La fiaccola della speranza
di Giovanna Maria Lai Dettori


Il sudario del vento assopito
allatta girandole di riso soffiato
nell’artifizio del senno di poi,
adagiato sul pianto di ieri.

Muggisce la voce del tempo
nei chiostri di lune gravide
di chicchi di corallo sbiadito,
affannoso richiamo di tempeste ormonali,
nel cuoio capelluto di un rintocco d’aurora.

Stona la chitarra della maschera cieca
dal ghigno bambino, trovatella del tempo che fu,
abbandonata nell’atrio di un singulto innocente,
preda ingenua di un orco eunuco di voglie di carità.

E corre il vagito dell’attesa
nel ventre gonfio di lusinghe,
invecchiate in lanterne di rimorso,
candito nell’ acquavite del dolore.

Ripiegata nella coltre di un brivido caldo
si clona la fiaccola della speranza.