La Notizia/////////////////////////
///////////////////////di Paolo Pulina

 

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Un saggio su Norberto Bobbio studioso di Gramsci fa ricordare alcune sue lettere private su Gramsci e sulla Sardegna

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Noberto Bobbio

Il 2012 è stato più di altri un anno ricco di pubblicazioni su Antonio Gramsci. I numeri relativi ai lemmi registrati nella “Bibliografia gramsciana”, aggiornata semestre per semestre da Michele Filippini per l’International Gramsci Society – sezione italiana, ce ne danno conferma.
Per il primo semestre 2012 Filippini ha schedato: n. 9 libri e fascicoli di rivista monografici su Gramsci; n. 5 libri con capitoli o riferimenti a Gramsci; n. 3 testi su Gramsci in opere di Gramsci; n. 13 saggi apparsi in libri e riviste; n. 43 recensioni di opere su Gramsci; n. 85 commenti, interventi, interviste, articoli di cronaca (quotidiani).
Per il secondo semestre 2012 Filippini ha catalogato: n. 4 libri e fascicoli di rivista monografici su Gramsci; n. 12 libri con capitoli o riferimenti a Gramsci; n. 5 testi su Gramsci in opere di Gramsci; n. 8 saggi apparsi in libri e riviste; n. 15 recensioni di opere su Gramsci; n. 26 commenti, interventi, interviste, articoli di cronaca (quotidiani).
L’attenzione mia e di mia moglie Marinella Mirinino (siamo una famiglia “gramsciana, come si capirà più avanti) è stata attirata da un saggio segnalato nella sezione dei libri con capitoli o riferimenti a Gramsci della Bibliografia riferita al secondo semestre 2012: Angelo D’Orsi e Francesca Chiarotto, “Il Gramsci di Bobbio”, in Gabriele Carletti (a cura di), “Storia e critica della politica. Studi in memoria di Luciano Russi”, Rubbettino, 2012, pp. 483-495.
E così, il 22 gennaio 2013 (a 122 anni esatti dalla nascita di Gramsci) lo abbiamo dedicato non solo alla lettura dell’interessantissimo saggio citato ma anche al ricordo di Norberto Bobbio (a 9 anni dalla morte, avvenuta il 9 gennaio 2004) alla luce del “carteggio” di ciascuno dei noi due col grande filosofo torinese.

Norberto Bobbio studioso di Gramsci: una testimonianza personale di Marinella Mirinino

«In occasione dell’uscita presso Feltrinelli del libro di Norberto Bobbio “Scritti su Gramsci” (raccolta di studi del periodo 1958-1987), il 7 giugno del 1990 il settimanale vogherese “L’avvenire di Voghera” pubblicò un mio articolo in cui era sintetizzata la tesi dal titolo “Il marxismo di Gramsci nell’interpretazione di Norberto Bobbio” con cui mi ero laureata in Filosofia con il prof. Remo Cantoni, nell’Università Statale di Milano, nella primavera del 1971.
Ricevuta copia dell’articolo, il 27 giugno 1990, Bobbio mi scrisse: “La ringrazio delle sue note gramsciane, particolarmente attuali, non solo per l’apparizione del mio recente libro su Gramsci ma anche perché l’attuale dibattito su Gramsci mi sembra essere dominato da quella passionalità che accese i fuochi della discussione nel lontano congresso [di Cagliari] del ’67 ( che rappresentò anche il momento più alto e storicamente rilevante degli studi gramsciani). Se ha ancora una copia della tesi, la vedrò volentieri, anche in ricordo del vecchio e caro amico, Remo Cantoni, così prematuramente scomparso (e in gran parte, ingiustamente, dimenticato)”.
Al ricevimento della copia della tesi, il 7 luglio del 1990, Bobbio rispose: “Non sapevo che tutta la tesi fosse dedicata a me. Purtroppo non è facilmente leggibile per difetto, credo, della fotocopia ma è egualmente per me una specie di cimelio da conservare tra le cose rare […]”.
A distanza di nove anni dalla scomparsa di Norberto Bobbio, voglio dire pubblicamente che ho provveduto a “conservare tra le cose rare ” le due lettere di questo maestro di vita e di cultura che, posso testimoniarlo non solo per il mio caso, aveva la cortesia di rispondere di proprio pugno alle comunicazioni a lui indirizzate, confermando anche in questo atteggiamento uno stile da gentiluomo aperto al dialogo, assolutamente non incline a chiudersi in una torre d’avorio».

Norberto Bobbio e la Sardegna: una testimonianza personale

Norberto Bobbio, filosofo, maestro di cultura laica, teorico inflessibile del socialismo democratico, è sempre stato attento lettore e chiosatore delle opere di Antonio Gramsci (da me studiate per interesse personale ma anche in collegamento con l’elaborazione della mia tesi di laurea in Lettere Moderne nell’Università Statale di Milano: “La ricezione del pensiero e dell’opera di Antonio Gramsci in Francia”, relatore il prof. Franco Fergnani, docente di Filosofia morale).
Come detto, nel giugno 1990 uscirono presso Feltrinelli, col titolo “Scritti su Gramsci”, gli studi che Bobbio aveva dedicato all’autore dei “Quaderni del carcere” nella sua “lunga fedeltà” di analisi specifica (1958-1987).
Nella prima parte del volume è riprodotta l’ importantissima relazione “Gramsci e la concezione della società civile” presentata da Bobbio al convegno internazionale su Gramsci tenuto a Cagliari dal 23 al 27 aprile 1967, che – sono sue parole – “rappresentò anche il momento più alto e storicamente rilevante degli studi gramsciani”.
Nell’occasione inviai a Bobbio una copia della mia raccolta di pezzi giornalistici “Ploaghe, Sardegna, Gramsci e altri temi “ (Pavia, 1989). Ricevuta copia del libro, il 7 luglio del 1990, Bobbio mi scrisse prontamente: “La ringrazio del libro, di cui leggendo le prime pagine m’imbatto nel bisnonno poeta di Cossiga. Un ricordo personale: quando fui nominato senatore a vita, fui ricevuto dall’allora presidente del Senato, che era Cossiga: ricevendo me e Carlo Bo, prima di invitarci in aula ci diede in omaggio un volumetto di poesie di questo suo bisnonno. Ne era molto compiaciuto”.
Bobbio si riferisce a un mio articolo che, inizialmente pubblicato nel “Messaggero Sardo” (n. del gennaio 1987, facilmente consultabile on line visitando il sito Internet del “Messaggero Sardo”, che, come è noto, ha digitalizzato tutte le pagine di tutti i numeri arretrati: http://www.regione.sardegna.it/messaggero/1987_gennaio_27.pdf), era stato incluso nella mia raccolta.
Quando gli mandai copia del mio articolo intitolato “Il libro dell’analfabeta di Tissi”, apparso sul “Messaggero Sardo” datato dicembre 1993 (http://www.regione.sardegna.it/messaggero/1993_dicembre_29.pdf), Bobbio – che del libro aveva scritto la prefazione – mi rispose il 13 febbraio 1994: “Mi ha fatto piacere ricevere la sua recensione del libro di Antonio Ruju, che mi pare sia stato poco letto dalla critica. Non so quanti lettori abbia avuto. Anch’io sarei contento di sapere se a Tissi qualcuno si è accorto di questo libro, la cui prima parte, quella che si svolge in Sardegna, è, a mio parere, più viva e interessante”.
In una cartolina del marzo 1994 Bobbio ebbe modo di sottolineare a me sardo la sua passione per la Sardegna: “Amo la Sardegna, come lei sa. Ci tornerò a maggio” (andrà nella nostra isola per ricevere la laurea honoris causa assegnatagli dall’Università degli Studi di Sassari).
Il 25 aprile 1997 il quotidiano di Sassari “La Nuova Sardegna” pubblicò nella stessa pagina un articolo di Norberto Bobbio (dedicato al ricordo di Renzo Giua, l’amico torinese – di padre sardo – morto il 17 febbraio 1938 combattendo in Spagna contro le truppe franchiste) e un mio pezzo sul colonnello ploaghese Giovanni Biddau, imprigionato dai nazisti in Dalmazia, morto nel lager di Flossenburg (ne avevo già scritto sul “Messaggero Sardo” del novembre 1996 http://www.regione.sardegna.it/messaggero/1996_novembre_27.pdf).
Dato il mio affetto “culturale” e personale nei confronti di Norberto Bobbio, amico della Sardegna e del pensiero di Gramsci, a distanza di nove anni dalla sua scomparsa non solo conservo gelosamente le sue comunicazioni autografe ma anche – intatta – la rabbia nei riguardi di Giuliano Ferrara, che non si peritò di alimentare pretestuose polemiche che si proponevano di rovinare l’immagine adamantina di un filosofo come Bobbio.
Per fortuna siamo stati e continuiamo ad essere in molti a preferire al faccione del tonitruante personaggio giornalistico-televisivo la faccia di un gentiluomo dall’ “inconfondibile profilo di gufo saggio” (riprendo la simpatica notazione usata dal prof. Arturo Colombo in un articolo commemorativo apparso sul quotidiano di Pavia “La Provincia Pavese”).
(24-01-2013)