Sogno giovanile
di Maria Josè Marongiu


Entrasti piano, silenziosamente,
senza irruenza
e senza far rumore
nella mia vita allegra e spensierata.
A sedici anni ero un'adolescente
che sognava l'amore.
Colto ed arguto, pieno di ambizioni,
miravi in alto per il tuo avvenire.
Le tue attenzioni e il tuo fare gentile
conquistarono presto anche il mio cuore.
Quante serate in dolce compagnia,
mentre fuori pioveva
a non finire …..
Quante risate piene d'allegria,
quando felice ti stavo ad ascoltare!
Amavi declamare la poesia,
che col pensiero mi portava lontano.
Sovente, poi, la mano nella mano,
si andava in giro
lungo le vie del centro cittadino.
Era un amore, il nostro, un poco clandestino,
che ci portava a ridere e a celiare,
come il gioco innocente di un bambino.
Poi lentamente,
senza una ragione,
senza lasciare traccia, né scontento,
svanì quel sentimento dell'amore.
Fu come la parabola del sole,
che sfolgorante ascende su nel cielo
e all'orizzonte, poi, lento scompare.
E come il vento fa con l'aquilone,
che sospinto nell'aria
prende il volo,
così il destino ci costrinse ad andare.
Ognun per la sua strada e la sua meta.
A ciascuno il suo ruolo nella vita.
Ci lasciammo così, senza parlare,
senza rancore e senza ipocrisia
e nel prender il volo il tuo aquilone
scelse una via diversa dalla mia.

2^ Premio al "Quarucciu 2011"