La Notizia///////////////////
//////////di Cristoforo Puddu

 

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PUBBLICATI A CURA DI PAOLO PULINA GLI ATTI DEL CONVEGNO CON CUI IL CIRCOLO “LOGUDORO” DI PAVIA HA CELEBRATO “SA DIE DE SA SARDIGNA”

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“Dalla cacciata dei Piemontesi (1794) alla ‘Perfetta Fusione’ (1847) all’Autonomia Regionale (1948)” è il tema del convegno storico, promosso dal Circolo culturale sardo “Logudoro” di Pavia e tenutosi il 31 marzo scorso per celebrare “Sa Die de sa Sardigna” (Festa del Popolo Sardo), i cui Atti, 96 pagine a cura di Paolo Pulina, predisposti per tempo, sono stati pubblicati in perfetta contemporaneità alla manifestazione.
L’ufficialità della Festa del Popolo Sardo – riconosciuta “festa nazionale” ai sensi della L.R. 14 settembre 1993, n. 44, e successive modifiche e integrazioni – è appuntamento irrinunciabile e particolarmente sentito sia in Sardegna che nel mondo dell’emigrazione isolana: si ricordano e celebrano i fatti del 28 aprile 1794, durante il “triennio rivoluzionario sardo” sviluppatosi negli anni 1793-96, quando un’insurrezione popolare costringe il Viceré sabaudo e i funzionari piemontesi ad abbandonare Cagliari e ad imbarcarsi per il Piemonte. L’episodio storico, che rappresenta un emblematico momento di lotta e resistenza collettiva all’arrogante malgoverno piemontese, segna il germoglio di nuovi sentimenti e speranze popolari di libertà “che denotano la nascente coscienza di identità di un popolo che, per la prima volta nella sua storia, ha la forza di opporsi ad una dominazione esterna”. “La cacciata dei Piemontesi” ha significato per l’Isola un momento simbolo di grande emozione e riflessione storica; nel tempo ha portato a maturare una coscienza autonomistica e a rivendicare la condizione di Regione a Statuto Speciale per le specificità storiche, culturali e linguistiche.
Il volume – finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport) e patrocinato dal Comune di Pavia – ospita, oltre l’intervento d’apertura dei lavori del presidente del “Logudoro” Gesuino Piga e il messaggio della neo presidente della FASI (Federazione Associazioni Sarde in Italia) Serafina Mascia, le relazioni storiche in versione bilingue, italiano/sardo, esposte dai tre esperti sardi Paola Marcella Mereu (“Autonomia, fra consapevolezza e sentimento, nel 1794 in Sardegna”), Teresina Serra (“La Fusione Perfetta”) e Tonino Bussu (“Dall’Autonomia alla Riforma dello Statuto Speciale Sardo”).
I tre studiosi percorrono e analizzano le vicende storiche sviluppatesi in Sardegna, tra l’Ottocento e il Novecento, che hanno segnato e originato la “Questione Sarda” e fondamentali modifiche nelle strutture politiche e sociali. Dalle relazioni risalta la figura di Giovanni Maria Angioy, protagonista antifeudale-riformista durante la ventata rivoluzionaria del “triennio” e personalità fra le più note dell’intera storia isolana; l’abolizione del feudalesimo, eliminato da tempo in quasi tutti i paesi europei, che vincolava lo sviluppo del mondo rurale sardo; la “Fusione Perfetta” (1847-48) che allinea la Sardegna al Piemonte e segna per l’Isola la fine del Regnum Sardiniae e la formale rinuncia all’autonomia che aveva caratterizzato gli ultimi cinque secoli; la posizione della Sardegna nelle strutture dello Stato repubblicano, con il riconoscimento di Regione a Statuto “speciale” e l’attribuzione di “forme e condizioni particolari di autonomia secondo statuti speciali adottati con legge costituzionale”. Nel 2010 il Consiglio Regionale della Sardegna, per procedere verso una nuova autonomia in sintonia con i tempi, ha raggiunto l’accordo per l’istituzione di un’Assemblea Costituente per la proposta di riforma dello Statuto da riformulare e riscrivere con senso di attualità. A definire invece il “Significato storico e valore culturale per gli emigrati de ‘Sa Die de sa Sardigna’, festa del popolo sardo” è la relazione di Paolo Pulina, vicepresidente vicario del Circolo “Logudoro” e dal 2002 componente del Comitato Esecutivo nazionale della FASI, che negli anni ha curato le specificità culturali del sodalizio sardo-pavese e l’organizzazione di numerosi convegni con la pubblicazione dei relativi Atti.
Il volume, realizzato per la “Festa del popolo sardo” dal Circolo culturale sardo di Pavia e con la significativa immagine-appello “Rossella Urru Libera!”, rappresenta un prezioso documento di qualificata valenza storica e di stimolo al dibattito politico che interessa la revisione dello Statuto regionale, nel segno della ridefinizione del rapporto e riequilibrio di ruoli con lo Stato.
(25-04-2012)