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TESSITRICI SARDE DI
NULE E URZULEI TRIONFANO A CARTAGINE: SI “RIANNODANO” ANTICHI
LEGAMI MEDITERRANEI. DAL GOCEANO UN ALTO ESEMPIO DI ARTIGIANATO D’ARTE
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E’ proprio il caso di affermare che l’arte del tappeto artigianale
“riannoda” antichi legami storici nell’area del Mediterraneo,
permettendo di far cooperare e dialogare la Sardegna con Cartagine. Si
è infatti concretizzato -organizzato da Assadakah Sardegna, Centro
italo arabo del Mediterraneo e il tunisino Centre Technique de Création,
de Innovation- il progetto di un concorso tra 40 tessitrici sarde e tunisine
che, con genuino spirito interculturale, hanno esposto i loro lavori all’Acropolium
di Cartagine.
I tappeti sardi e tunisini in mostra, rappresentazione esaltante nella
sintesi di colori e forme della tradizione, hanno dimostrato una rilevante
comunanza di tratti ed affinità nei processi di lavorazione della
lana e nella tintura dei filati con materie naturali.
Il confronto finale all’Acropolium, ristretto tra 5 tessitrici sarde
e 5 tunisine, ha visto trionfare una rappresentante isolana. Le artiste-artigiane
sarde Giovanna Chessa di Nule ed Elena Mulas di Urzulei, conquistano rispettivamente
il primo premio e il terzo premio, mentre il secondo riconoscimento è
andato all’opera del tunisino Taieb Ben Aziz.
Il tappeto di Nule (SS), non nuovo ad importanti riconoscimenti internazionali
per la considerazione di manufatto pregiato e caratteristico, vanta una
tradizione antichissima (originali i motivi “a fiamma”,
“sa fressada” e “sas bindighi lunas”)
e rappresenta un alto esempio di artigianato d’arte in Goceano.
(11-04-2013)
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