Il fuoco
di Mons. Pietro Meloni

Fuoco !...
Generato dal sole
per dar luce e calore
tu sei figlio del cielo
conquistato dall’uomo
per ardere nel mondo.

Il tepore nel grembo di una mamma
s’irradia dolcemente
nel cuore dell’infante
primo fuoco d’amore
nel sangue e nello spirito.

Il fuoco nella casa
è una fiaccola accesa
che illumina l’oscuro delle notti
e scalda le giornate dell’inverno.
Ti ricordi quando noi da bambini
accovacciati accanto al focolare
respirando la polvere di brace
ascoltavamo le fiabe e i racconti
dei nonni e delle nonne?...

Nella dimessa cucina fragrante
governata da mani femminili
tu spandi attorno il profumo del pane
trasfigurando i frutti della terra
per sostentare i figli insieme ai padri
e dar sapore a tutta la famiglia.
Tu riaccendi ogni giorno l’affetto
tra lo sposo e la sposa e i padri e i figli
saziando i cuori assetati d’amore.

Fuoco !
Tu sei fonte di vita
e minaccia di morte.

Quando infuria impetuoso il temporale
se m’affaccio la notte alla finestra
ti vedo lampeggiare sopra i campi.
E nei giorni infocati dell’estate
fuggo dalle vampate dell’incendio
che incenerisce gli alberi del bosco
e semina la morte sulla terra.
Le tue scintille ardenti e scoppiettanti
sospinte dal vento vigoroso
sui campi biondeggianti
accendono i roghi incandescenti
che divorano uomini ed armenti.
Ed i vigili attenti e ardimentosi
debbon tuffarsi tra fiamme roventi
per salvare gli stazzi e le famiglie.

Sant’Antonio del fuoco
nella solenne festa fiammeggiante
benedice i bambini
che lieti fanno a gara per saltare
il radiante falò.
Ed io in questa sera di gennaio
seduto su di un piccolo panchetto
i piedi ciondoloni sul braciere
guardo il calar del sole che si spegne
con nostalgia ricordo il mio passato
e volgo verso il cielo una preghiera.

Il fuoco che mi scorre nelle vene
è fremito dell’anima
che vibra nel profondo
e consuma recondite energie
dell’alito di vita.

L’ultimo focherello in fondo al cuore
roveto sempre ardente
segno che ancor l’amore non è spento
come vessillo al vento ora s’innalza
sull’albero maestro della nave
che solca l’arduo mare della vita.