico “Gioghittasfabbulosas”, ricco di originali accostamenti e improntato a una felice sperimentazione linguistica.

Menzioni

E noi, l’ischuri… Antonello Bazzu
Biddazos e biddaresos Gonario Carta Brocca
Sinfunia de attonzu Giuseppe Delogu
Puetti di Gaddhùra – Nuina Giovanni Piredda
Chistutempu, chist’ora…Giuseppe Tirotto


Segnalazioni

Nòtti di lùnaMaria Agnese Casu
Istèrridasboghesarrughidas Giovanni Chessa
S’abba Melissa De Santis
In memòria de Nino Fois Nino Fadda
Un tanka in limba Maria Dolores Manca
Isperas e dudas de poete Andrea Meleddu
Noti de austu Giancarlo Secci

Riconoscimenti

Riconoscimento speciale della Giuriaalla poetessa Anna Maria Puggioni per la salvaguardia del canto, della lingua e della poesia sarda -Lirica “Coment’estparadu”

Riconoscimento speciale della Giuria “Memoria ‘ia” (in ricordo della figura di Pietro Casu);

Berchidda non ti seseimmentigada! Giuseppe Fois

Riconoscimento speciale della Giuria ex aequo, per la valorizzazione della parlata e degli aspetti della tradizione berchiddese:

S’iscurigada ‘e sa vida Maurizio Brianda
Su soldadu de su monumentu Michele Carta
Sa cozzula de mamma Raimondo Dente

Riconoscimento speciale della Giuria per l’attaccamento alle radici berchiddesi:

A tie (chi mai app’aconnoschere) Gianpaolo Serra

Riconoscimento speciale della Giuriaper l’attaccamento a Berchidda, ai suoi luoghi e alla sua gente:

A sosamicos de Berchidda Giulio Chironi


Riconoscimento speciale della Giuria “Alla memoria” al poeta berchiddese Antonio Pudda, scomparso nel 2019


Riconoscimento speciale della Giuria ex aequo“Birde poesia”(Giovani autori):

Lidia Arru, studentessa della 3 B del Liceo Statale Domenico Alberto Azuni di Sassari per la lirica “Primo vere”

Alunni frequentanti la Scuola di Lingua Sarda, patrocinata dal Comune e dalla Biblioteca del Comune di Florinas, docente referente Giovanna Maria Ledda:

Erica Carboni lirica Ippera
ZinebIbnorida lirica Calende sole
ZinebKharbouchlirica Amistade


MOTIVAZIONI PRIMI TRE CLASSIFICATI E PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA

1° Premio: Sa domo ‘ e su laoreindeoradu (Pier Giuseppe Branca)
Simbolo della perduta tradizione contadina, il forno – domo ‘e su laoreindeoradu – è per Pier Giuseppe Branca occasione di struggente rievocazione del passato. Riemerge qui, anche in virtù delle strofe a rima alternata in logudorese, un ritmo di vita antica fatto di gioia e di canto che oggi rivive nel ricordo del poeta, un ricordo che diventa nostalgia di un’età che era festa perenne. Così la poesia assume ancora una volta la funzione di scrigno dei valori del tempo andato, e li conserva intatti per sempre.

2° Premio ex aequo: Ammentu (Domenico Battaglia)
L’ultimo concerto di Fabrizio De André rivive nel ricordo appassionato di Domenico Battaglia. E’ una poesia descrittiva, con i suoi versi liberi in maddalenino che ci restituiscono una immagine del grande cantautore genovese non solo fisica ma interiore, una dimensione di vita e di arte, sofferta e condivisa con gli umili: Era un maraviddósu offrissi /di corpu e anima… E magari, conclude il poeta, anche in quel suo ultimo concerto, Faber ripensava all’Hotel Supramonte, al sequestro di cui fu vittima con la moglie Dori Ghezzi.

2° Premio ex aequo: Su caminu de s’ojada...(Rachel Falchi)
La vita è un cammino, si sa, e nessuno può superare quello cantato dal sommo Dante nella sua Commedia. Ma Rachel Falchi dipinge il cammino della vita con lo sguardo, con gli occhi, uno sguardo che accarezza le cime dei monti e i campi arati, intreméndulas chi banzigant/frores de ammentos… Questa lirica, in logudorese a versi sciolti, nasce da un sentimento di comunione tra l’anima e la natura, un sentimento delicato che sfocia in sogno, con esiti poetici davvero pregevoli.

3° Premio: Te’nsèsanat en vol (Claudia Crabuzza)
Questa poesia nasce da un evento tragico, parrebbe una giovane vita volontariamente spezzata, che Claudia Crabuzza sa trattare con mirabile sapienza creativa, con immagini che rievocano il dramma, lo lasciano intuire, ma senza mai in alcun punto scadere a livello cronachistico. Una poesia, scritta in catalano, che “costringe” il lettore a porsi delle domande, a chiedersi perchéTe’nsésanat en vol/Un vol petit i breu/Los braçoscom una creu/Un salt de cabirol.

Premio Speciale della Giuria: Gioghittasfabbulosas (Franco Cocco)
Il Premio Speciale è assegnato a Franco Cocco per la sua lunga carriera di insegnante, studioso e poeta. Meriti ribaditi in questi versi, ricchi di spunti felici, in una sorta di varietas tematica e stilistica, quasi di ricerca, che lui stesso così definisce: custa satura piena de grasciososappentos/’essida a vidanoachiscutzende/cunbalentia de nodidos e sabios/esploradoresfintzascun sas ungias/in fundu a fundajos de pedrarzos/e piuere e chijina de oras e de seculos/candofintzas su tempuscampatchentzaammentu…


La Giuria
Giuseppe SODDU (Presidente)
Bastianina CALVIA
Antonio CANALIS
Paolo FRESU
Gianfranco GARRUCCIU
Antonio ROSSI (Segretario)
Anna Cristina SERRA

 

 

XIII^ EDIZIONE PREMIO POESIA “PIETRO CASU”

(2016-2017)

organizzata a cura dell’Amministrazione comunale di Berchidda
in collaborazione con l’Associazione Eredi Pietro Casu

La manifestazione di premiazione si terrà a Berchidda il giorno 20 gennaio 2017, alle ore 16,00 nella locale chiesa di S.Sebastiano, in Piazza del Popolo.


Verbale della Giuria

Il giorno ventisette del mese di dicembre dell’anno duemilasedici, alle ore 09,30, si è riunita la Giuria del XIII Premio di Poesia “Pietro Casu”, composta da:

Paolo PILLONCA (Presidente)
Bastianina CALVIA
Antonio CANALIS
Paolo FRESU
Gianfranco GARRUCCIU
Antonio ROSSI (Segretario)
Anna Cristina SERRA

I componenti della Giuria, prima di passare al dibattito che porterà alla formulazione dei giudizi finali, rilevano la partecipazione numerosa di poeti provenienti dalle varie zone geografiche della Sardegna. Al premio, in linea con le precedenti edizioni, sono pervenute, infatti, centosei opere. Le opere ammesse a concorrere sono in numero di cento, poiché alcune delle liriche ricevute non rispondevano ai requisiti del bando. Vari autori, inoltre, pur di onorare la competizione, hanno partecipato “fuori concorso”, persino con poesie in lingua italiana. In numerose composizioni si è potuto rilevare un notevole valore letterario.
Quest’interesse nei confronti del premio, che gratifica sicuramente gli organizzatori, è dovuto in larga parte alla grande passione per la poesia sarda, che ancora si riscontra negli scrittori, ma anche alla sconfinata stima di cui gode ancora il sacerdote berchiddese, nonostante siano ormai trascorsi più di sessant’anni dalla sua morte. Molti sono, infatti, gli attestati di stima, espressi verbalmente o indirizzati formalmente alla segreteria del concorso, che magnificano ed elogiano la grandezza morale e intellettuale di Pietro Casu. Diverse opere presentate, all’interno dei loro contenuti, citano direttamente il nome dell’illustre scrittore. Proprio per questi motivi la Giuria ha deciso di conferire, anche nella presente edizione, un riconoscimento speciale intitolato “Memoria ‘Ia”, quest’anno conferito al poeta più che ottantenne Demetrio Marras di Scano di Montiferro il quale si rivolge al poeta chiamandolo “Caru Frade”, aggettivo peraltro utilizzato come titolo della sua composizione.
Il segretario del premio, Antonio Rossi, prima di passare alla confronto dei giudizi espressi singolarmente dai membri della Giuria, che porterà alla scelta delle opere premiabili, ritiene di dover rivolgere un sentito ringraziamento, in nome dell’Associazione Eredi Pietro Casu, a tutti i componenti di Giuria, compresi quelli delle passate edizioni, all’Amministrazione comunale di Berchidda e ai vari apparati organizzativi, che nel corso degli anni, con encomiabile zelo, hanno contribuito a raggiungere il traguardo della tredicesima edizione.
Si ringraziano anche i vari sacerdoti che nel tempo si sono resi disponibili a ospitare l’avvenimento nella locale chiesa di S. Sebastiano Martire, dove il sacerdote berchiddese, cui è intitolato il premio, ha professato il suo ministero di Parroco ininterrottamente dal 1912 al 1954.
Un ringraziamento particolare a tutti i poeti, veri protagonisti, premiati e non premiati, che con la loro partecipazione, hanno sempre onorato il premio. Le loro opere, debitamente archiviate, rappresentano un inestimabile patrimonio linguistico e culturale.
Ritiene altresì imprescindibile ricordare, a grandi linee, la figura di Pietro Casu. Il sacerdote nasce a Berchidda il 13 aprile 1878 da Salvatore e Maria Apeddu, è il settimo figlio di una famiglia numerosa. Conseguita la laurea in teologia e ordinato sacerdote nel 1900, insegna lettere nel seminario di Ozieri dal 1901 al 1906 e a Sassari dal 1919 al 1924. È nominato parroco, prima di Oschiri (1906-1908) e poi, dal 1912 fino all’anno della sua morte, di Berchidda. Acquista ben presto una certa fama come predicatore e poeta in lingua sarda. Egli utilizza il logudorese illustre. A Cagliari, nella chiesa di Sant’Anna in occasione del Congresso Mariano e alla presenza dei vescovi sardi e del cardinale Gaetano Bisleti, intraprende un discorso in logudorese che suscita grande attenzione. Negli anni compresi tra il 1910 e il 1929, scrive una serie di romanzi di argomento sardo che gli procurano fama e prestigio negli ambienti cattolici nazionali. Nel 1910 pubblica, in italiano, Notte sarda il più noto tra i suoi romanzi che viene accolto positivamente dalla critica. Il romanzo sarà tradotto anche in tedesco. Pietro Casu è stato elogiato perfino da Grazia Deledda che lo definisce un “profondo conoscitore dell’anima dei suoi compaesani”. Il critico letterario Giuseppe Lipparini recensisce positivamente Notte Sarda sul “Marzocco”, rivista letteraria fondata a Firenze e ne inserisce un capitolo nell’antologia Primavera. Giovanni Papini ne cura la pubblicazione a puntate su “La Festa”, rivista letteraria di cui è direttore. L’opera, di cui si ebbero diverse edizioni, negli intendimenti dell’autore, avrebbe dovuto costituire il primo romanzo di una trilogia seguita da Aurora sarda (1922) e conchiusa da Meriggio sardo che non fu, però, mai realizzato. Partecipa con intellettuali della statura di Giovanni Antioco Mura, Filiberto Farci e Filippo Addis al progetto della rivista “Il Nuraghe” di Raimondo Carta Raspi. Contestualmente collabora a diversi giornali e riviste con articoli, novelle e racconti. Ricordiamo in particolare: “Arte e vita”, “Ars Italica”, “La Tribuna”, “Sardegna Cattolica”, “La Domenica del Corriere”, “L’Isola”, “Il Giornale d’Italia”, “Il Corriere dell’Isola”, “La Nuova Sardegna”, “L’Unione Sarda”, “Libertà”, “Il Corriere d’Italia”, “Matelda”, “Carroccio”, “Il Momento”, “La Festa”. Tra il 1925 e il 1942 raccoglie in volume numerose novelle che usciranno in diversi giornali e riviste della Penisola. Traspone in sardo la Divina Commedia di Dante e Dei Sepolcri di Foscolo, nonché una serie di opere di alcuni grandi nomi della letteratura. Esegue anche la versione dal castigliano di un libro ispirato a devozione del padre gesuita Fiorentino Alcañiz. Alla fine degli anni settanta fu pubblicato il volume Preigas, contenente alcune prediche da lui lasciate solo come manoscritto. Il sacerdote compone anche le famose Cantones de Nadale, che ormai si sentono echeggiare in moltissime chiese. Si dedica inoltre alla stesura di un’imponente opera lessicografica, costituita da migliaia di voci, intitolata Vocabolario Sardo Logudorese-Italiano. L’opera è stata pubblicata nel 2002. Per i suoi studi sulla lingua sarda ricevette i riconoscimenti degli intellettuali tedeschi Wagner e Rohlf. Nel 1950 gli venne attribuito il primo premio “Grazia Deledda” per la poesia dialettale sarda. Muore nel suo paese natale, dopo una lunga malattia, il 20 gennaio 1954.


In merito agli elaborati pervenuti si riscontra, come per le precedenti edizioni, la presenza delle diverse varianti linguistiche presenti nella nostra isola. Il ceppo “logudorese” sviluppato nelle diverse sottospecie (settentrionale, centrale e meridionale), predomina nettamente sulle altre lingue, infatti lo stesso è presente in una percentuale di circa il 67% sul numero totale delle opere partecipanti. Seguono con una buona percentuale, in ordine di presenze, l’area linguistica sassarese, castellanese ecc., il campidanese e il gallurese. Poche presenze, invece, per le lingue “minoritarie”: l’algherese catalano, il tabarchino, il maddalenino o cosiddetto “isulanu”, in virtù del fatto che queste ultime insistono in aree geografiche più ristrette e meno popolate. In ogni caso si riscontra che, appena si cambia zona o paese, pur rimanendo salda la specie linguistica di base, si diversificano svariati termini.
Salvo qualche piccolo accenno, non sembra invece decollare la cosiddetta lingua sarda comuna (LSC). Tale lingua fu adottata nel 2006, in modo sperimentale, dalla Regione Autonoma Sardegna, per la redazione di documenti ufficiali. Essa si sviluppa su basi logudoresi – nuoresi e accoglie terminologie delle parlate appartenenti all’area di transizione fra il logudorese e campidanese. Si colloca foneticamente e lessicalmente come lingua intermedia tra le due varietà di sardo letterario già esistenti. I poeti sembrano per ora disinteressarsi a essa.
Una buona parte degli scrittori segue, in modo ormai consolidato le regole dettate, anni addietro, dal Premio Ozieri di letteratura sarda e denominate undici indicazioni essenziali. Il verso libero è decisamente più utilizzato, ma la poesia espressa in rima conta molti affezionati.

Si riscontrano alcune novità metriche, in genere poco utilizzate in lingua sarda, come il “sonetto” e altre espressioni metrico-musicali più vicine alla poesia in lingua italiana. Qualche giovane o giovanissimo, inoltre, si affaccia per la prima volta all’esperienza poetica e questo è motivo di conforto per il futuro della nostra cultura. A questo proposito, per incoraggiare i poeti “in erba” è stato previsto, anche nella presente edizione, il riconoscimento speciale denominato “Birde poesia”.

Nei temi trattati continuano ad aleggiare i sentimenti del rimpianto e della nostalgia per il tempo passato, insiti nell’animo dei sardi. Fra i temi attuali alcune poesie fanno riferimento esplicito al dramma dei migranti che muoiono drammaticamente nei nostri mari. Altre liriche descrivono l’amore viscerale per la poesia stessa, intesa come panacea per lenire le sofferenze dell’animo umano.
Un autore, in una lirica dedicata a Pietro Casu evoca polemicamente i grandi poeti del passato Remundu Piras e Antoni Cubeddu, che hanno onorato la poesia sarda e sentenzia che oggi, ai loro versi, sono preferiti messaggi che inneggiano a “vite spericolate”.
Non mancano, come di consueto le critiche a un mondo sempre più orientato all’edonismo di massa e ormai risucchiato dal mare della superficialità. Diverse, inoltre, le liriche che trattano temi intrisi da un’umile religiosità.
Nella discussione i membri della Giuria auspicano che i poeti sardi si orientino, per l’avvenire, pur nel rispetto della tradizione linguistica, ad affrontare ancora più marcatamente i temi legati alla contemporaneità. Tale auspicio sarebbe senz’altro positivo, poiché consentirebbe una maggiore risonanza della voce della poesia sarda e di conseguenza, porterebbe a una maggiore considerazione della nostra identità.


A seguito di queste considerazioni si passa, dopo un intenso e articolato dibattito, alla formulazione dei giudizi finali e si delibera, all’unanimità, di assegnare i seguenti premi e riconoscimenti:


Premi

1 Premio Les tues mans Anna Cinzia Paolucci
2 Premio Poesia cuata Gino Farris
3 Premio Albures ispozas Giangavino Vasco

Menzioni

Imprissioni di sittembri Domenico Battaglia
Lu piubaru Mario Lucio Marras
Non s’arressat su tempus… (a s’amicu Poeta Raffaele Piras) Giovanni Piga
Incantèsimu Paolo Sanna
Avà mi dummandi… Giuseppe Tirotto

Segnalazioni

In’orba diversa Mariatina Battistina Biggio
Ustinu Pietro Delogu
Issas! Antonio Maria Pinna
Un maritu in disispéru Giovanni Piredda
Ti torro gratzias nonnu Antonio Sannia
Pranu de Muru Giancarlo Secci
Lassami in pasu (A sa poesia) Giovanni Soggiu

Riconoscimenti

Riconoscimento speciale della Giuria, per i significativi richiami alle origini berchiddesi:

Raimondo Dente lirica Bon assortada Berchidda

Riconoscimento speciale della Giuria “Birde poesia” (giovani autori)

Ex aequo agli alunni della classe prima della scuola secondaria di 1° grado di Florinas, Istituto comprensivo di Ossi (docente di lingua sarda Giovanna Maria Ledda):
Erica Carboni lirica E laite?
Zineb Ibnorida lirica Sa familia
Zineb kharbouch lirica S’amistade
Federico Chessa lirica Domo mia
Marianna Casu lirica Beranu
Alessia Cossu lirica S’amistade
Edoardo Era lirica Sos puzones
Riconoscimento speciale della Giuria “Memoria ‘ia” (in ricordo figura Pietro Casu)

Demetrio Marras lirica Caru frade Scano di Montiferro, residente Olbia


Riconoscimento speciale della Giuria “Alla memoria”

alla poetessa berchiddese Gabriella Nieddu, scomparsa nel 2016 lirica A Babbai


MOTIVAZIONI DELLA GIURIA PRIMI TRE CLASSIFICATI

1. LES TUES MANS (Anna Cinzia Paolucci)

In sa faeddada saligheresa de su catalanu s’ammentu familiare si jogat in prendas de assimizos dolorosos: sa bellesa de sa natura in s’andera de sas istajones in cuntrastu cun sa maladia chene remédiu de su babbu custrintu a colare in s’ispidale sos ùltimos meses de sa vida sua. A pustis de paritzos annos s’atunzu istrinat a sa fiza sos risitos de domo in sos interighinos, aunidos a sas ispinas in su coro de una rosa in pregaria. Poesia dìliga e frisca nàschida dae unu sentidu sìncheru.

2. POESIA CUATA (Gino Farris)

Càntigu intregadu a s’ammaju, e in su matessi tempus a su dennegu, de sa bona muta cantadora de fronte a su disizu de su poeta lassadu chene ispera. Sa poesia est figurada che una pitzinna nuda balladora, surda a sa bramosia de chie la diat chèrrere a sa sola. Ma si abberu non la podet gosare, s’anelu forte sou diat esser a si la cuntemplare nessi ballende, e chene b’àere àtere niunu, pro isse ebbia.

3. ALBURES ISPOZAS (Giangavino Vasco)

Sa musicalidade naturale de versos setenàrios rimados a sos endecasìllabos connotos, in iscola ma finas in sos palcos, bestit semper cun arte virtudosa s’andera trista de su tempus nostru in istajones de àlvures ispozas. Tando s’invocu sou est a sa Luna, ghiadora cabale a iscobèrrere sa veridade de sa vida umana pro l’istrinare a chie non l’at bida.


La Giuria
Paolo PILLONCA (Presidente)
Bastianina CALVIA
Antonio CANALIS
Paolo FRESU
Gianfranco GARRUCCIU
Antonio ROSSI (Segretario)
Anna Cristina SERRA

 

 

 

Concorso di poesia “Pietro Casu”
XII edizione (2014-2015)
organizzata a cura dell’Amministrazione comunale di Berchidda
in collaborazione con l’Associazione Eredi Pietro Casu


Verbale della Giuria


Il giorno ventinove del mese di dicembre dell’anno duemilaquattordici, alle ore 10,30, si è riunita la Giuria del XII Premio di Poesia “Pietro Casu”, composta da:

Paolo PILLONCA (Presidente)
Bastianina CALVIA  
Antonio CANALIS  
Paolo FRESU  
Gianfranco GARRUCCIU  
Antonio ROSSI (Segretario)
Anna Cristina SERRA  

I membri della Commissione, prima di confrontarsi sui giudizi espressi singolarmente, rilevano ancora una volta la massiccia partecipazione di poeti provenienti da diverse aree geografiche della Sardegna. Al concorso, avente cadenza biennale, sono infatti pervenute centonove liriche, nel rispetto di una media ottimale già consolidata nelle precedenti undici edizioni. Alcune delle opere presentate, per l’esattezza in numero di sette, non avendo i requisiti, sono state escluse dalla valutazione. Pertanto sono ammesse al concorso centodue opere. Visti questi numeri e il rilevante valore letterario riscontrato in molte delle liriche esaminate, si può costatare che, a dispetto delle negative influenze provenienti da una società offuscata dalle ombre dell’indifferenza, continua a crescere il genuino interesse nei confronti della poesia sarda. Questa meritata attenzione è sicuramente dovuta, in parte, all’impegno profuso in tutti questi anni dagli organizzatori del concorso, ma occorre precisare che la nutrita partecipazione e il successo riscontrato, sono fortificati dall’ammirazione sconfinata di cui gode il sacerdote berchiddese. A dimostrazione di questo, oltre agli attestati di stima pervenuti alla segreteria del premio, alcune delle opere presentate recano una versificazione direttamente riferita all’illustre parroco e ne elogiano la grandezza morale e intellettuale. Proprio per questi motivi la Giuria ha deciso di conferire, in questa edizione, un riconoscimento speciale intitolato “Memoria ‘Ia”, e di assegnare lo stesso a uno scrittore novantenne, che ha sentito predicare dal vivo Pietro Casu, nel lontano 1947, ad Ardara. L’anziano poeta, nonostante il grande lasso di tempo trascorso, ha magnificato il canonico con una pregiata lirica intitolata “Su tesoro de Berchidda”, nella quale ha inserito la seguente postilla: Dedico custa povera poesia a s’illustre Teologo e Poeta Pedru Casu. Altri autori hanno partecipato “fuori concorso”, persino con liriche in lingua italiana, pur di onorare la competizione.
Il segretario del premio, Antonio Rossi, prima di passare alla discussione che porterà alla scelta delle opere premiabili, ritiene di dover rivolgere un sentito ringraziamento, in nome dell’Associazione Eredi Pietro Casu, a tutti i componenti di Giuria, compresi quelli delle passate edizioni, e alle varie strutture organizzative, che nel corso degli anni, con encomiabile zelo, hanno contribuito a raggiungere il traguardo della dodicesima edizione. Si ringraziano anche i vari sacerdoti che nel tempo si sono resi disponibili a ospitare l’avvenimento nella locale chiesa di S. Sebastiano Martire, dove il sacerdote berchiddese, cui è intitolato il premio, ha professato il suo ministero di Parroco ininterrottamente dal 1912 al 1954. Il Segretario ritiene naturalmente imprescindibile ricordare, a grandi linee, la figura di Pietro Casu. Il sacerdote, laureato in teologia, è stato uno dei personaggi più significativi del novecento sardo. Fu un eccelso predicatore in lingua sarda (dal 1900 al 1950). Nacque a Berchidda il 13 Aprile del 1878, divenne prima parroco di Oschiri e poi del suo stesso paese natale. E proprio a Berchidda rimase fino alla morte avvenuta il 20 Gennaio del 1954, giornata in cui si celebrava il patrono San Sebastiano. Scrisse un numero considerevole di poesie e divenne popolare anche per i suoi romanzi in italiano, sempre ricchi di sentimento etico-religioso, come Notte sarda (il più conosciuto), Aurora sarda, Per te Sardegna, La dura tappa, La voragine e altri ancora. Alla fine degli anni settanta fu pubblicato il volume Preigas, contenente alcune prediche da lui lasciate solo come manoscritto. Pietro Casu, in tali prediche, faceva un ottimo uso della Lingua Sarda, utilizzava numerose citazioni “classiche” e gli astanti ne rimanevano affascinati. Fu uno degli ultimi rappresentanti del “sardo illustre”. Il sacerdote compose anche le famose Cantones de Nadale, che ormai si sentono echeggiare in moltissime chiese. Negli ultimi tempi sono poi usciti diversi lavori, curati da Giuseppe Ruju, che permettono di conoscere la vita e l’attività poetica di Pietro Casu in maniera più specifica: del 1994 è il libro intitolato Lettere in versi ad artisti, poeti e amici; dello stesso anno è la raccolta di due poemetti intitolati Su resuscitadu e Sa cantada de sa cuba; mentre del 1995 è la pubblicazione del volume Versos de Sardigna. Di recente si è dato luogo alla ripubblicazione di alcuni suoi romanzi. Inoltre, Pietro Casu ha realizzato un’opera manoscritta, formata da mille e più fogli, che è stata stampata, nel 2002, dalla casa editrice Ilisso in collaborazione con l’ISRE. Il titolo dell’opera è Vocabolario Sardo Logudorese – Italiano. Infine il canonico berchiddese è famoso per aver realizzato la traduzione in Lingua Sarda Logudorese della Divina Commedia, pubblicata a Ozieri nel 1929, col titolo Sa Divina Cumedia de Dante in limba salda.
Passando all’analisi degli elaborati si riscontra, come per le edizioni passate, l’eterogeneità delle varianti linguistiche presenti nella nostra isola. Predomina il “logudorese” sviluppato nelle diverse sottospecie (settentrionale, centrale e meridionale) che si differenziano, nonostante il “ceppo unico”, per l’utilizzo secondo la zona dei fenomeni del lambdacismo (la consonante elle sostituisce spesso l’erre) e del rotacismo (preferenza dell’erre rispetto all’elle), quest’ultimo si riscontra soprattutto nel logudorese centrale e meridionale. In una buona percentuale sono presenti le lingue campidanesi e galluresi. Poco presenti le altre forme linguistiche della Sardegna, le cosiddette “minoritarie”, aspetto peraltro giustificato dal fatto che tali lingue insistono in aree geografiche più ristrette e meno popolate. In ogni caso si rileva che, appena si cambia zona o paese, pur rimanendo salda la specie linguistica di base, si diversificano svariati termini.
Salvo qualche spaurito e indeciso accenno, non decolla invece la cosiddetta lingua sarda comuna (LSC). Tale lingua fu adottata nel 2006, in modo sperimentale, dalla Regione Autonoma Sardegna, per la redazione di documenti ufficiali. Essa si sviluppa su basi logudoresi – nuoresi e accoglie terminologie delle parlate appartenenti all’area di transizione fra il logudorese e campidanese. Si colloca foneticamente e lessicalmente come lingua intermedia tra le due varietà di sardo letterario già esistenti. Gli autori sembrano comunque disinteressarsi, nel complesso, al suo utilizzo in ambito poetico. Si assiste, invece, in modo ormai consolidato all’applicazione da parte degli scrittori delle regole dettate, anni addietro, dal Premio Ozieri di letteratura sarda e denominate undici indicazioni essenziali. Prevale il verso libero, ma non è affatto caduta in disuso la poesia espressa in rima. Come novità rilevante troviamo una lirica in lingua campidanese, sviluppata nella forma dell’Haiku, componimento poetico nato in Giappone nel XVII secolo. Qualche giovane o giovanissimo, inoltre, si affaccia per la prima volta all’esperienza poetica e questo è motivo di conforto per il futuro della nostra cultura. A questo proposito, per incoraggiare i poeti “in erba” è stato previsto, nella presente edizione, il riconoscimento speciale denominato “Birde poesia”.

Per quanto riguarda i temi trattati continuano ad aleggiare i sentimenti della nostalgia e del rimpianto del tempo passato, insiti nell’animo dei sardi. Poi ancora l’attaccamento disperato ai valori indiscutibili della società sarda, oggi minacciati da un esasperato edonismo di massa. Leggendo con passione e con giusto senso critico le composizioni presentate, ci si accorge che quello dei poeti non è un canto patetico o malinconico, piuttosto si scopre fra le righe il senso di altruismo, di generosità e di solidarietà che alberga nelle menti degli umili poeti, in sostanza si avverte un marcato rifiuto di un mondo sempre più votato all’esteriorità e scarsamente orientato alla ricerca del senso profondo dell’essere e dell’agire.

Fatte queste premesse e considerazioni si passa, dopo un intenso e appassionato dibattito, alla formulazione dei giudizi finali e si delibera, all’unanimità, di assegnare i seguenti premi e riconoscimenti:

Premi

1 Premio U vecchju naviganti Piero Bardanzellu
2 Premio Cantu t’amo, poesia… Carla Maria Casula
3 Premio I me paròli a u ‘entu Domenico Battaglia


Menzioni

Tattaja Tonino Fancello
Adowa Angelo Maria Mingioni
Doxi Haiku Giancarlo Secci
B’aiat una ‘olta Salvatore Sini
Periferii di noi matessi Giuseppe Tirotto

 

Segnalazioni

Ziu Antoni Sechi Grazia Elisabetta Coradduzza
Solstitziu de istiu Salvatore Pintore
La crisi Giovanni Piredda
Ma no de tui Vincenzo Pisanu
Amore profanu Antonio Sannia


Riconoscimenti

Riconoscimento speciale della Giuria, per aver valorizzato la parlata e gli aspetti della tradizione locale berchiddese:

Raimondo Dente lirica Ateros tempos Berchidda

 


Riconoscimento speciale della Giuria “Birde poesia” (giovani autori)

Maurizio Brianda lirica No est pius Saldigna Berchidda

 


Riconoscimento speciale della Giuria “Memoria ‘ia” (in ricordo figura Pietro Casu)

Giuseppe Fois lirica Su tesoro de Berchidda Ardara


Riconoscimento speciale della Giuria “Alla memoria”

Lillino Fresu Poeta berchiddese scomparso nel 2014

 


MOTIVAZIONI DELLA GIURIA PRIMI TRE CLASSIFICATI


U vecchju naviganti

Sa vela est su suspu dìligu de custa poesia bàrria de ermosura, pro narrer de s’anneu chene nùmene de sa vida umana in su mundu. Deghiles sos assimizos addolimados de unu meledu profundu in sa mùsica de sa limba chi ondrat custu siddadu de fantasia.

Cantu t’amo, poesia…
S’amore sìncheru pro sa criassione poética benit cantadu inoghe cun sa friscura de un’istima coriale in su consolu fungudu de sa bellesa de s’iscoberta. S’impitu de sa limba cunfidat e cunfrimat su valore de sa cumposiscione.

I me paróli a lu ‘entu
Sun a làcana de s’isporu sas isperas anneuladas de su poeta in su dolore sou chene méiga. Sos versos chi nde naschen tanghen deretu sa janna de su coro de chie los intendet. Un’ateruna proa de virtude liera pro custu artista naturale.

La Giuria

Paolo PILLONCA (Presidente)
Bastianina CALVIA  
Antonio CANALIS  
Paolo FRESU  
Gianfranco GARRUCCIU  
Antonio ROSSI (Segretario)
Anna Cristina SERRA  


 

 

COMUNE DI BERCHIDDA
Provincia di Olbia-Tempio
Associazione Eredi Pietro Casu

XII^ EDIZIONE PREMIO POESIA “PIETRO CASU”

ALLO SCOPO DI RIVALUTARE LA FIGURA E L’OPERA DI PIETRO CASU, IL COMUNE DI BERCHIDDA, IN COLLABORAZIONE CON L’ASSOCIAZIONE EREDI PIETRO CASU,

B A N D I S C E

La dodicesima edizione del Premio di poesia intitolato al suo illustre concittadino.
Il concorso poetico è articolato in una sezione a tema libero (con o senza rima) da inviare con traduzione in lingua italiana in sette copie dattiloscritte.
Possono partecipare tutti i poeti sardi anche se residenti fuori dell’isola con elaborati in lingua sarda nelle sue diverse varianti.
Le opere dovranno essere inedite e mai premiate in altri concorsi.
Gli elaborati dovranno essere contrassegnati da un motto o pseudonimo che dovrà essere riportato su busta chiusa contenente nome, cognome, data di nascita, indirizzo dell’autore, recapito telefonico, e-mail se posseduta e dovranno essere recapitati entro il 15 novembre 2014 al seguente indirizzo:
- COMUNE DI BERCHIDDA, Segreteria Premio Pietro Casu, Piazza del Popolo n.5 07022 BERCHIDDA(OT)

I vincitori riceveranno premi in denaro e in pubblicazioni. I partecipanti ai concorsi autorizzano con la loro adesione sia la divulgazione sia la pubblicazione in libri, giornali o riviste delle poesie e dei brani che inviano al Concorso.
Il Bando del Premio, il verbale della Giuria e i risultati saranno pubblicati sul sito istituzionale del Comune di Berchidda (www.comune.berchidda.ot.it) e su altri siti d’interesse letterario. Solo i vincitori e i vari premiati saranno avvisati telefonicamente e riceveranno comunicazione scritta.

Per informazioni rivolgersi:
- Antonio Rossi, Segretario del Premio – C/O Comune di Berchidda – 079/7039003 – Cell. 393 9836646 – E-mail: mariagraziacossu@tiscali.it

BERCHIDDA Lì 29 AGOSTO 2014

IL SINDACO
(Dr. Sebastiano Sannitu)

 

Concorso di poesia “Pietro Casu”
XI ^ edizione (2012-2013)
organizzata a cura dell’Amministrazione comunale di Berchidda
in collaborazione con l’Associazione Eredi Pietro Casu

 

La manifestazione di premiazione si terrà a Berchidda
il giorno 20 gennaio 2013, alle ore 16,30
nella locale chiesa di S. Sebastiano
in Piazza del Popolo


Verbale della Giuria


Il giorno cinque del mese di gennaio dell’anno duemilatredici, alle ore 9,30, si è riunita la Giuria del XI° Premio di Poesia “Pietro Casu”, composta da:

Paolo PILLONCA@@@@@@@(Presidente)
Bastianina CALVIA
Antonio CANALIS
Paolo FRESU
Gianfranco GARRUCCIU
Antonio ROSSI @@@@@@@@(Segretario)
Anna Cristina SERRA

La Commissione, prima di passare al confronto delle opinioni dei singoli membri, sulle opere partecipanti, rileva che al Concorso, a cadenza biennale e giunto alla sua XI^ edizione, sono pervenute novantatré liriche. Una delle opere presentate, non avendo i requisiti richiesti, è stata esclusa dalla valutazione. Pertanto sono ammesse a concorso novantadue opere. Si può costatare che, come per le edizioni precedenti, si è registrato ancora un considerevole numero di concorrenti. Tale nutrita adesione di autori conforta gli organizzatori per l’impegno profuso e conferma la crescente attenzione verso la lingua e la cultura sarda in generale. La Giuria è stata riconfermata negli stessi membri della X^ edizione e annovera al suo interno ben tre componenti della Commissione Giudicatrice del prestigioso Premio Ozieri di letteratura sarda. Presidente onorario del Premio è il prof. Giuseppe Sini. Il segretario Antonio Rossi, prima di passare alla valutazione delle opere, ritiene doveroso formulare un sentito ringraziamento, in nome dell’Associazione Eredi Pietro Casu, a tutti i membri di Giuria, compresi quelli di tutte le edizioni precedenti, e ai vari apparati organizzativi, che negli anni, con un lavoro assiduo e meticoloso, hanno contribuito a raggiungere l’importante traguardo dell’undicesima edizione. Si ringraziano anche i vari sacerdoti che nel tempo hanno ospitato il premio nella locale chiesa di S. Sebastiano Martire, dove il sacerdote berchiddese, cui è intitolato il premio, ha professato il suo ministerio di Parroco ininterrottamente dal 1912 al 1954.
Da un primo esame degli elaborati si rileva, come per gli anni scorsi, un’eterogeneità delle liriche in concorso, sviluppate nelle tre varianti linguistiche principali dell’isola (campidanese, logudorese e gallurese) e in altre lingue minoritarie. Si può anche costatare che sono presenti alcune poesie, sicuramente composte da autori che vivono in luoghi geografici “di confine”, nelle quali si sovrappongono e si intersecano, in una sorta di “influenza reciproca”, le diverse sottospecie delle varianti linguistiche principali (es. logudorese settentrionale con il logudorese centrale e meridionale e così via). Quindi, in alcuni casi, assistiamo a una ulteriore scomposizione dei tre ceppi linguistici di base. Si rileva altresì il fatto che, nella realtà letteraria sarda, appena si cambia zona o paese, all’interno di tali varianti, proliferano le diversificazioni dei vari termini linguistici.

Non decolla invece negli scritti, tranne qualche timido accenno, la cosiddetta Lingua sarda comuna (LSC), sperimentalmente adottata nel 2006 dalla Regione Autonoma Sardegna per la redazione di documenti ufficiali in uscita, la quale si sviluppa su base logudorese-nuorese e accoglie elementi propri delle parlate delle popolazioni presenti nell'area di transizione tra il logudorese e il campidanese. Essa si pone pertanto lessicalmente e foneticamente come lingua intermedia tra le due varietà di sardo letterario già esistenti, ricercandone gli elementi comuni. Gli autori sardi, specialmente i poeti, sembrano decisamente disinteressarsi ad applicare tale novità linguistica ai propri lavori, vuoi per l’attaccamento alle forme tradizionali e allo status quo, vuoi perché rimangono ancora scettici su un progetto, non pienamente realizzato nella realtà e che per giunta sta suscitando contrastanti dibattiti fra gli addetti ai lavori. Piuttosto si assiste invece a un consolidato uso, da parte della maggioranza dei poeti, delle undici indicazioni essenziali per “la corretta scrittura del sardo” fornite, a guisa di regola, dal Premio Ozieri di letteratura sarda.
I temi trattati nelle liriche in concorso rilevano, come per gli anni passati, la grande considerazione di cui continua a godere Pietro Casu, citato in alcune liriche e ancora altamente rispettato per la sua profonda conoscenza delle tematiche sarde. Il sacerdote, laureato in teologia, è stato uno dei personaggi più importanti del novecento sardo. Fu il più famoso e ricercato predicatore in lingua sarda (dal 1900 al 1950). Nacque a Berchidda il 13 Aprile del 1878 e ha insegnato lettere presso i seminari di Ozieri e Sassari. Divenne prima parroco di Oschiri e poi di Berchidda. E proprio presso il suo paese natale rimase fino alla morte avvenuta il 20 Gennaio del 1954. Scrisse poesie e divenne popolare anche per i suoi romanzi in italiano, quasi sempre di contenuto etico, come Notte sarda (il più conosciuto), Aurora sarda, Per te Sardegna, La dura tappa, La voragine e altri ancora. Nel 1979 fu pubblicato il volume Preigas contenente alcune prediche lasciate manoscritte. Tali prediche avevano un grande effetto sul pubblico per l’ottimo uso della Lingua Sarda e per le numerose citazioni “classiche” che il sacerdote di Berchidda era solito fare. Fu uno degli ultimi rappresentanti del “sardo illustre”. Compose anche le ormai famose Cantones de Nadale.
Negli ultimi anni sono usciti diversi lavori, a cura di Giuseppe Ruju e pubblicati dalla casa editrice Della Torre di Cagliari, che permettono di conoscere la vita e l’attività poetica di Pietro Casu in maniera più accurata: del 1994 è il libro intitolato Lettere in versi ad artisti, poeti e amici; dello stesso anno è la raccolta di due poemetti intitolati Su resuscitadu e Sa cantada de sa cuba; mentre del 1995 è la pubblicazione del volume Versos de Sardigna. Di recente sono stati ripubblicati alcuni suoi romanzi.
Inoltre, Pietro Casu ha studiato e fatto ricerche sul Sardo Logudorese, realizzando un’opera manoscritta, formata da mille e più fogli, che è stata stampata, nel 2002, dalla Ilisso in collaborazione con l’ISRE. Il titolo dell’opera è Vocabolario Sardo Logudorese – Italiano.
Infine, ha tradotto in sardo poesie italiane e straniere ed è famoso per aver realizzato la traduzione in Lingua Sarda Logudorese della Divina Commedia, pubblicata a Ozieri nel 1929 dalla “Editrice F. Niedda e figli” col titolo Sa Divina Cumedia de Dante in limba salda.

Alcuni autori partecipano in modo mirato al fine di far risaltare la sua figura, non curandosi affatto dell’aspetto competitivo del concorso. Altri scrittori lo magnificano all’interno di alcune liriche dedicate a Berchidda.
Sono da rimarcare le numerose attestazioni di stima a favore dell’illustre canonico, pervenute alla Segreteria del Premio.
Poi si rileva, in modo preponderante, l’attaccamento dei sardi alla propria terra, numerose poesie trattano della Sardegna come terra amata e qualcuna ne riporta anche il titolo. Un poeta, addirittura, arriva ad affermare, che il motto della sua poesia è l’amore che ogni sardo, sente e deve sentire dentro il cuore per la sua terra. Altamente ricorrenti sono poi anche i temi dell’emigrazione, le lotte dei minatori e particolarmente sentito, in questa edizione, quale specchio della realtà odierna, il dramma della mancanza diffusa del lavoro. Poi ancora il tema delle pensioni, un poeta ironicamente afferma che esse spariscono per magia. Si scrive persino sulla problematica degli esodati. In molte liriche aleggiano i sentimenti della nostalgia e del dolore per la perdita dei propri cari. Prevale nelle opere il verso libero, ma molti prediligono ancora l’espressione in rima.
Si riscontra, in ogni caso, la grande dignità dei poeti sardi che, ignorando il canto delle sirene della materialità, continuano a difendere tenacemente le proprie radici.
Si scopre poi, con un certo stupore, che al premio partecipano numerosi giovani, persino con forme tradizionali e questo è altamente consolatorio rispetto alla temuta “dismissione” della cultura sarda, quale conseguenza del ricambio generazionale.

Si passa, in seguito, dopo ampio e articolato dibattito, alla formulazione dei giudizi finali e si delibera, all’unanimità, di assegnare i seguenti premi e riconoscimenti:

Premi

1 Premio S’ingalenada @@@@@@@@@@@@@@ Giangavino Vasco
2 Premio Fizu ‘e frinas @@@@ @@@@@@@@@ Pier Giuseppe Branca
3 Premio ex aequo U tempu di primmavéra@ @Domenico Battaglia
3 Premio ex aequo Accunortos de chelu@@@@ Gabriella Orgolesu

Menzioni

Avréschida atunzina @@@Antonello Bazzu
Bentos noales @@@@@@@Gonario Carta Brocca
Nurache dirruttu @@@@@Giuseppe Delogu
Tunchios de vida @@@@@Tonino Fancello
In li diddi Mario@@@@@@Lucio Marras
Dognassantu @@@@@@@ Gilberto Porru
Mondu pussibili @@@@@ Giuseppe Tirotto

Segnalazioni

Isperiadas a insegus… @@@@@@@Gigi Angeli
Cantu Maria @@@@@ ò@@@@@@@Battistina Biggio
Lu giardhinu di l’ammenti @@@@ Grazia Elisabetta Coradduzza
Lassae chi… @@@@@ @@@@@@@ Anna Paola Demelas
Una frina e ispera @@@@@@@@@ Rachel Falchi
Cumpagna di la notti @@@@@@@ Domenico Mela
Bidda mea Angelo @@@@@@@òò Maria Mingioni
Su mundu e-i s’omine @@@@@@@Salvatore Murgia
Luna muda @@@@@@@@@@@@@ Franco Piga
Stiddius de arriu @@@@@@@@@@Teresa Piredda Paoloni
Muzere chena patente @@@@@@@Giovanni Soggiu
Cuddas nues barrias de tristura @Salvatore Sini

Riconoscimento speciale della Giuria, per aver valorizzato la parlata e gli aspetti della tradizione locale berchiddese:

- Raimondo Dente lirica Proite tantu crudele @@@@@@@Berchidda
- Tonino Fresu alla memoria @@@@@@@@@@@@@@Berchidda
- Antonio Grixoni alla memoria @@@@@@@@@@@@@Berchidda

Riconoscimento speciale della Giuria, per l’attaccamento a Berchidda, ai suoi luoghi e alla sua gente
- Maurizio (Mauritziu) Faedda, residente a ittiri lirica A Berchidda (in ammentu ‘e Anzelu Campus)

La Giuria
Paolo PILLONCA (Presidente)
Bastianina CALVIA
Antonio CANALIS
Paolo FRESU
Gianfranco GARRUCCIU
Antonio ROSSI (Segretario)
Anna Cristina SERRA

 

 

Concorso di poesia “Pietro Casu”
X ^ edizione (2010-2011)

Premiazioni

Verbale della Giuria

Il giorno otto del mese di gennaio dell’anno duemilaundici, alle ore 9,30, si è riunita la Giuria del X° Premio di Poesia “Pietro Casu”, composta da:

Paolo PILLONCA (Presidente)
Bastianina CALVIA
Antonio CANALIS
Paolo FRESU
Gianfranco GARRUCCIU
Antonio ROSSI (Segretario)
Anna Cristina SERRA


La Commissione, in apertura di seduta, rileva che al Concorso, giunto alla sua X^ edizione, sono pervenute 113 opere. Si può costatare che, rispetto all’edizione precedente, si è registrato un notevole incremento (stimato in percentuale di circa il 20%) e questo fatto costituisce una ragione in più per proseguire in quest’importante iniziativa culturale, mirata alla valorizzazione dell’opera di Pietro Casu e della cultura sarda. Il segretario Antonio Rossi, prima di passare alla valutazione delle opere, ringrazia a nome dell’Associazione Eredi Pietro Casu, tutti i membri di Giuria e gli apparati organizzativi che negli anni, con il lodevole impegno profuso, hanno contribuito a raggiungere l’importante traguardo della decima edizione. Ricorda, inoltre, che rispetto alla scorsa edizione si è registrato l’ingresso in Giuria di Paolo Fresu, jazzista di fama internazionale e di Gianfranco Garrucciu, apprezzato poeta di Tempio Pausania, subentrati al posto di Giuseppe Sini (ora Presidente onorario) e del gallurese Paolo Russu.
La Giuria, durante la comparazione dei giudizi formulati, in via preliminare, dai vari membri, ha avuto modo di soffermarsi sulle caratteristiche contenutistiche e formali delle opere presentate. Il dibattito instaurato, ricco di interventi diversificati e costruttivi, ha portato a profonde riflessioni e considerazioni sullo stato di conservazione della nostra identità culturale. Dall’esame degli elaborati è emersa una conferma, rilevata sistematicamente negli anni, dell’eterogeneità delle liriche in concorso, sia in termini di varianti linguistiche, sia in termini di proposte, peraltro stilisticamente variegate. Sono presenti, infatti, le grandi aree linguistiche della Sardegna (logudorese, gallurese, campidanese) e anche altre minoritarie. Le poesie in verso libero sono numericamente superiori, ma la forma in rima ha ancora i suoi fedelissimi.
Dalla lettura dei testi si evince, in primis, la grande considerazione di cui continua a godere il nostro illustre concittadino citato in alcune liriche, così come avvenuto nelle passate edizioni, nella sua veste ora di poeta, ora di narratore, ora di immenso predicatore in lingua sarda. Poi, proseguendo nell’analisi più approfondita dei temi affrontati, si riscontra la grande dignità che alberga nell’animo dei poeti sardi e la loro lotta eroica, a difesa della propria identità sociale e culturale, il loro netto rifiuto alle lusinghe del vivere materiale. Si vedono così coraggiosi scrittori di vecchia e (per fortuna) nuova generazione, ergersi a difesa del loro “giardino dei semplici” pullulato di piante di mirto, di biancospini e neve natalizia. Poi, ancora a ribadire tale dignità di scrittura, l’occhio cade su testi di poeti che, incredibilmente, non hanno il minimo interesse per la competizione, ma si curano di lodare la musa o i poeti in generale, solo perché questi ultimi esercitano l’arte dello scrivere, possente ed efficace arma a difesa dei valori umani.
Si passa, in seguito, dopo l’ampio e articolato dibattito, alla formulazione dei giudizi finali e si delibera, all’unanimità, di assegnare i seguenti premi e riconoscimenti:

 

Premi

1 Premio Ex aequo La valisgia di l’anni Giuseppe Tirotto
1 Premio Ex aequo Cantone trista Giangavino Vasco
2 Premio Canco de bressol Anna Cinzia Paolucci
3 Premio Un’oru de bisu (A babbu) Marinella Sestu

 

Menzioni

In su fronti de aiaiu Tomaso Melis
Fozas de pedra Mondina Sechi
Muros boidos Maria Sale
L’ultimu salutu Maddalena Spano Sartor
La fola di la me’ stasgioni bona Piero Canu
Crispas de connottu Gigi Angeli
El seu naximent Maria Chessa Lai

 

Segnalazioni

Sa tziedda betza Michele Podda
Pertos, oruoru su mare Vittorio Sella
Lacrimas de colostra (pro sa gherra ‘e sos pastores) Gino Farris
Obrescendi Giancarlo Secci
Chircande su tempus Tonino Fancello
Surrungiu Raffaele Piras
Dui citti pe’ u vapori Gian Carlo Tusceri
Domos de paza Giovanni Chessa
Totu est bia Salvatore Pintore
Inta cà de to babbu Mariatina Battistina Biggio

Riconoscimento speciale della Giuria, per aver valorizzato la parlata e gli aspetti della tradizione locale berchiddese:
- Raimondo Dente Berchidda
- Angiolino Fresu (noto Lillino) Berchidda
- Antonio Pudda Berchidda

Riconoscimento speciale della Giuria ( fuori concorso), per l’attaccamento alle radici berchiddesi:
Carlo Casu residente Milano

La Giuria
Paolo PILLONCA (Presidente)
Bastianina CALVIA
Antonio CANALIS
Paolo FRESU
Gianfranco GARRUCCIU
Antonio ROSSI (Segretario)
Anna Cristina SERRA

Presidente onorario del premio GIUSEPPE SINI

 

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