La Notizia/////////////////////////
///////////////////////di Paolo Pulina

 

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Ci ha lasciati Tito Orrù, grande storico della Sardegna, amico fraterno dei circoli degli emigrati sardi

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Tito Orrù (nato nel 1928 a Orroli, nel Sarcidano), laureato in legge a Cagliari nel 1953, diventato nel 1980 professore associato di Storia moderna, aveva insegnato per molti anni, prima della pensione, Storia politica ed economica della Sardegna presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Cagliari. Si è occupato della dirigenza politica e culturale isolana dalla fine del Settecento ai giorni nostri, con numerose monografie e con la compilazione del “Dizionario biografico dei parlamentari sardi dal 1848 al 1979”. Ha collaborato con Carlino Sole all’edizione dei sette volumi del “Diario politico di Giorgio Asproni”, scritto fra il 1855 e il 1876. Ha fondato (nel 1984) e diretto fino a ieri il “Bollettino Bibliografico e rassegna archivistica e di studi storici della Sardegna”, incoraggiando gli studi dei giovani ricercatori appassionati della storia della Sardegna. Presiedeva il Comitato di Cagliari dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano.
I titoli delle sue ricerche fino al 2007, anno in cui è apparsa “La Grande Enciclopedia della Sardegna” pubblicata dal quotidiano di Sassari “La Nuova Sardegna”, occupano, nella scheda bio-bibliografica a lui riservata, due pagine intere, ciascuna di due fittissime colonne.
Tito Orrù era sempre disponibile a partecipare come relatore ai convegni sulla storia moderna della Sardegna organizzati dai circoli degli emigrati sardi nell’Italia continentale (particolarmente frequenti le sue presenze a Pavia e a Biella).
Per quanto riguarda il Circolo culturale sardo “Logudoro” di Pavia, presieduto prima da Filippo Soggiu e poi da Gesuino Piga, Tito Orrù è stato l’ispiratore e il relatore principale dei seguenti convegni, dei quali sono stati pubblicati gli atti con la sua fattiva collaborazione (anche relativamente al rispetto dei tempi di consegna dei testi definitivi): “Autonomia e federalismo nel pensiero politico sardo” (1989); “Sardegna ed Europa: 50 anni di autonomia” (1998); “Fede nella democrazia e nella repubblica e realismo politico in Giorgio Asproni” (2008).
A Tito Orrù si deve il merito di aver richiamato (a Pavia lo faceva ogni volta) la necessità di “rivisitare” – con la ripubblicazione degli Atti e con un convegno storico adeguato all’importanza di quell’evento – il l° Congresso Regionale Sardo, tenuto in Roma in Castel Sant' Angelo dal 10 al 15 maggio 1914, per iniziativa dell'Associazione tra i sardi di Roma. Quel suo appello su questo tema non resterà inascoltato.
Il mondo dell’emigrazione organizzata, a cominciare dalla Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (FASI), partecipa al dolore della famiglia per la scomparsa di un grande studioso che, da vero amico de sos disterrados, si entusiasmava ogni volta che poteva divulgare i risultati dei suoi studi presso i circoli degli emigrati.

(02-01-2012)