Natale a Monteverde
di Michela Zanarella

Palpita di celeste il quartiere.
Ai vetri un dicembre impaziente
penetra tutto,
gente, asfalto, una ragione che non esiste.
Io mi potrei perdere
in carnagioni di luce,
nelle fibre di voce di un gelo
in attesa di sacralità.
Una fermezza antica
mi perlustra il petto di candore,
chiama in vita il Natale,
un ardere di pace e giochi alberati.
Sull'uscio degli occhi
un calore rosso
si stacca e va ad infrangere
l'ortica
che lontana ha il mio intimo
odore di casa.