La Notizia///////////////////////////
///////////////////di Giannetto Lapia

 

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Dae sa Fusione Perfeta a s’Istatuto Speciale e Riforma de sa Regione Sarda

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Alla periferia di Oniferi, nel panoramico altipiano di Soloai, nei locali attigui la chiesetta della Madonna della Pace, non si poteva trovare posto migliore per ricordare (con qualche giorno di ritardo per motivi contingenti) “Sa Die de sa Sardigna”. In un salone gremito, sotto la regia del sindaco Stefania Piras e dell’Assessore Alla Cultura Daniela Daga le quali hanno dimostrato (se ce ne fosse bisogno) grinta e determinazione di storia e di sardità. Moderatore il professor Tonino Bussu che di sardità ne ha fin sopra i capelli, ha trattato, in Sardo, “Dae sa Fusione Perfeta a s’Istatuto Speciale e Riforma de sa Regione Sarda”. Un attacco storico di rara precisione rivolto a chi, negli anni, ha lasciato la Sardegna alla deriva, nonostante ci fossero le Leggi e le indicazioni per operare il bene di questa martoriata isola. Ma a tenere la gente inchiodata alle sedie, per più di un’ora, è stato il dotto intervento della Professoressa Paola Mereu: una vera enciclopedia ambulante che ha percorso, pur a grandi tappe, la situazione sarda dal 1700 fino ai giorni nostri, con riferimenti forzosi francesi, piemontesi di allora. Per alleggerire la serata, si è pensato bene di effetuare una pausa a metà convegno e la chisura con i bei tenores di Oniferi: quello di Santa Ruche e quello Onieresu. A dibattito quasi chiuso, intervento fuori programma dell’Onorevole Rojch ospite occasionale, ma rapito dal dibattito stesso. Così come, in chiusura, ha messo il dito nella piaga delle disgrazie sarde, il sindaco Stefania Piras lanciando il grido d’allarme in quanto in Sardegna, gli invasori non hanno mai cessato di venire e di esistere visto che, ancora oggi, dopo il grande disastro di Ottana, si parla apertamente di disastro ecologico dalle nuove aggressioni in atto sulle ricerche di petrolio nelle più belle località turistiche della Sardegna.
(06 Maggio 2013)