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DAMIANO FILIA: TEOLOGO
E STORICO ILLORAESE
RICORDO DELL’AUTORE DE LA SARDEGNA CRISTIANA
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Illorai,
paese costerinu della provincia di Sassari, si colloca all’estremo
ovest della Catena del Goceano e da una posizione collinare splendida,
ricca di bellezze paesaggistiche e naturali, si schiude a spaziare sugli
ampi orizzonti del Nuorese e i monti del Gennargentu. Il piccolo centro,
ora decimato dall’inarrestabile fenomeno dell’emigrazione
e spopolamento delle aree interne dell’Isola, ha dato i natali allo
scrittore Damiano Filia (4 novembre 1878 – 22 maggio 1956). Il ricordo
del famoso teologo e storico è ancora vivo tra la sua comunità:
grata per il lustro che ne ha ricevuto gli ha intitolato la Scuola media
e una via panoramica; mentre negli anni Ottanta il Comitadu illoraesu
pro sa cultura sarda gli dedicava tre edizioni di un premio letterario
di poesia e saggistica e nel 2001, promosso dalla Facoltà Teologica
della Sardegna, si teneva un convegno di studi sulla sua figura ed opera.
L’apprezzato giornalista Aldo Cesaraccio (Nuova Sardegna del 22
maggio 1976), a vent’anni dalla scomparsa, definì significativamente
l’illoraese “uno dei più vigorosi cervelli della Sardegna
a cavallo dei due secoli, come studioso, storico, scrittore ed oratore
sacro”. Raimondo Bonu invece, nel suo secondo volume Scrittori Sardi
(Sassari, 1961, pp. 603-612), riuscì a catalogare oltre cinquanta
opere scritte dal Filia nella proficua attività di studi e scrittura
iniziata, e coltivata con incredibile intensità, a partire dal
1902 con la pubblicazione d’esordio Nel Goceano (profili e macchiette
sarde), Sassari, Tipografia U. Satta. Il
nome del Filia è comunque indissolubilmente legato al suo principale
lavoro storico: La Sardegna Cristiana, storia di sintesi fondamentale
sulla presenza e azione della Chiesa nell’Isola. L’opera,
accolta con interesse e favore da autorevoli recensioni (il Solmi riconobbe
all’autore sardo “ottime doti di erudito e di storico”),
consta di tre volumi pubblicati a Sassari rispettivamente nel 1909 (La
Sardegna Cristiana: Storia della Chiesa. Vol. I. Dalle origini al secolo
XI, Tipografia U. Satta), 1913 (La Sardegna Cristiana: Storia della Chiesa.
Vol. II, Tipografia U. Satta) e 1929 (La Sardegna Cristiana: Storia della
Chiesa. Vol. III. Dal 1720 alla Pace del Laterano, Stamperia della libreria
italiana e straniera). Nel 1995 l’editore Carlo Delfino di Sassari
ha ristampato in bella veste tipografica l’opera, ancora oggi costante
punto di riferimento per studiosi e cultori. Tra l’ampio numero
di pubblicazioni del Filia sono estremamente interessanti i lavori su
Letteratura mariana, Cultura religiosa e pensiero moderno, La Chiesa di
Sassari, Ricordi costantiniani, Echi giobertani, La riforma francescana,
Le vicende religiose della Corsica, Le cause sociali dei moti sardi del
1793-1802, Il laudario lirico quattrocentista e la vita religiosa dei
disciplinati bianchi di Sassari: con officio e statuti italiani inediti
(Sassari, Gallizzi, 1935), Sorso, perla della Romangia e Incontro di San’Ignazio
con Sassari (1956).
Damiano Filia, primogenito di Giuseppe e Maddalena Carta, è avviato
agli studi dallo zio canonico Damiano Masala (parroco della Cattedrale
di Ozieri e delle importanti sedi parrocchiali di Bono e Bonarcado) che
inculca nel nipote “l’amore alla Chiesa e alla Sardegna”
e favorisce lo sviluppo della sua vocazione sacerdotale. Frequenta gli
studi nei seminari di Oristano e Sassari, dove raggiunge la laurea in
Teologia, ed è ordinato sacerdote il 19 settembre 1903. Quattro
anni più tardi consegue la seconda laurea in Diritto Canonico e
Civile all’Apollinare di Roma e le materie, che coltiva con passione,
divengono anche oggetto d’insegnamento. Si distingue ben presto
come abile oratore e partecipa attivamente a frequenti dibattiti, conferenze
e congressi di cui vengono pubblicati puntualmente i preziosi, doti e
profondi interventi. Con la nomina di canonico, nel 1908, e a primo parroco
della chiesa urbana di San Giuseppe intraprende anche una significativa
carriera ecclesiastica: penitenziere della cattedrale, vicario generale
di Sassari (designato dall’arcivescovo Mazzotti) e decano del Capitolo
turritano. Damiano Filia, co-fondatore del settimanale cattolico diocesano
“Libertà” con l’avvocato Zirolia e padre Manzella,
ne fu direttore dal 1910 e “continuò a scrivervi anche durante
il fascismo difendendo con coerenza i valori del cristianesimo”
e della persona. Per la riconosciuta autorevolezza di storico entra a
far parte, dal 1935, della Deputazione di Storia patria per la Sardegna
e nominato ispettore bibliografico onorario. Nel 1949 risulta eletto al
primo Comitato regionale dell’Associazione italiana biblioteche
e nel 1953 partecipa all’VIII Congresso nazionale, tenutosi a Cagliari.
Damiano Filia morì a Sassari nel 1956 ed ora riposa nella cappella
di famiglia del camposanto Cuventu (originariamente luogo di una importante
struttura conventuale agostiniana attiva dal 1624 al 1772) nel suo natio
Illorai.
(20-11-2011)
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