Sant'Antonio di Gallura
di Mons. Pietro Meloni

SANT’ANTONIO DI GALLURA


“O Sant’Antoni meu miraculosu”
oasi d’accoglienza e di silenzio
sei spuntato nel cuor della Gallura
all’ombra delle querce verdeggianti
profumate di timo e di corbezzoli
tra le vallate e i monti di granito.

Solcati dal sudore i tuoi pastori
sempre han percorso la terra ridente
accompagnando ai pascoli ubertosi
docili pecorelle ed agnellini.
E i forti agricoltori han seminato
i chicchi di frumento per dar vita
al grano che biondeggia scintillante
nella gioiosa festa dell’agliola.

L’ardita civiltà dei sardi antichi
trovò riparo tra le tue colline
lasciando le sue orme a “Campu d’Idda”
e al pittoresco
“Monti di lu Naracu”.
La nuova civiltà ha incanalato
il fiume Liscia facendone un lago
che dona linfa ai campi ed ai vigneti.

Un giorno
giunse quassù il Vangelo di Cristo
e nella fede
sbocciò la devozione al santo Abate
che proteggeva i campi e gli animali.

O mite Sant’Antonio, la tua gente
cordiale ed ospitale accoglie ancora
col suo dolce sorriso umile e schietto
“li stragni” che attraversano la via,
come un tempo i tuoi vecchi patriarchi
negli stazzi di “tutti li cussogghj”
facevan festa al giunger degli amici
offrendo latte e miele
il caffè rituale ed affettuoso
e “l’ea da la nappedda”.

Gli usci delle tue case erano aperti
notte e giorno tranquilli e sulla mensa
appariva d’incanto la salsiccia
formaggio casareccio
ed anche la frugale “mazzafrissa”
“pane ‘e sapa” con “cucciuleddi ‘e meli”
ed il sempre gradito “migjuratu”.
Sorridevan contente le famiglie
tra i poveri regnava l’allegria
e sgorgava spontanea la preghiera
agli occhi della Vergine e dei Santi.

O Sant’Antonio simpatico amico
alla tua solenne “festha manna”
sfilavi tra le case del villaggio
benedicendo
il popolo osannante che cantava:
“Sant’Antoni di Gaddhura
palchì sei tantu bonu
difendi chist’altura”.

La gente poi ancor si ritrovava
per far festa al buon santo
Isidoro di fiori incoronato
sul nobile vetusto carro a buoi
a Sant’Andria e a Santu Linaldu
Santu Santinu al colle di Scupetu
la Madonna di Priatu e La Grucitta.

E infine in processione a “Santu Jacu”
nell’incantevole valle solitaria
creata dall’Artefice divino
e scolpita dal vento
con le sue rocce aguzze e misteriose
che guardan verso il cielo
e guidano lo spirito dell’uomo
alle alte cime del monte di Dio.

S. Antonio di Gallura anni 90 - Sassari 10 agosto 2019