La bianca carcassa
di Aran

Borbotta ansimante
la vecchia, bianca, carcassa
che passa
rollando
sul mare al mattino.
Avanza fendendo
i flutti, aprendo una traccia
già vecchia di anni che
il mare
ostinato
richiude ogni volta.

La guardo e la vedo
sparire, lontano.
La sera, ritorna,
il sole morente
di rosso la fascia.
Avanza ancora più piano,
riprende la traccia
lasciata al mattino, col sole.
Un pallido lume
si accende,
riverbero fioco.
Uomini cotti al sole,
pieni di salso
approntano i pesci
sgusciante matassa
di duro lavoro.
Lontano una donna,
prepara una misera cena
domani, chissà?

Questa poesia, č stata inviata da Luciano Canfora, Responsabile della rivista "Il Notiziario", mensile di attualitā del C.C.R.S. Circolo Culturale Palazzo di Giustizia di Roma. La stessa poesia č pubblicata all'interno della rivista nella sezione: "L'Angolo della Poesia", nel numero di agosto-settembre.             

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