Valigie vuote

Quando la sera sarà stanca
carpirò attimi di chiarore
nascondendoli tra foglie di acero,
colmi gli occhi di rugiada
mi allontanerò
prima che la luna
cali il sipario.
Con valigie vuote di attesa
scapperò incontro al sole
che soffia vento di tristezza,
verdi i ricordi,
alte le montagne della freschezza,
persi i profumi dell’innocenza.
Dritto il passo tremolante
senza pensiero di ritorno,
indirizzato lo sguardo smarrito
a sentieri di pianto.
Calpesterò la tua voce,
invitante nostalgia di passione,
perché siano serene le stagioni
e le nuvole d’inverno,
che giungono dall’oriente,
non piovano sabbia sottile.
Non sarà giorno
prima che il mio profumo sia vecchio
e i tuoi occhi
s’aprano a nuove sensazioni.

Claudio Moica

 

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