A MIA MADRE

Quando non rimpiango
la mia prematura
e settimina nascita
che t’ha colta impreparata.

Quando non riodo
le tue inventate menzogne.

Quando non sento
il pesante fardello
della mia famiglia disunita.

Quando non medito
che, tu, mi affidasti
alla nonna paterna,
liberandoti di me.

Quando non ripenso
che, tu, mi dividesti
dalla mia gemella.

Quando,
per pochi secondi,
scordo
la mia incatenata infanzia.

Quando non mi rivedo
in quell’austero
Istituto fiorentino.

Quando non rifletto
su tutto ciò
che m’hai negasti.

Quando non riversi
su di me
i tuoi immotivati rancori.

Quando non penso
a ciò che di triste
mi accadrà.

Quando non avverto
la sensazione
di essere tetraparesi spastica……

……allora
ti ascolto e ti perdono!

Silvana Pagella