Deserti
di Antonio Sangervasio

I sensi sono volti all'equatore.
Il mare è ormai ricordo.
E' storia di un abisso soffocato dalla sabbia,
nelle ossute evoluzioni dei sospiri.
Scherni di una pioggia asciutta,
come lacrima che evapora al sorgere dei brividi.
Ritrovo il mio pensiero smarrito dalla luna.
Lo leggo sotto un sole che è promessa.
Chissà se è primavera oppure autunno.
Le ostinate mie premonizioni,
fioriscono di specchi ed altri angeli.
Gesticolano gli abbracci.
Trasalgono le dune del sapere
e mi ritrovo anziano ad osservarle.
Sgretolano, qual fumo nella sabbia,
non riesco a farne diga.
l'oceano è qua attorno. M'inebrio.
Il respiro riprende flebile sotto ai veli emozionati dei ricordi,
filtrati e modellati
da un vento misterioso che non ha stagione.

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