Perdono

Quanti anni son trascorsi dal momento
Che in questo Loco io venni a lavorare:
in questo colossale Monumento
all'apogeo dell'arduo Giudicare.

Da giovinetto, nel mio sentimento
sentìo il Dovere sempre comandare…
E col sorriso, senza pentimento
Io gli ubbidìo, però…senza strafare!…

Da adulto, ormai portati a compimento
I sessant'anni in maniera esemplare,
del bene Fare aveo convincimento
ma un poco rallentai il mio camminare.

Ed oggi, alfine, c'è il coronamento
Di questo agir, di questo lavorare:
E' GIUNTA L'ORA DEL PENSIONAMENTO
Ond'io Vi voglio salutare.

Vero è che nell'andare della vita
molto ebbi e poco detti alla Giustizia;
ma sempre avendo l'anima pulita
L'ho servita ed amata con dovizia!

Perciò Vi stringo tutti fortemente,
Vi ringrazio d'avermi sopportato,
m'inchino a tutti rispettosamente…
SIA SEMPRE IL VOSTRO ANDARE FORTUNATO!

Chissà se io riesco a non far niente
E in quale verserò futuro stato…
s'io debba passeggiar continuamente
o se rimango a casa malandato!

E se del caso, avessi strane voglie,
chissà se ancora mi sarà concesso
quell'angolo del letto di mia moglie.

Dionisio Salvi

Questa poesia, č stata inviata da Luciano Canfora, Responsabile della rivista "Il Notiziario", mensile di attualitā del C.C.R.S. Circolo Culturale Palazzo di Giustizia di Roma. La stessa poesia č pubblicata all'interno della rivista nella sezione: "L'Angolo della Poesia".

 

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