I campanili
di Antonio Sangervasio

Dita lunghe nel cielo,
unghia di croce spicca
la nebbia di un mattino senza nome,
le vene fluttuano sangue
al ritmo cardiaco d'ogni campana,
mani presenti costanti.
Pecore nere
tra greggi di nuvole,
lembi di dolcili sciabole,
un solo rintocco e mi desto da te,
mia iride lontana
e penso al mistero sacrale
che faccio mio,
nella lunga attesa
d'una preghiera
non piu' solo mia.

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