Il maestro del folklore Tonino Puddu, dopo una lunga e sofferta malattia si è spento nella giornata di ieri. Era nato a Nuoro nel 1951. Ha cominciato lo studio della musica da autodidatta, frequentando in seguito corsi con docenti dei Conservatori di Cagliari e Sassari presso la Scuola Civica di Musica. Ha cantato nella corale polifonica “Nicolao Praglia”, di cui era vicedirettore, in seguito per 15 anni ha diretto il "Coro Ortobene". Nel 1990, è diventato direttore artistico dell'Accademia Tradizioni Popolari Su Nugoresu. Inoltre, dalla sua istituzione nel 1997 e fino al 2006, è stato direttore del “Coro Montanaru” di Desulo. Nel 1993 ha pubblicato il volume “Cantare la Sardegna", lo stesso anno ha conquistato il riconoscimento di Maestro del Folklore. Oltre alle grandi qualità artistiche, si è sempre apprezzato in lui, la grande umanità. La scomparsa di Tonino, ha destato, sconforto e vasto cordoglio in tutta la Sardegna. (22-10-2008 Luigi Ladu)

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Il volo del Falco

Ja est bennida s’ora……
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Ma si podia bolare…
No fit bastada sa forza ‘e su bentu;
Che un astore chi bolat in artu
Ch’aio sichiu in chelu
S’anzelu meu.

Il Falco del Gennargentu, arrivata l’ora, ha spiccato il suo ultimo volo, per raggiungere il suo angelo, esaudendo il desiderio che traspare nelle struggenti parole di una delle più belle melodie tra le tante uscite dalla penna e dalla voce del grande Tonino Puddu, prestigioso esponente e cultore del canto polifonico popolare nuorese, stroncato da un destino crudele.
A definire il personaggio e ciò che egli ha rappresentato per la Barbagia e la Sardegna, per il monumentale contributo dato alla sua storia e alla sua cultura, si corre il rischio di essere retorici, cosi come non è semplice racchiudere in una definizione onnicomprensiva le molteplici attività in cui ha saputo trasfondere il suo talento.
Era dotato di eccezionali mezzi vocalici che aveva via via perfezionato attraverso un costante studio di canto e composizione nei Conservatori di Cagliari e Sassari, ulteriormente affinati sotto la guida della grande soprano Maria Antonietta Chironi, fondatrice della Scuola Civica di Musica nuorese.
Un destino beffardo, sotto forma di malattia alle corde vocali, lo ha privato, pochi anni prima della morte,
di questo straordinario dono di cui madre natura lo aveva dotato, costringendolo, con sua grande pena e amarezza, alla sola attività della composizione e della direzione musicale.
Autore di numerosi canti (circa 120, depositati in SIAE), attraverso i quali è possibile cogliere gli aspetti peculiari del suo animo e i motivi ispiratori della sua poesia: una grande delicatezza e sensibilità spirituale, una naturale predisposizione all’amicizia, intesa nel senso più nobile del termine, uno sconfinato amore per
la sua terra e per i suoi valori più genuini.
Molti di questi canti, compreso il già citato “Su bolu ‘e s’astore”, sono diventati punto di riferimento per tantissimi cori sardi di ispirazione popolare.
Di grande spessore qualitativo risulta il contributo da Lui dato alla diffusione, conservazione e valorizzazione della polifonia popolare sarda, attraverso molteplici attività:
approfondimenti critici sul tema, culminati nella stesura del libro”Cantare la Sardegna”, uscito in tre edizioni differenti , sulla vocalità e coralità del canto popolare sardo, con particolare riferimento ai cori nuoresi; la partecipazione a numerosi convegni internazionali in qualità di relatore sul tema della cultura e del canto popolare i Sardegna; la direzione dei Gruppi Folkloristici “Ortobene”, “Su Nugoresu”, di Nuoro e del coro
“Montanaru” di Desulo, di questi ultimi due è stato anche fondatore.
Dei numerosissimi giovani che hanno avuto la fortuna di cantare sotto la sua direzione, è stato impareggiabile maestro, di canto e di vita.
Sarebbe troppo lungo fare una rassegna, ancorché per sommi capi, delle tappe fondamentali della sua
prestigiosa carriera, nonché dei numerosi e importanti riconoscimenti tributatigli; tra i tanti non si può però non ricordare quello assegnatogli nel 2007 dalla Presidenza Nazionale della FITP “Padre del Folklore”, primo personaggio della Sardegna ad essere insignito di questo prestigioso premio, con una motivazione che
ne mette in risalto il ruolo e lo spessore “Riconoscendo nella tua persona tutti i requisiti per i quali il premio
è stato istituito, grazie al lavoro e all’impegno che, in tanti anni di militanza nel mondo della cultura e delle tradizioni popolari della Sardegna, ti hanno visto protagonista a livello artistico, culturale, promozionale sia
in Sardegna che in campo internazionale”. Cosi come, tra gli innumerevoli scenari che su scala regionale, nazionale e internazionale lo hanno visto applaudito protagonista assieme ai suoi cori, non si può non mettere in risalto le inebrianti esibizioni tenute in diverse occasioni alla presenza del Santo Padre Giovani Paolo II, nella Basilica di San Pietro e nell’aula Nervi, dove ha cantato da tenore solista nella corale polifonica nuorese “Nicolao Praglia”, di cui è stato vice direttore.
Tonino Puddu è stato un uomo in ciò che questa parola ha di più alto e nobile, l’espressione più fiera della sardità, un uomo all’antica proiettato nel futuro, dal momento che, attraverso le sue poesie e la sua musica,
ha saputo parlare al cuore degli uomini, trasmettere emozioni e lanciare l’eterno messaggio della pace, dell’amore, dell’amicizia.
La Sardegna intera, nell’unanime rimpianto per la sua prematura scomparsa, lo ricorda con commossa gratitudine per quanto di imperituro ha saputo costruire per la sua amata terra. (22-10-2008)

Roberto Deriu
Presidente Provincia di Nuoro

 

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Tonino Puddu, “Padre del folklore”
di Rosalba Satta Ceriale

Questa mattina, navigando in Internet, sono entrata nel sito del coro “Su nugoresu”. Tonino Puddu
Ogni tanto “busso alla porta” di Tonino Puddu e dei suoi ragazzi per il piacere di stare un po’ con loro e con la loro musica.
E’ una sosta lubrificante.
Leggo, guardo le foto che raccontano il loro itinerario artistico, clicco sul titolo di alcuni canzoni ed ascolto… e mi vesto della poesia del loro canto.
Oggi è una notizia, in particolare, ad attirare la mia attenzione.
Tonino Puddu – si legge - ha ricevuto il premio di “Padre del folklore”.
Riporto testualmente : “Con la presente – scrive Giommaria Garau ,– ho l’onore e il piacere di comunicarti ufficialmente che la Presidenza Nazionale della FITP ha accettato la segnalazione del Comitato Regionale Sardegna per insignirti del premio “Padre del Folklore 2007”, “riconoscendo nella tua persona tutti i requisiti per i quali il premio è stato istituito, grazie al lavoro e all’impegno che, in tanti anni di militanza nel mondo della cultura e delle tradizioni popolari delle Sardegna, ti hanno visto protagonista a livello artistico, culturale, promozionale e organizzativo sia in Sardegna che in campo internazionale”.
In un mondo che pare dominato dalla mediocrità e nel quale, troppo spesso, si concede spazio e valore al nulla che non disturba, è piacevole constatare che, a dispetto di tutto, il merito, ogni tanto, viene riconosciuto e valorizzato.
E’ bello scoprire che c’è ancora gente capace – cosa rara! – di osservare le orme di chi ha scelto di percorrere, da sempre, un sentiero che conduce all’anima dell’Uomo .
Tonino Puddu, padre del folklore…
Con questo prestigioso riconoscimento non gli è stato regalato nulla. Semplicemente è stato dato un nome al suo impegno, ai risultati ottenuti, alla bellezza – sparsa a piene mani – della sua musica…e al suo essere Uomo – così scrissi, parlando di lui in tempi non sospetti – capace di ascoltare, di rapportarsi agli altri, di condividere con gli altri la parte migliore di sé.
So , da tempo, di far parte della rosa delle sue amicizie più care. E ciò è, per me, motivo di vanto. Il nostro incontrarci e riconoscerci risale a tanti anni addietro, favorito dalla stima senza confini che mio padre sentiva nei suoi confronti e nei confronti di chi, come Tonino, è capace di trasformare le poesie – anche le più belle – in…sinfonie.
E’ questa, a mio parere, la magia di Tonino . La poesia di mio padre “A mama”- per fare solo un esempio -, già bellissima, cantata dal coro “Su nugoresu” acquista le ali, conquista il cielo… per poi rifugiarsi, rivestita d’azzurro, nel cuore dell’uomo.
Ho sempre pensato che la musica ha l’onore e l’onere di occupare il gradino più alto dell’arte. Un mondo senza musica sarebbe un mondo in bianco e nero. Triste. Un mondo impensabile.
Tonino Puddu sa dove intingere il pennello. Vede i colori e sceglie, di volta in volta, quelli più adatti, quelli necessari, quelli essenziali per mantenere in piedi il meglio della tradizione e, contemporaneamente, per ridare fiato alla speranza in un mondo migliore.
Mondo migliore che non può che nascere dall’amicizia tra gli uomini e tra i popoli.
Deo ti regalo amore e pache – scrive nella sua stupenda “Pro chi ti siat sa bida unu beranu” – e canisteddas prenas de ispera, chi cando tottu paret finiu pottas torrare a cominzare. Deo, custa notte, a tibe appo pessau e t’appo comporau unu coro mannu ube pottas collire tottu cantu, su chi t’appo donau chin amistade pro chi siat sa bida unu beranu…
“Un cuore grande dove poter conservare le cose donate con amicizia…”.
Anche per questo ennesimo regalo, per questo augurio sincero, GRAZIE Tonino Puddu…maestro e padre del folklore.
(22-9-2007)