A issu, a issa
de Marinella Sestu

Il canto degli uccelli
si piega
ai passi ridenti nelle vie
nei rami infiorati di mirti
abbracciati alla terra.

“A issu, a issa!”

Magie di nenie
realtà mascherate
rincorrono vecchie memorie
con mani e respiri
che frizzano giochi maturi.

“…sul trono è il re…”

In balconi anneriti d’antico
maurelle intriganti
concedono languidi sguardi
con occhi carboni
e casti pensieri.

Atavici fiori d’erba-stuoia
intrecciano chiome
scurite d’orgoglio isolano.

Per terra
è un fiorire d’arance
tappeto ramato
per chi sarà la più bella.

Spire di rosso velluto
sono corona sul capo del re
che ora muore.

Acuto il tramonto del tempo.
Silenzio…profumo d’arancio.